Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha incontrato in Vaticano papa Francesco. Il colloquio è durato circa 40 minuti. Papa Francesco ha donato al presidente ucraino Volodymyr Zelensky una piccola scultura che rappresenta un ramoscello d'ulivo, simbolo della pace. Il presidente ucraino ha invece donato al Papa un'icona della Madonna dipinta sui resti di un giubbotto antiproiettile.
I temi del colloquio tra il Papa e Zelensky "sono riferibili alla situazione umanitaria e politica dell'Ucraina provocata dalla guerra in corso. Il Papa - riferisce il portavoce vaticano Matteo Bruni - ha assicurato la sua preghiera costante, testimoniata dai suoi tanti appelli pubblici e dall'invocazione continua al Signore per la pace, fin dal febbraio dello scorso anno. Entrambi hanno convenuto sulla necessità di continuare gli sforzi umanitari a sostegno della popolazione. Il Papa ha sottolineato in particolare la necessità urgente di 'gesti di umanità' nei confronti delle persone più fragili, vittime innocenti del conflitto".
E, dopo l'incontro con il Pontefice, Zelensky ha scritto su Telegram: "Sono grato per la sua personale attenzione alla tragedia di milioni di ucraini. Ho anche sottolineato decine di migliaia di bambini deportati. Dobbiamo fare ogni sforzo per riportarli a casa. Inoltre, ho chiesto di condannare i crimini russi in Ucraina. Perché non può esserci uguaglianza tra la vittima e l'aggressore. Ho anche parlato della nostra formula di pace come dell'unica formula efficace per raggiungere una pace giusta. Si è offerto di unirsi alla sua attuazione".
Colloquio Zelensky - Mattarella
«Siamo pienamente al vostro fianco». Lo ha detto Sergio Mattarella aprendo il colloquio questa mattina con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Quirinale. «Per l’Italia è un onore averla qui a Roma, sono lieto di vederla di nuovo dopo l’incontro di oltre tre anni addietro, anche se in questa condizione ben diversa che state affrontando. Benvenuto presidente», ha aggiunto. La delegazione italiana vede, oltre al Capo dello Stato, la partecipazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani, del Segretario generale della Presidenza Ugo Zampetti, del consigliere diplomatico Fabio Cassese, del consigliere per gli affari del Consiglio supremo di difesa Francesco Saverio Garofani, del consigliere per la comunicazione Giovanni Grasso, del consigliere militare Giovanni Candotti, dell’ambasciatore italiano a Kiev Pierfrancesco Zazo. «Riconfermo il pieno sostegno dell’Italia all’Ucraina sul piano degli aiuti militari, finanziari, umanitari e della ricostruzione, sul breve e lungo termine. Sono in gioco non solo l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina, ma anche la libertà dei popoli e l'ordine internazionale» ha detto Mattarella. «La pace, per la quale tutti lavoriamo, deve ripristinare la giustizia e il diritto internazionale. Deve essere una pace vera e non una resa». E' quanto avrebbe detto, secondo quanto viene riferito, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella al presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso del colloquio al Quirinale. Tra gli altri argomenti di conversazione, sempre secondo quanto si apprende, ci sono stati l'efficacia delle sanzioni economiche alla Russia, la questione della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la lotta alle fake news con la necessità di azioni più efficaci a livello europeo, i bombardamenti delle strutture civili e il rapimento dei bambini ucraini (definito da Mattarella «una pratica straziante e ignobile"), la ricostruzione, i crimini di guerra, l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea. Su quest’ultimo argomento Mattarella ha detto che «la decisione dell’Unione Europea di avviare il processo di integrazione dell’Ucraina è stata storica. L’Italia punta ora ad aiutare l’Ucraina per il raggiungimento dei parametri».
Il messaggio di Zelensky
«A Roma ho incontrato il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella. Sono grato per la posizione coerente sul sostegno all’Ucraina. Apprezziamo l'assistenza importante militare che dà al nostro Paese la capacità di resistere all’aggressione russa. La chiave del nostro successo sul campo di battaglia è la ricezione tempestiva dell’assistenza necessaria. L’Italia era e è dalla parte giusta, dalla parte della verità in questa guerra. Ci stiamo muovendo nella direzione della vittoria. La vittoria è significa la pace per il nostro Stato». Così Volodymyr Zelensky in un messaggio su Telegram in ucraino e in italiano.
Faccia a faccia Meloni-Zelensky
A Palazzo Chigi è iniziato il faccia a faccia fra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. L’Italia, in raccordo con i principali Alleati, continuerà a fornire il supporto necessario, anche militare, affinché si arrivi a una pace giusta per l'Ucraina, che potrà esserci solo se la Russia cesserà le ostilità. È uno dei concetti, a quanto si apprende, che verranno espressi dalla premier Giorgia Meloni nel colloquio appena iniziato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Allo stesso tempo, viene spiegato, l’Italia continuerà a sostenere un’applicazione rigorosa delle sanzioni che sono uno dei principali strumenti nei confronti dell’aggressore, insieme a quello finanziario e militare, per far cessare le ostilità.
Meloni: "No a nessuna pace ingiusta"
«Per tutto il tempo necessario, e oltre, la nostra nazione continuerà a fornire assistenza bilaterale e multilaterale e ci sarà la nostra convinta adesione agli accordi per l’applicazione delle sanzioni e il nostro sostegno alla pace purché sia una pace giusta. Non siamo così ipocriti da chiamare pace qualsiasi cosa che possa somigliare a un’invasione. No a nessuna pace ingiusta, imposta all’Ucraina. Qualsiasi accordo di pace dovrà essere condiviso dal popolo ucraino e l’Italia contribuirà a questa direzione». Così la premier Giorgia Meloni al termine dell’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Zelensky: "200mila bambini portati via dall'Ucraina"
«Duecentomila bambini sono stati portati via dall’Ucraina», ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa congiunta a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni.
"In appena 7 ore abbattuti 17 droni iraniani"
Il presidente ucraino ha poi aggiunto: «In appena 7 ore dalla mezzanotte abbiamo abbattuto 17 droni iraniani che usano per distruggere le nostre infrastrutture. Questa è l’aggressione russa». L’Ucraina sarà «sicura quando non sarà distrutta da alcuna bomba».
"Grazie Giorgia, non dimenticherò mai l'aiuto"
"Giorgia, ti ringrazio per la possibilità di essere in questo bellissimo Stato con una grande storia, sono qui per stringerle la mano e ringraziare per aver dato rifugio ai cittadini ucraini, non lo dimenticherò mai"
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