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Dal Maracanazo al Lusailazo, non solo l'Arabia: le sorprese nella storia dei Mondiali

La sconfitta dell’Argentina con l'Arabia Saudita è il primo risultato 'choc' dei Mondiali di calcio in Qatar. Non determinando verdetti, potrebbe essere archiviato come un incidente di percorso per l’Albiceleste di Leo Messi ma comunque il successo della nazionale saudita "rimarrà nei libri» ha detto lo stesso ct degli arabi, Herve Renard, e andrà a fare compagnia con tante altre sorprese anche più clamorose che hanno fatto la storia del torneo iridato nelle sue tante edizioni.
Rimanendo all’Argentina, la nazionale sudamericana esordì con una sconfitta anche a Italia 90', perdendo 1-0 con il Camerun, ma il precedente può far leggere il ko odierno come di buon auspicio visto che Maradona e compagni arrivarono poi alla finale, a spese dell’Italia padrona di casa, perdendola con la Germania.
Quattro anni dopo, a Usa '94, fu l’Italia a fare un’esperienza simile. Gli azzurri di Arrigo Sacchi vennero sconfitti nella prima partita del loro girone dall’Irlanda, non certo una potenza del calcio mondiale, anche loro per 1-0. Uno scossone ma poi l’Italia andò avanti nel torneo fino alla finale, dove il Brasile si impose ai rigori. Rimanendo nel solco della storia azzurra - e non dimenticando il vituperato Mondiale del '66 in Inghilterra chiuso dal gol del dentista nordcoreano Pak doo ik -, altra sconfitta choc fu il 2-1 subito dalla Corea del Sud ai Mondiali 2002, risultato peraltro condizionato dall’arbitro Byron Moreno. In quello stesso torneo in Corea e Giappone, la Francia campione in carica si inchinò all’esordio
al Senegal.
Grandi choc, e vere e proprie tragedie nazionali, ha vissuto anche il Brasile pentacampione, dal 'Maracanazo' del 1950, quando i verdeoro persero 2-1 con l’Uruguay la partita decisiva per l’assegnazione del titolo nell’enorme stadio di Rio, all’umiliante 7-1 subito dalla Germania nella semifinale del torneo 2014. Sempre nel torneo del 1950, anche l’Inghilterra subì un umiliante sconfitta: gli 'inventori del calciò, alla loro prima partecipazione a un Mondiale, vennero battuti 1-0 all’esordio dagli Stati Uniti, una squadra formata da semiprofessionisti.

Il pianto dei bambini argentini

Leo Messi chiede all’Argentina di non piangere dopo il ko all’esordio mondiale contro l’Arabia Saudita, ma la delusione nel Paese è troppo forte, e anche i bambini sembrano non credere più al loro beniamino. Come quelli della scuola 9 del quartiere di Buenos Aires Palermo, in lacrime al fischio finale per la delusione per la sconfitta. Un duro colpo, una catastrofe storica. Il ko contro l’Arabia Saudita ha lasciato attonita un’ntera nazione. L’Albiceleste era reduce da 36 successi di fila e contava di eguagliare il record di imbattibilità dell’Italia di Mancini. Invece si è vista superare dall’Arabia, e con questa sconfitta all’esordio Messi e compagni - arrivati in Qatar con i favori del pronostico per la vittoria finale - già sanno che d’ora in poi è vietato sbagliare. I titoli dei giornali on line sudamericani e non solo sono impietosi: «Una squadra inspiegabile che è diventata un fantasma» per La Nacion. Per il Clarin, «l'Argentina è rimasta intrappolata nella ragnatela araba e ha subito un colpo storico in Qatar».
L’immagine alla fine della sfida tra Argentina e Arabia Saudita con la sconfitta a sorpresa dell’Albiceleste degli alunni della scuola 9 del quartiere Palermo è emblematica: silenzio, lacrime e bandiere e gagliardetti riposti. Per vedere l'esordio mondiale di Messi e compagni. La scuola 9 Juan Crisóstomo Lafinur di solito non apre prima delle 7:45. Ma oggi, su richiesta degli alunni di seconda media, le insegnanti hanno accolto i ragazzi prima, vestiti con i colori dell’Argentina pronti a tifare per il loro connazionali. Cori, incitamenti e poi, al fischio finale le lacrime per una sconfitta inaspettata. L’inizio è scoppiettante, il gol di Messi fa pensare ad una gara in discesa,. L’entusiasmo cresce. Gli sguardi sono fissi sul televisore da 40 pollici installato per l’occasione. «Gliene facciamo dieci», dice un alunno. Nessuno vuole crederci quando, appena inizia il secondo tempo, l’Arabia Saudita segna. I ragazzi sono indignati, urlano allo schermo, suonano vuvuzelas e fischiano. Gridano tutti. Il gol del 2-1 per l’Arabia lascia tutti attoniti. Partono i cori, 50 vocine taglienti che sostengono la nazionale. Nessuno si aspettava che la partita girasse così, dopo tutte le occasioni per segnare e l’arrivo in porta quasi inesistente dell’Arabia Saudita. I cori si affievoliscono col passare dei minuti, qualcuno rimane immobile qualche altro si affida alle preghiere. Al fischio finale i volti sono mogi, ci sono le lacrime. L'importante è partecipare dice qualcuno, ma la delusione è più forte dello spirito decoubertiniano.

 

 

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