"Il trattato di cooperazione rafforzata firmata stamattina segna un momento storico delle relazioni" tra Italia e Francia: "Da oggi siamo ancora più vicini". Lo dice il premier Mario Draghi nella conferenza stampa con il presidente francese Emmanuel Macron dopo la firma del Trattato del Quirinale.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha salutato con un lungo abbraccio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella all'uscita dal Quirinale, dopo la firma del trattato tra Italia e Francia.
Mattarella ha accompagnato Macron all'auto che lo porterà a villa Madama per la conferenza stampa con il premier Mario Draghi e i presidenti francese e italiano si sono fermati a parlare, con le braccia congiunte, per poi salutarsi con calore.
La firma del Trattato
Il premier Draghi e il presidente francese Macron hanno firmato il Trattato del Quirinale alla presenza del Capo dello Stato Mattarella nel corso della cerimonia svoltasi al Colle. Alla firma del Trattato del Quirinale è seguita una lunga e intensa stretta di mano tra il premier, il presidente francese e il capo dello Stato, al termine della quale è scattato un applauso. Alla cerimonia presenti anche i ministri degli esteri Luigi di Maio e Jean-Yves Le Drian.
Subito dopo la firma del Trattato del Quirinale mentre il capo dello Stato Sergio Mattarella, il presidente francese Emmanuel Macron e il premier Mario Draghi ascoltavano i rispettivi inni nazionali al Colle, nel cielo di Roma sono sfrecciate le Frecce Tricolori in doppia formazione, una con i colori della bandiera italiana e un'altra con quelli francesi.
"Italia e Francia insieme per un'Europa più forte"
Un legame più forte e strutturato tra Italia e Francia contribuirà a costruire un'Europa più forte. E' questa l'ambizione cui aspira il Trattato del Quirinale, racchiusa nelle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al leader francese Emmanuel Macron, ricevuto al Colle alla vigilia della firma del documento che sancirà una nuova "cooperazione bilaterale rafforzata" tra i due Paesi. O meglio, "un futuro comune". Da parte italiana il Trattato, come prevede la Costituzione, sarà firmato dal presidente del Consiglio, Mario Draghi, ma la sede e il nome scelti per finalizzare il nuovo accordo intendono riflettere l'eccezionalità delle relazioni tra Roma e Parigi - pronte a superare alcuni malintesi del passato -, ed evocare quel Trattato dell'Eliseo che nel 1963 riavvicinò Francia e Germania. Il testo verrà poi sottoposto alla ratifica del Parlamento.
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