Argentina-Olanda 6-5 (2-2)
Olanda (3-4-1-2): Noppert 6; Timber 6, Van Dijk 5, Akè 6.5; Dumfries 5, F. De Jong 5.5, De Roon 5.5 (1'st Koopmeiners 6.5), Blind 6 (20'st L. De Jong 6.5); Gakpo 5.5 (8'2 ts Lang sv); Bergwin 5 (1'st Berghuis 6.5), Depay 5 (33'st Weghorst 8). In panchina: Pasveer, De Ligt, De Vrij, Bijlow, Klaasen, Malacia, Janssen, Taylor, Simons, Frimpong. Allenatore: Van Gaal 7.
Argentina (3-5-2): E. Martinez 7; Romero 6.5 (33'st Pezzella 5), Otamendi 6.5, Lisandro Martinez 5.5 (7'2 ts Di Maria sv); Molina 7.5 (1'2 ts Montiel sv), Fernandez 6.5, De Paul 6.5 (21'st Paredes 5.5), Mac Allister 6, Acuna 6.5 (33'st Tagliafico 5.5); Messi 7.5, Alvarez 6 (36'st Lautaro Martinez 6). In panchina: Rulli, Armani, Foyth, Palacios, Correa, Almada, Gomez, Rodriguez, Dybala. Allenatore: Scaloni 6,5.
Arbitro: Mateu Lahoz (Spa) 5,5
Sequenza rigori: Van Dijk parato, Messi gol, Berghuis parato, Paredes gol, Koopmeiners gol, Montiel gol, Weghorst gol, Fernandez fuori, L. de Jong gol, Lautaro gol. Angoli: 8 a 2 per l’Argentina. Recupero: 5' e 10', 0' e 1'. Ammoniti: Acuna, Timber, Romero, Depay, Lisandro, Paredes, Van Dijk, Montiel, Pezzella per gioco scorretto, Berghuis, Messi e Weghorst (dalla panchina) per proteste Spettatori: 88.235.
Il doppio vantaggio e la felicità, poi la grande paura prima di poter tornare a far festa grazie ad Emiliano Martinez: l’Argentina batte ai calci di rigore un’Olanda mai doma conquistando l’accesso alle semifinali di Qatar 2022. Decisive le due parate del portiere dell’Aston Villa su Van Dijk e Berghuis (unico errore argentino di Enzo Fernandez), dopo l’incredibile 2-2 maturato nei tempi regolamentari con la rimonta Oranje all’ultimo respiro firmata dalla doppietta di Weghorst.
In precedenza erano stati Molina e Messi a indirizzare il match per l’Albiceleste. La squadra di Scaloni ora se la vedrà con una Croazia capace di far fuori il Brasile, mentre gli uomini di Van Gaal tornano a casa con tanto amaro in bocca ma a testa altissima, al termine di una partita non brillante ma rimessa in piedi con cuore ed orgoglio.
Ritmi bassi e tanto equilibrio la fanno da padrone in una prima mezz'ora di gara abbastanza incolore, in cui non succede praticamente nulla. Poi il lampo, il colpo di genio dell’Albiceleste porta sempre e comunque il nome di Messi, che al 35' s'inventa un passaggio visionario per il taglio di Molina, bravo a portarsela avanti e battere Noppert di punta per l’1-0.
Gli Oranje fanno fatica a reagire, Emiliano Martinez non è mai di fatto chiamato in causa e anche ad inizio ripresa l’Argentina sembra controllare senza alcun problema il vantaggio. Al 63' Messi ha una buona opportunità per il raddoppio su calcio di punizione, ma da posizione invitante spedisce di un soffio sopra la traversa. La 'Pulcè si rifà però una decina di minuti più tardi, quando realizza con estrema freddezza il calcio di rigore che vale il 2-0, concesso a seguito di un fallo dell’interista Dumfries su Acuna. Sembra fatta per la squadra di Scaloni, ma nel finale c'è da soffrire perchè, con una scossa d’orgoglio, l’Olanda si rifà sotto segnando il 2-1 alla prima vera opportunità con con un colpo di testa del neo entrato Weghorst. Un paio di minuti più tardi Berghuis sfiora addirittura il pareggio colpendo solo l’esterno della rete, poi negli ultimi frangenti di gara si scaldano gli animi e il gioco si fa sempre più spezzettato.
Ma il colpo di scena è dietro l’angolo e arriva proprio all’ultimo secondo disponibile dei 10 minuti di recupero concessi: geniale schema su punizione dell’Olanda, con Koopmeiners che anzichè calciare da circa 20 metri serve in area Weghorst, bravissimo a controllare e segnare di mancino la sua pesantissima doppietta personale che prolunga la sfida ai supplementari.
Nel primo extra-time non succede nulla, nel secondo invece l’Argentina prova a rimettere fuori il naso e nel finale crea almeno un paio di buone chances con Lautaro, prima del clamoroso palo colpito da Enzo Fernandez con un bel destro da fuori.
Servono i rigori per decidere la sfida: i primi due dell’Olanda li para Emiliano Martinez a Van Dijk e Berghuis, indirizzando così la serie che viene chiusa dall’interista Lautaro Martinez dopo l’unico errore argentino di Enzo Fernandez.
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