Il tesissimo quarto di finale tra Argentina e Olanda ha stabilito il nuovo record di ammonizioni per una partita dei mondiali, ben 18, superando «la battaglia di Norimberga» del 2006, quando il Portogallo battè proprio gli Oranje agli ottavi per 1-0 tra lo sventolio di 16 gialli da parte dell’arbitro russo Valentin Ivanov. Il direttore di gara, lo spagnolo Mateu Lahoz, ha però espulso un solo giocatore, Dumfries, per somma di ammonizioni al termine dei calci di rigore, contro i quattro di Ivanov. Le ammonizioni sono state otto per l’Olanda (di cui due per l’esterno interista, sanzionato la seconda volta al termine dei rigori) e otto per l’Argentina, a cui si aggiungono quelle ai due ct, Louis Van Gaal e Lionel Scaloni. Insomma, la 'battaglia di Lusail' (dal nome dello stadio di Doha) resterà negli annali del calcio. La Commissione disciplinare della Fifa ha anche procedimento disciplinare contro le due nazionali. Verso l’Argentina per possibili violazioni degli articoli 12 ("cattiva condotta di giocatori e funzionari") e 16 ("ordine e sicurezza nelle partite") del Codice disciplinare della Fifa. Per la Federcalcio olandese, invece, solo l’articolo 12. Tra i tanti brutti gesti del match, finito 2-2 dopo i tempi regolamentari e i supplementari e 4-3 per l’Albiceleste ai rigori, spicca quello di Leandro Paredes che all’89mo minuto, dopo una brutta entrata su Nathan Ake, ha calciato violentemente la palla verso la panchina degli Oranje. L’altro parapiglia durante i calci di rigore quando dapprima gli olandesi hanno cercato di infastidire Lautaro Martinez che andava sul dischetto per la trasformazione decisiva e poi gli argentini hanno esultato in faccia agli affranti avversari in modo provocatorio. Da lì la reazione di Dumfries che è stato espulso. Persino Leo Messi, solitamente corretto, è stato protagonista di un’animata intervista nel dopo partita, quando è stato ripreso dalle telecamere mentre si rivolgeva stizzito ad un interlocutore fuori campo (pare fosse il protagonista della rimonta olandese, Wout Weghorst). Sul terreno di gioco, a fargli perdere le staffe era stata in particolare la punizione del 2-2 all’undicesimo minuto di recupero. Vivace anche il confronto dialetico con Van Gaal, ma è noto che tra i due non corra da tempo buon sangue