«Sono qui per dirvi che sto per uscire dal Movimento 5 stelle e firmerò nelle prossime ore per entrare nel nuovo gruppo guidato da Di Maio». Se ne va anche Lucia Azzolina, non senza un’amarezza che l’ex ministro dell’Istruzione confida avvicinandola alle vicende che ogni comune cittadino sa inquadrare, al di là del "politichese".
«Evidentemente - spiega - non è stato facile decidere e se guardassi alla convenienza personale non dovrei farlo, perché sono al primo mandato e - rivendica - ho anche restituito tutto. Però vivo da tanti mesi un enorme disagio».
«E' come un fidanzato che speri che possa cambiare, ma non cambia. Anzi peggiora», è l’immagine con cui Azzolina rende plasticamente il suo addio a M5s.
«Ho passato gli ultimi tre giorni a chiedere un cambiamento che non ci sarà. Ne ho avuto la conferma definitiva», certifica.
«Oggi - riprende Azzolina - mi chiedo cosa sia il Movimento 5 stelle e non so rispondere. Il famoso nuovo corso, quello della maturità politica, non è mai iniziato. Non siamo nè carne nè pesce. Dov'è la maturità politica se si fanno le scelte solo sulla base dei sondaggi? Dov'è la cura delle parole se ogni giorno si leggono e si sentono solo tweet e interviste al veleno? Dov'è la collegialità?».
«Io sono una persona leale ma qui - accusa l’ex ministro - non si vuole la lealtà, si pretende la devozione e la fede cieca. Conte, che ho stimato come presidente del Consiglio, oggi è ostaggio dei suoi vicepresidenti. In questi due giorni mi sarei aspettata un pò di autocritica e invece c'è chi ha festeggiato. Tutto questo fa molto male pensando agli elettori, ma a loro dico con sincerità che il Movimento 5 stelle non esiste più. Anzi - anticipa - vedrete che presto cambierà anche il simbolo».
«Andrò con 60 colleghi che hanno creduto nel nuovo corso, quello della maturità politica. E lo realizzeranno altrove», conclude confermando l’ingresso nei gruppi Ipf che fanno riferimento a Luigi Di Maio.
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