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Hakimi e il bacio alla mamma: "Ha lottato per me, oggi io combatto per lei e mio padre"

C'è molto di più di un gesto di felicità in quel semplice bacio. C'è la storia di una famiglia, di una madre e di un figlio, di sacrifici infiniti. Di paura e di gioia. Di sogni che si realizzano. Achraf Hakimi è una delle stelle del Marocco che ha eliminato la Spagna: è il cecchino che ha tirato l'ultimo rigore. Quello della vittoria. E subito la corsa in tribuna per abbracciare e baciare la mamma, Saida Mou, a cui è legatissimo: "Mia madre – ha detto l'ex giocatore dell'Inter – lavorava come colf e mio padre faceva il venditore ambulante. Veniamo da una famiglia modesta che faticava a guadagnarsi da vivere. Oggi combatto ogni giorno per loro. Si sono sacrificati per me".

 

Il papà e la mamma di Hakimi sono emigrati dal Marocco in Spagna. Achraf e i suoi fratelli sono nati tutti in Spagna. Non hanno avuto una vita semplice, i genitori di Hakimi hanno fatto sacrifici enormi per mandare avanti la famiglia. Poi pian piano, grazie al calciatore, le cose sono migliorate per tutti loro. Ma nel momento più alto della carriera l'ex Inter non ha dimenticato tutto il percorso fatto dai suoi genitori. E di rigori e Hakimi si ricorderà il simpatico siparietto di Antonio Conte quando era allenatore dell'Inter, il 25 aprile 2021. Era appena finita Inter-Verona: una rete di Darmian aveva avvicinato i nerazzurri allo scudetto, che di lì a poco avrebbero festeggiato. Hakimi aveva centrato un palo su punizione. Un Antonio Conte euforico, scherzando disse a Sky: "Da lontano Hakimi tira bene, ma l'importante è che non tiri i calci di rigore. I rigori non li tirerà mai, devono prima morire tutti gli altri. È veramente una pippa, peggio di me quando giocavo". Il cucchiaio contro la Spagna è la smentita ufficiale.

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