Migranti, Piantedosi in commissione: Frontex non aveva segnalato pericolo. Schlein: parole disumane
«L'assetto aereo di Frontex che per primo aveva individuato l’imbarcazione non aveva segnalato una situazione di pericolo o "di stress" a bordo, indicando la presenza di una persona sopra coperta, di altre sotto coperta e una buona galleggiabilità dell’imbarcazione. Poi le condizioni meteo sono peggiorate diventando particolarmente avverse». Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi in commissione Affari costituzionali della Camera tornando sulla tragedia del naufragio di Crotone. «In merito all’attribuzione di eventuali responsabilità del naufragio, lasciamo fare alla magistratura - ha proseguito - cui spetta la compiuta ricostruzione dei fatti: questo non vieta al governo di dire nel frattempo quello che sa ma io personalmente confido nella competenza e nella professionalità delle nostre strutture di "law enforcement" e di "search and rescue". Sono disponibile in qualsiasi momento a rendere l’informativa che dovesse essere calendarizzata» «Il collega Lollobrigida - ha poi detto Piantedosi - che non ho sentito e che ha chiarito il senso delle sue parole, ha fatto programmazione per i prossimi cinque anni. Calcolando che ci sono stati 83mila ingressi regolari nel 2022 e se le richieste al nostro mercato del lavoro sono di 500mila ingressi regolari, basta moltiplicarlo per cinque ed ecco il proposito di rappresentare a tutti come mandato di governo di mezzo milione di ingressi regolari».
Schlein a Piantedosi: "Sue parole sono disumane"
«Sono rimasta molto colpita dalle sue parole di oggi. E non solo quelle di oggi: ricordiamo tutti che dopo la strage lei ha fatto dichiarazioni sul fatto che la disperazione non giustifica viaggi che mette a repentaglio la vita dei figli. Parole disumane, inaccettabili e non all’altezza del ruolo». Lo dice la deputata e segretaria del Pd, Elly Schlein, al ministro Piantedosi in commissione Affari Costituzionali. «Queste dichiarazioni hanno trasformato le vittime in colpevoli. Chi è lei per decidere cosa giustifica o meno la disperazione? Quale alternativa reale hanno le persone che fuggono in cerca di protezione, oltre a quella tra morire di torture e morire in mare? Perché non c'è stato l’intervento della Guardia Costiera?», aggiunge Schlein. «Noi vogliamo che si chiariscano dinamiche e responsabilità di quello che è accaduto. Il comandante della capitaneria di porto di Crotone ha detto che quelle persone si potevano salvare. Perché non c'è stato l’intervento per evitare questa strage? C'erano molte persone e si avevano gli strumenti per sapere che quelle persone erano a rischio. Noi attendiamo le risultanze delle indagini, ma dal punto di vista delle responsabilità politiche, anche solo le dichiarazioni suggeriscono le sue dimissioni e la riflessione molto profonda di Giorgia Meloni. Utilizzeremo ogni atto ispettivo sulle responsabilità del ministro dell’Interno Piantedosi, ma anche dei ministri Giorgetti e Salvini» sulla tragedia di Cutro.