Lunedì 23 Dicembre 2024

Quirinale, ecco le proposte del centrodestra: Moratti, Pera e Nordio. Pd, M5S e Leu le bocciano. Seconda fumata nera

Maria Elisabetta Casellati
Letizia Moratti
Marcello Pera
Carlo Nordio
Pierferdinando Casini
Franco Frattini
Conte e Letta

Letizia Moratti, Carlo Nordio e Marcello Pera. In un vertice convocato nel primo pomeriggio il centrodestra chiude l’accordo sulla terna da proporre al centrosinistra. Nella rosa non compaiono i nomi di Maria Elisabetta Casellati e Antonio Tajani, come dice Matteo Salvini, apertamente in conferenza stampa, per «tutelarli». Al termine di un vertice, più lungo, il centrosinistra decide di non opporre una terna e definisce un «passo in avanti» le proposte dell’altra coalizione, anche se precisa di non condividerle. Pd. M5s e Leu chiedono l’apertura di un tavolo per domani. Al momento non ci sono repliche del centrodestra. Sicuramente si terrà un nuovo vertice di coalizione per domani ed è possibile che vi sia anche un nuovo incontro tra Enrico Letta e Salvini. Nella conferenza stampa odierna, il capo leghista, che non retrocede dal suo ruolo di 'frontman', tiene a precisare che i tre nomi proposti dal centrodestra non sono «di bandiera», tutti profili di alto livello, «senza tessere di partito». Ma l’impressione è che la coalizione li abbia proposti sapendo già che il centrosinistra non li avrebbe accolti. Dopodiché il centrodestra avrebbe altri due nomi già pronti. Casellati e Tajani, appunto. Sui quali, però, c'è il "niet" di Enrico Letta, perché non considerati "super partes". Ma non è detto la presidente del Senato non possa intercettare voti dal M5s, che contribuì a eleggerla alla guida di Palazzo Madama nel 1028. Proporre il suo nome potrebbe essere considerato dal centrosinistra un segnale della mancata volontà del centrodestra di trattare. La coalizione guidata da Salvini deve infatti ora decidere se vuole portare avanti la linea del dialogo. O se forzare e cercare di portare a casa l’elezione di un proprio candidato, come Casellati, a maggioranza assoluta, alla quarta votazione, rompendo con il centrosinistra e cercando di intercettare i voti di Italia viva e di parte dei 5 stelle. Da qui le preoccupazione nel Pd che oggi ha ottenuto almeno di evitare lo strappo con Conte. Iv, riferiscono fonti qualificate del partito, per votare la presidente del Senato porrebbe come condizione che il suo nome arrivi da un accordo complessivo firmato da tutti. «Nell’accordo con tutti non abbiamo pregiudizi su alcun nome», spiega la fonte. E questo accordo è allo stato impossibile. Il Pd resterebbe fermo sulle proposte di Mario Draghi, Mattarella bis, Pierferdinando Casini e Giuliano Amato. Su Casini, Salvini ha solo escluso che sia una proposta di centrodestra. Non ha detto di "no" al momento. FI non è entusiasta ma chi più si opporrebbe all’elezione dell’ex presidente della Camera, spaccando il centrodestra, sarebbe Meloni, contraria a votare un senatore eletto nel 2018 nelle file del Pd. Sembrano scendere vorticosamente, infine, le chances di Mario Draghi, certamente affossate dai leader di Lega, Forza Italia e M5s. «Conte è determinatissimo contro Draghi, così come Salvini e Berlusconi. E anche a Letta conviene non insistere più sull'ex presidente della Bce, perchè spacca il suo partito e rompe con Conte», spiega un leghista di alto rango.

Conte, Letta e Speranza dicono no ai nomi del centrodestra. "Domani confronto"

19.21 Arriva il no del centrosinistra ai nomi del centrodestra: "Abbiamo deciso di non proporre una rosa di nostri candidati", dicono Letta, Giuseppe Conte e Roberto Speranza dopo il vertice di questo pomeriggio. Si conclude così il giorno delle rose per il Quirinale. Quella a tre petali del centrodestra (Moratti, Pera, Nordio) e quella che il centrosinistra valuta a lungo di contrapporre nel vertice pomeridiano di Letta, Conte e Speranza per poi decidere di no, bocciando la terna degli avversari che non porta alla «condivisione» anche se è «un passo avanti» nel dialogo, che dovrà proseguire domani. “Nella giornata di domani proponiamo un incontro tra due delegazioni ristrette in cui porteremo le nostre proposte”. 18.31 Una prospettiva che «fa tremare». Così Carlo Nordio, contattato dall’AGI, definisce l’orizzonte del Quirinale. Alla domanda se si sia convinto a 'sposarè la proposta del centrodestra oppure se quella di Giorgia Meloni e Matteo Salvini sia un’iniziativa che non tiene conto della sua volontà, Nordio ha risposto: «Questo no. Il Presidente è il primo magistrato dello Stato e qualsiasi magistrato, come me alla fine della carriera, è onorato e lusingato di sentirselo proporre. Ma poiché esercita anche tante altre funzioni, chi ha fatto sempre e solo il magistrato si sente tremare davanti a una simile prospettiva» 18.28 Si è conclusa nell’Aula di Montecitorio la seconda votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle regioni per eleggere il presidente della Repubblica. Parte ora lo spoglio, che viene effettuato personalmente dal presidente della Camera Roberto Fico.  

Renzi: manca il coraggio politica e una vera regia

18.20  «Si fanno le rose senza il coraggio di votare i nomi. Alla terza votazione per il Presidente della Repubblica non si fanno le rose, si votano i nomi: facciamo politica, non sondaggi d’opinione. Si perde tempo con una votazione al giorno (torniamo almeno a fare due votazioni al giorno). E manca la regia politica». Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi nella enews. 17.49  E’ iniziato alla Camera il vertice fra Pd, Leu e M5S sul Quirinale. Partecipano Enrico Letta, Roberto Speranza e Giuseppe Conte. Presenti anche i capigruppo dei tre partiti. 17.15 «Abbiamo affidato al timoniere una nave che è ancora in difficoltà ma non ci sono le condizioni per cambiare e il timoniere non può lasciare». Lo afferma il presidente del M5s, Giuseppe Conte, rispondendo ad una domanda sulla candidatura di Mario Draghi per il colle. «Sulle proposte del centrodestra ci riserviamo di fare una valutazione ma che nessuno vanti un diritto prelazione a eleggere capo dello Stato. Il M5s non da patenti di legittimità a nessuna forza politica - ha aggiunto - Sono i cittadini che attribuiscono queste patenti, quindi il centrodestra ha il dovere e diritto di presentare proposte». 16.47 Quelli proposti dal centrodestra sono "nomi sicuramente di qualità e li valuteremo senza spirito pregiudiziale». Lo ha detto Enrico Letta conversando con i giornalisti in Transatlantico. E ancora:  «Abbiamo intenzione di muoverci di comune accordo con gli alleati. Mi fido di Conte, senza nessun dubbio».  

Il centrodestra presenta tre nomi ma punta sulla Casellati

16.25  Letizia Moratti, Carlo Nordio, Marcello Pera. Sono queste le candidature decise dal centrodestra nel corso del vertice con i leader della coalizione. Ma l'obiettivo sembrerebbe far convergere M5S e Italia viva sul nome di Elisabetta Casellati, attuale presidente del Senato. «Il nostro tratto distintivo sarà di muoverci all’unisono dall’inizio alla fine». Così il segretario leghista Matteo Salvini. Adesso faremo i nomi sperando che vengano accolti con voglia di dialogo, ma è abbastanza arbitrario che qualcuno sia disposto a dialogare dicendo "basta che non mi portiate nomi del centrodestra". E’ un dialogo sui generis» ha proseguito Salvini. 16.11 Una rosa di nomi per il Quirinale? «Alle 17 ci vediamo e decidiamo la strategia». Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, interpellato dai cronisti alla Camera. 15.07 Il presidente della Camera, Roberto Fico, apre la seduta della seconda votazione per l’elezione del presidente della Repubblica. Al via la "chiama" dei senatori a vita e dei grandi elettori, il cui voto viene anticipato per motivi di salute. Come già avvenuto ieri, in occasione del primo scrutinio, il primo ad essere chiamato per votare è il 'senatur' Umberto Bossi. 14.50 Slitta alle 17.15 il vertice di M5s, Pd e Leu che era previsto alle 15: i leader dei tre partiti, a quanto si apprende, valuteranno di presentare una rosa di candidati per il Quirinale. La decisione sarà assunta anche alla luce dell’esito del vertice di centrodestra 12.37 Con la proclamazione a deputata di Maria Rosaria Sessa, detta Rossella, di Forza Italia, viene ripristinato il plenum di 1009 grandi elettori. Sessa potrà partecipare al secondo scrutinio per l’elezione del presidente della Repubblica, che si svolgerà nel pomeriggio a partire dalle 15. Il quorum richiesto per l’elezione del nuovo Capo dello Stato è dei due terzi, quindi 673 voti. 11.35 «Credo che giovedì possa essere il giorno buono per trovare il giusto profilo per il Paese e per affrontare le sfide che abbiamo di fronte». Lo ha detto i segretario Pd, Enrico Letta, in una intervista all Cnbc. «Abbiamo bisogno di un profilo chiaramente atlantista e che rassicuri i mercati. Quando parlo di atlantismo mi riferisco a quello che sta accadendo fra Ucraina e Russia. Dobbiamo difendere l’Ucraina. Abbiamo bisogno di qualcuno che unisca i Paese, come ha fatto Mattarella, e che sappia rassicurare e che sappia riaffermare chiaramente l’atlantismo dell’Italia». 11.30 Il centrodestra nel pomeriggio terrà una conferenza stampa per presentare la rosa di nomi per il Quirinale. La rosa - sempre secondo quanto si apprende da fonti parlamentari della coalizione - dovrebbe comprendere i nomi di Letizia Moratti, Marcello Pera, Maria Elisabetta Casellati e Carlo Nordio. In queste ore si sta definendo la rosa ma tra i nomi non dovrebbero esserci né quello di Franco Frattini né quello di Pier Ferdinando Casini. La conferenza stampa dovrebbe tenersi intorno alle 16,30 e sarà preceduta da un incontro tra i leader della coalizione. Salvini - che ha avuto anche un colloquio con il ministro dello Sviluppo Giorgetti - ha appena concluso il suo intervento all’assemblea con i deputati. Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, il leader del partito di via Bellerio avrebbe fatto un riferimento ai profili su cui punterà il centrodestra e su figure che ricoprono o che hanno ricoperto cariche istituzionalI.

Si allontana l'ipotesi Frattini

10.35 «E poi c'è l’Ucraina». Un esponente dem lascia cadere la frase, apparentemente decontestualizzata, nel mezzo di un discorso sulle opzioni per il Quirinale. Il nome, appunto, è quello di Franco Frattini, che aleggia da giorni nei conciliaboli dei corridoi dei palazzi, ma una iniziativa come quella che viene attribuita a Giuseppe Conte non era stata ancora presa. Il presidente del M5s, stando a quanto viene riferito, avrebbe messo il nome dell’ex ministro degli Esteri, e attuale presidente del Consiglio di Stato, nella rosa per il Quirinale. Un nome di centrodestra, e questo è il primo elemento a non piacere al Pd: «Si è detto chiaramente di evitare che ci siano nomi di parte, di indicare un nome alto nel solco di Mattarella. E loro che fanno?». «Loro», naturalmente, sono i Cinque Stelle nella persona di Giuseppe Conte, interlocutore principale del segretario Enrico Letta. Almeno fin qui. Ora, che c'entra l’Ucraina? C'entra. All’inizio del Conte I, infatti, Frattini si schierò al fianco dell’allora premier che chiedeva lo stop delle sanzioni contro la Russia. Ora, nel momento in cui sul confine fra Russia e Ucraina sono schierati «60 unità russe da combattimento», come risulta all’intelligence britannica, pari a 100 mila soldati russi, la sensibilità del futuro presidente nei confronti della Russia appare ai dem «tutt'altro che un dettaglio». Nessuno fa esplicitamente il nome dell’ex responsabile della Farnesina, ma si rincorrono nelle ultime ore gli appelli a non trascurare l’aspetto geopolitico nell’elezione del Presidente della Repubblica. Mentre era in corso la prima votazione, in un angolo della Camera, un grande elettore dem osservava che «mentre noi siamo qui a considerare nomi e curricula, dovremmo anche dare uno sguardo a quello che succede ai confini dell’Europa». Per la segreteria del Pd è Lia Quartapelle a sottolineare che «la scelta del Presidente della Repubblica non ha solo ricadute interne. I venti di guerra che soffiano dall’Ucraina ci ricordano che all’Italia serve un o una Presidente della Repubblica chiaramente europeista, atlantista, senza ombre di ambiguità nel rapporto con la Russia».  

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