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Quirinale, i sette anni di Mattarella: dalle crisi di governo, al No a Savona. E la pandemia

"L'arbitro dev'essere e sarà imparziale". "Nelle prossime ore assumerò un'iniziativa". I sette anni di presidenza della Repubblica targati Sergio Mattarella si possono racchiudere, in estrema sintesi, in questi due brevi, ma straordinariamente incisivi messaggi. Sono frasi forti, proferite in momenti diversi: la prima nel giorno del suo insediamento nel 2015, la seconda nella primavera del 2018.

Messaggi legati ad un settennato caratterizzato da numerose crisi di governo e da tanti altri accadimenti che hanno segnato la vita del paese.

Il 31 gennaio 2015 inizia il suo settennato. Il giurista, il politico, l'ex giudice costituzionale, il padre della riforma elettorale del 1993, la legge Mattarella che divenne per tutti il "Mattarellum", grazie alla definizione di uno dei decani della scienza politica del 1900, Giovanni Sartori, arriva al Palazzo del Quirinale ed inizia il suo percorso da Capo dello Stato.

Nei suoi sette anni accade di tutto: cinque governi, quattro presidenti del Consiglio, varie crisi politico-istituzionali, la pandemia. Ma nonostante tutto, nonostante le varie tempeste succedutesi, nonostante un sistema politico sempre più frammentato, Mattarella tiene la barra dritta e va avanti per la sua strada. Nessun scioglimento delle Camere, neanche quando Renzi perde il referendum costituzionale il 4 dicembre 2016. Al suo posto arriva Paolo Gentiloni e la legislatura iniziata nel 2013 da Napolitano al Quirinale e da Letta a Palazzo Chigi può andare avanti seguendo il suo corso naturale fino al 2018.

Il 4 marzo di quell'anno il paese si spacca ancora alle elezioni politiche. Il M5S dilaga, ma non ha i numeri per governare ed è cosi che Mattarella guida una fase delicatissima per il paese. Mesi di trattative logoranti, l'ombra di un paese ingovernabile aleggia nella testa del capo dello Stato che assiste impotente al dialogo inconcludente tra le forze politiche. Ed è lì che Mattarella guida la crisi e lancia l'asse gialloverde tra pentastellati e Lega dando l'incarico all'"avvocato del popolo" Giuseppe Conte. La mediazione riesce, tranne che su un punto. Mattarella dice no fermamente all'idea di Paolo Savona ministro dell'Economia. Sarebbe un colpo al cuore per l'Italia, il paese rischierebbe l'uscita dall'euro e l'arbitro si fa garante. Mattarella da l'incarico a Cottarelli, M5S e Lega insorgono e Di Maio grida all'impeachment, pentendosene poi successivamente. Da lì nasce il primo governo Conte. Ma non è finita qui, perchè il capo dello Stato deve assistere alla crisi di governo dell'agosto 2019 con la nascita del governo Conte 2 e l'uscita dal governo della Lega. E ancora, la crisi del 2021 con Renzi che si sfila dalla maggioranza e con l'appello drammatico di Mattarella: "Avverto il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche perchè conferiscano la fiducia ad un governo di alto profilo che non debba configurarsi con alcuna formula politica".

Ma Mattarella si trova ad affrontare anche l'anno più duro, il 2020. L'anno della pandemia, l'anno in cui il presidente della Repubblica prova a tenere unito il paese con appelli costanti alla vaccinazione. Aspetta il suo turno ed a marzo 2021 si vaccina.

Ma ci sono tanti altri temi: dal lavoro, all'Europa, al femminicidio, alla memoria. E ancora: la nomina a senatrice a vita di Liliana Segre e l'esultanza per i grandi successi ottenuti dall'Italia sportiva agli Europei di calcio e alle Olimpiadi. A settembre in Calabria a Pizzo (VV), partecipa all'ultima inaugurazione dell'anno scolastico e da lì, a semestre bianco già iniziato, inizia la fine del suo percorso istituzionale.

Negli ultimi giorni i richiami alle forze politiche per non tirarlo dalla giacca e a non esporlo a continui tam-tam mediatici su una sua ricandidatura al Quirinale. Fine dei sette anni più difficili della storia repubblicana. Ora, presidente, può davvero pensare al meritato riposo.

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