Lunedì 23 Dicembre 2024

Elezioni politiche, ecco come si vota. Fac simile delle schede per Camera e Senato

 
 
 
 
 
Fac simile Collegio uninominale Barcellona
Fac simile Collegio uninominale Messina
Fac simile Senato Messina

E' il giorno delle elezioni: si vota dalle 7 alle 23, sia per le Nazionali che per le Regionali in Sicilia. Gli italiani andranno a votare attraverso il sistema elettorale definito giornalisticamente come "Rosatellum" (il primo firmatario dell'attuale legge elettorale in vigore fu Ettore Rosato): si tratta di un sistema misto che prevede che 1/3 dei seggi venga ripartito con il metodo del maggioritario secco. Nei collegi uninominali vince chi prende un voto in più. La restante parte, i 2/3, dei seggi viene ripartita con il metodo proporzionale. Dunque, si è in presenza di collegi uninominali e collegi plurinominali. Lo spoglio avrà inizio stasera subito dopo la chiusura dei seggi per le Nazionali, mentre le schede per le Regionali in Sicilia verranno spogliate lunedì dopo le 14.

Le modalità di espressione del voto

Il seggio consegna all’elettore due schede, una per la Camera ed una per il Senato. I modelli delle due schede sono identici. Le schede recano il nome del candidato nel collegio uninominale e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista o i contrassegni delle liste in coalizione ad esso collegate. A fianco dei contrassegni delle liste sono stampati i nominativi dei relativi candidati nel collegio plurinominale. Il voto è espresso tracciando un segno sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale. Il voto così espresso vale ai fini dell’elezione del candidato nel collegio uninominale ed a favore della lista nel collegio plurinominale. Qualora il segno sia tracciato solo sul nome del candidato nel collegio uninominale, il voto è comunque valido anche per la lista collegata. In presenza di più liste collegate in coalizione, il voto è ripartito tra le liste della coalizione, in proporzione ai voti ottenuti da ciascuna lista in tutte le sezioni del collegio uninominale. Le modalità di voto sono riportate anche nella parte esterna della scheda elettorale, precisando che: - il voto espresso tracciando un segno sul contrassegno della lista vale anche per il candidato uninominale collegato; - il voto espresso tracciando un segno sul nome del candidato uninominale collegato a più liste in coalizione viene ripartito tra le liste in proporzione ai loro voti ottenuti nel collegio uninominale. Se l’elettore traccia un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato del collegio uninominale e un segno sul sottostante rettangolo contenente il contrassegno della lista ed i nominativi dei candidati, il voto è comunque valido a favore sia del candidato uninominale sia della lista. Se l’elettore traccia un segno sul contrassegno e un segno sui nominativi dei candidati nel collegio plurinominale della lista medesima, il voto è considerato valido a favore sia della lista sia del candidato uninominale collegato. Se l’elettore traccia un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato uninominale e un segno su un rettangolo contenente il contrassegno di una lista cui il candidato non sia collegato, il voto è nullo, in quanto per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica non è previsto il voto disgiunto (art.59-bis del D.P.R. n.361/1957, come novellato dall’art.1, comma 21, della legge n.165/2017).

Elezioni Camera: il fac simile della scheda elettorale


Elezioni Senato: il fac simile della scheda elettorale


La "X" sul nome del candidato


La "X" sul simbolo: vale anche per il candidato uninominale collegato


La "doppia X": voto valido a favore sia del candidato uninominale sia della lista


No al voto disgiunto

Se si traccia una "X" per il candidato di un collegio uninominale e un'altra su una lista che non lo supporta, la scheda non è considerata valida. Nelle elezioni politiche non è quindi ammesso il voto disgiunto.  

TESSERA ELETTORALE, OCCHIO AI TIMBRI

La tessera elettorale si rinnova presso l’ufficio elettorale del comune di residenza. Se gli spazi sono tutti occupati da timbri è meglio pensarci per tempo, per evitare le file dell’ultim'ora. In ogni caso gli uffici comunali predisposti al rilascio delle tessere resteranno aperti anche oggi, nel giorno della votazione, per tutta la durata delle operazioni di votazione, e quindi dalle ore 7 alle ore 23.

PER CHI SI TROVA FUORI DAL PROPRIO COMUNE

Il voto in un altro Comune, diverso da quello della propria residenza, è consentito per le persone ricoverate in ospedale e case di cura, per militari, naviganti, componenti dell’Ufficio elettorale di sezione e le forze dell’ordine; inoltre per i rappresentanti di lista, designati dai partiti. Tutti gli altri dovranno raggiungere la propria città e per questo ci sono tariffe di trasporto agevolate.

COME VOTARE ALL’ESTERO

Coloro che per lavoro o studio sono all’estero hanno potuto chiedere la scheda elettorale e votare per corrispondenza.

SERVE DOCUMENTO (ANCHE SCADUTO)

Per votare, oltre alla tessera elettorale, è necessario presentare un documento d’identità, «anche se scaduto», precisano le faq del Viminale. Vale anche una tessera rilasciata da un ordine professionale se è corredata da una fotografia.

IL VOTO ASSISTITO

Per i non vedenti o coloro che hanno disabilità tali da non poter votare da soli (per esempio chi ha l'amputazione delle mani o una paralisi), il voto può essere espresso con l’aiuto di un assistente ma serve un codice speciale sulla tessera elettorale che attesti questa particolare condizione.

NUOVA SCHEDA A CHI SI E’ SBAGLIATO

L’elettore che si rende conto di aver sbagliato nel votare può chiedere al presidente del seggio di sostituire la scheda stessa, potendo esprimere nuovamente il proprio voto. A tal fine, il presidente gli consegnerà una nuova scheda, inserendo quella sostituita tra le schede deteriorate.

LA SICILIA AL VOTO PER LE REGIONALI

Oggi, domenica 25 settembre, inoltre, si vota anche per l’elezione del presidente della Regione Siciliana e per il rinnovo dell’Assemblea regionale. Per le Regionali in Sicilia, sono chiamati a votare 4,6 milioni di siciliani, per un totale di 5.294 sezioni da scrutinare in tutta la regione. In corsa per la presidenza della Regione ci sono sei candidati: Renato Schifani per il centrodestra; Caterina Chinnici, sostenuta da liste di centrosinistra; Nunzio Di Paola, detto Nuccio, per il Movimento 5 Stelle; Gaetano Armao per Azione-Italia Viva; Cateno De Luca, sostenuto dalla lista regionale "De Luca Sindaco di Sicilia"; Eliana Silvia Saturnia Esposito, detta Eliana, sostenuta dalla lista regionale "Siciliani Liberi". Si vota negli stessi orari delle elezioni politiche (dalle 7 alle 23) ma lo scrutinio delle schede sarà posticipato a lunedì 26 settembre a partire dalle ore 14. Il sistema elettorale prevede un solo turno con metodo misto, senza ballottaggio. Saranno chiamati a votare 4.606.564 cittadini siciliani, di cui 2.237.169 maschi e 2.369.395 femmine. Il totale delle sezioni da scrutinare è 5.294 in tutta la regione. La scheda per votare è unica, ma l’elettore dispone di due voti: uno per la scelta della lista regionale, il cui capolista è candidato alla carica di Presidente della Regione, l’altro per la scelta della lista provinciale e in questo caso si può esprimere la preferenza per uno dei candidati alla carica di deputato regionale. Nel caso in cui non venga espresso alcun voto per una delle liste regionali, il voto validamente espresso per una lista provinciale si estende automaticamente anche alla lista regionale collegata. È prevista la possibilità di esprimere il voto disgiunto. L’elettore può votare una lista regionale e una lista provinciale non collegate fra loro. Quindi è possibile, tecnicamente, esprimere una preferenza per un deputato all’Ars e una preferenza per un candidato alla Presidenza della Regione appartenente a uno schieramento politico differente. Per l’elezione dei 70 deputati dell’Assemblea regionale siciliana (Ars) viene adottata la seguente ripartizione: 62 seggi sono attribuiti con il sistema proporzionale puro e soglia di sbarramento al 5 per cento a livello regionale (16 a Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa e a Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta e 2 a Enna); un seggio spetta al candidato governatore arrivato secondo nelle preferenze; un seggio spetta al candidato alla presidenza della Regione eletto; sei seggi vengono assegnati all’interno della lista regionale del candidato presidente (cosiddetto listino). È una lista bloccata che funziona da premio di maggioranza e consente alla coalizione collegata al Presidente della Regione eletto di ottenere al massimo 42 seggi all’Ars. I seggi non utilizzati sono distribuiti, con criterio proporzionale, alle liste di minoranza che abbiano superato lo sbarramento. È proclamato presidente della Regione il capolista della lista regionale che ottiene il maggior numero di voti validi.    

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