Di Maio lancia l'anatema: “Conte ‘azzera’, ma le elezioni 5S andranno malissimo”. Le altre reazioni
Mercoledì, ha spiegato Di Maio, «non sarà solo una prova di responsabilità, quel giorno si decideranno anche i futuri assetti politici e alleanza fra i partiti» e «ciò dimostra che il vero obiettivo di Conte è andare a elezioni per azzerare il gruppo parlamentare e non ricandidare il 99% dei deputati e dei senatori uscenti. Tanto più che alle elezioni andranno malissimo": lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in un’intervista a Il Messaggero. Per il titolare della Farnesina «non ci sono certezze che vi sia una regia russa dietro la crisi di governo in corso in Italia, ma di certo il presidente Vladimir Putin sta lavorando per destabilizzare il nostro Paese e l’Europa..». «Sono sicuro», ha aggiunto, che Conte «stia compiendo una vendetta politica buttando giù» Draghi perchè «ancora non si dà pace per non essere riuscito a restare a Palazzo Chigi. Ma ciò conferma che il partito di Conte non è il M5s». Per Di Maio, l’unico modo per rafforzare Draghi è la «ricostituzione della maggioranza di unità nazionale», con la consapevolezza del fatto che una crisi creerebbe «un danno incalcolabile all’Italia e agli italiani».
Renzi se la gioca... nei minuti di recupero
"Dobbiamo provarci e crederci fino all’ultimo. Anche nei minuti di recupero. La partita non è semplice, ma è in mano a Draghi. Deve decidere se venire in Parlamento e comunicare all’Italia cosa vuole ancora fare o mollare. Credo però che Draghi abbia un senso delle istituzioni straordinario e quindi c'è ancora margine perché resti". Queste le parole di Matteo Renzi, intervenutosu Radio Leopolda. "La petizione ha raggiunto quasi 70mila firme di persone che non vogliono le dimissioni di Draghi. Dobbiamo arrivare a 100 mila entro mercoledì. Ma se dovremo andare alle elezioni ci andremo con l’orgoglio di chi ha portato Draghi a palazzo Chigi e mandato a casa Conte" ha concluso Renzi.
Tajani e i “dilettanti allo sbaraglio”
Forza Italia «è favorevole a che il governo continui a lavorare fino al termine della legislatura, come Berlusconi ha sempre sostenuto per senso di responsabilità verso il Paese. Ma il M5S di Conte non può più farne parte». Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani. «Tornare con il M5S significa cedere ai ricatti di chi ha bruciato in un colpo solo 18 miliardi degli italiani e affossato l’immagine dell’Italia in Europa e nel mondo. Abbiamo bisogno di serietà ed affidabilità. Basta con i dilettanti allo sbaraglio». In queste ore sono tantissimi gli appelli a Draghi perché resti, "è la conferma di quello che diciamo noi - commenta - aprire questa crisi è stata una follia». Ora «aspettiamo cosa deciderà di fare il capo dello Stato e cosa ci dirà Draghi. Abbiamo votato la fiducia tre giorni fa, non è che adesso possiamo allegramente mandare Draghi a casa. A casa devono andarci i 5 Stelle». Questo «non è un momento normale: la crisi mondiale morde, c'è una guerra in Europa, c'è l’inflazione, l’aumento dei prezzi, il rischio che i più deboli siano quelli più danneggiati da una crisi. Non è un gioco, siamo una forza responsabile». Fdi che preme per le elezioni è sempre stato «all’opposizione, è una posizione diversa. Noi ci siamo assunti una responsabilità da patrioti per il bene dell’Italia». Se «si andrà al voto, per colpa solo del M5S -ci riuniremo come centrodestra e faremo un programma serio - sottolinea - senza partire dal tema della leadership, che non è quello che importa oggi agli italiani».
I sindaci siciliani lanciano l'appello
Un nuovo appello a Mario Draghi per andare avanti «perché serve stabilità». Arriva questa volta da cinquantacinque sindaci siciliani di ogni colore politico che hanno condiviso la lettera aperta partita dai sindaci delle principali città italiane. Un appello «bipartisan» dei primi cittadini della Sicilia che esprimono preoccupazione per la crisi di Governo «generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza». I sindaci siciliani chiedono a Mario Draghi di andare avanti perché c'è bisogno di «stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia».