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In Qatar un Mondiale di plastica e sabbia: domenica al via senza l'Italia. La formula e le squadre

Domenica prossima in Qatar cominceranno i Mondiali (22a edizione) e noi italiani li vedremo in Tv. Eppure dopo il Brasile, con cinque vittorie, l’Italia è la nazione che ne ha vinti più (quattro) con la Germania. E fa male, per chi ne ha commentati una decina, stare a casa. Qualcuno ha soprannominato questa Coppa del Mondo "Sand Cup" (Coppa della sabbia) perché si giocherà in un Emirato desertico, diventato una fungaia di grattacieli e un’accozzaglia di costruzioni avveniristiche, grazie ai proventi del petrolio. Persiani, ottomani e poi inglesi hanno fatto la storia di questo Paese che, per dirla senza finzioni, si è "comprato" il Mondiale. Prima di entrare nel dettaglio pallonaro, vorremmo ricordare che il Qatar non ha tradizioni calcistiche e l’Italia invece è (era?) fra le grandi potenze del football. Così va il mondo.

L’Italia ha vinto quattro volte il titolo iridato: nel 1934 e nel 1938 e i soli bicampioni furono Peppino Meazza, detto il "balilla", e Giovanni Ferrari. Poi in Spagna nel 1982 si affermò la squadra di Enzo Bearzot (Pablito Rossi capocannoniere); infine Lippi vinse in Germania nel 2006 battendo la Francia ai rigori. Gli azzurri hanno disputato altre due finali: nel 1970 e nel 1994 perdendole entrambe contro il Brasile. La seconda ai rigori.
Il giocatore che ha vinto più Mondiali è stato Pelè: tre. Ronaldo e Cafù due, Maradona uno, come Beckenbauer e altri assi del passato. La squadra azzurra ne ha "saltati" solo quattro: nel 1930 non affrontò l’avventura in Uruguay per la prima edizione; nel 1958 venne eliminata dall’Irlanda del Nord e non andò in Svezia; nel 2018 fu messa fuori dagli svedesi ai play-off e disertò l’edizione disputatasi in Russia e adesso non parteciperà a quella del Qatar perché si è fatta battere dalla Macedonia del Nord, pochi mesi dopo aver conquistato il titolo europeo a Londra. Oltre all’Italia non ci saranno - fra le altre-  le europee Svezia, Turchia e Austria; le africane Nigeria e Egitto, le sudamericane Cile e Colombia. In Qatar saranno presenti molte star e assi conclamati, anche se qualcuno sarà un pò invecchiato: i pluridecorati col Pallone d’oro sono l’argentino Messi (sette) e il portoghese Ronaldo (cinque), ma anche il francese Benzema e il croato Modric (uno ciascuno) hanno vinto il trofeo. Da segnalare anche la presenza di illustre eminenze come il brasiliano Neymar, il polacco Lewandowski, l’inglese Kane, il belga De Bruyne, il francese Mbappè e il senegalese Koulibaly. Fra gli assi che diserteranno la competizione i francesi Maignan e Pogba, l’olandese Wijnaldum, il portoghese Jota, il tedesco Werner. Dopo la parte storica, ecco quella più prosaica.
I campionati del Mondo si giocheranno in Qatar perché gli emiri ci hanno messo i soldi, hanno speso 200 miliardi solo per costruire i modernissimi stadi (con aria condizionata). Ci sono state notevoli polemiche sui morti fra i lavoratori che hanno costruito gli impianti, per il clima che sarà rovente (40 gradi), i prezzi altissimi e le abitudini diverse dalle nostre. Non escluderemmo clamorose manifestazioni di protesta. Aggiungeremo che mai i Mondiali si sono giocati quando in Europa è inverno. Questo ha determinato lo stop ai campionati nazionali, con i conseguenti malumori dei club. Ma il business è business.

La formula

Le squadre in lizza saranno 32, divise in otto gironi da quattro. Le prime due di ogni raggruppamento andranno agli ottavi. Le eliminatorie dirette porteranno alla finale, che si disputerà ai Kuisail Stadium. Nella giornata d’apertura, il 20 novembre, si giocherà Qatar-Ecuador. Candidate per approdare agli ottavi sembrano essere Olanda e Senegal (Gruppo A); Inghilterra e USA (B), Argentina e Polonia o Messico (C); Francia e Danimarca (D); Germania e Spagna (E); Belgio e Croazia (F); Brasile e Serbia (Svizzera o Camerun) nel gruppo G; Portogallo e Uruguay (H).

Le sedici squadre qualificate, dopo gli ottavi diventeranno appunto otto. Queste ultime passeranno ai quarti, dove ne resteranno quattro e infine le vincenti si disputeranno il titolo mondiale e le perdenti il terzo posto. Una formula collaudata. Volete un nostro pronostico? Brasile, Germania o Spagna. Ma non abbiamo la palla di vetro. Gli stadi sono otto e i più grandi sono il Luisail di Luisail City e l’Al Bayt di Al Khor City che potranno ospitare 80.000 spettatori. Gli altri sei avranno la capienza di 40.000 presenze. Fra i 36 arbitri, il nostro Daniele Orsato di Schio e la prima donna ai Mondiali, la signora francese Stephanie Frappart. Molti i giocatori che militano nel nostro campionato. Fra i più noti, il napoletano Lozano (Messico), i milanisti Giroud ed Hernandez (Francia), il laziale Milinkovic-Savic (Lazio), l’interista Lautaro (Argentina), lo juventino Vlahovic (Serbia), il romanista Vina (Uruguay) e Lukic del Torino (Serbia), per citarne solo alcuni. A nostro avviso, questa edizione dei Mondiali sarà un successo per la tv, che farà registrare una grande audience, un po' meno per il gioco, salvo qualche eccezione. Il football si è evoluto (?), ha regole diverse e anche la sua moralità è cambiata; il VAR e la tecnologia gli hanno tolto il fascino dell’incertezza che ha fatto le fortune di questo gioco bellissimo, diventato un pò di plastica.

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