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Una playlist per te. Sanremo cover: la sera dei miracoli

La storia in una sera. Una collana di perle che i 26 Big in gara si metteranno al collo il giovedì (4 marzo) di Sanremo, tra duetti virtuali, circolari, immortali. Scelte affini e discontinue, nel solco di una tradizione da rivisitare, negli arrangiamenti (fondamentali, dal momento che voterà l'orchestra) come nei sentimenti.

Due volte Battisti (anzi tre, c'è pure "La canzone del sole" nel medley di Ghemon), altrettante Vanoni e Jovanotti

E ci sta. Il re, la signora e il ragazzo fortunato farebbero cantare l'Ariston, se fosse "animato". Scelte familiari, come quella di Aiello che rifà la strada di Rino Gaetano (un altro calabrese trapiantato a Roma, com'è lui) o Arisa, coerente con la sua napoletanità latente. Tra un Renga a tutta voce e Orietta Berti senza pace, saranno un paio pure le apparizioni di Giovanni Lindo Ferretti, il maestro del punk italiano, prima coi CCCP (la sigla dell'ex unione sovietica), poi nei CSI (Consorzio Suonatori Indipendenti, diventati PGR, Per Grazia Ricevuta, prima di sciogliersi definitivamente nel 2009). Ecco, la sua "Amandoti" è più conosciuta nella versione tango-rock, incalzante, tutta violini di Gianna Nannini, ma in mano ai Maneskin, al fianco di Manuel Agnelli, potrebbe tornare all'essenza.

A volte ritornano

Ermal Meta? Chi se lo scorda quel falsetto che lo ha incoronato nel 2017 con "Amara terra mia". Ecco, "Caruso" potrebbe rivestirla dello stesso tessuto. Torna "Mi sono innamorato di te", sarà la versione femminile di Gaia a riportarla sul palco, mentre ancora nelle orecchie c'è l'interpretazione cattedratica di Tiziano Ferro dello stesso anno.

Col titolare:

Fasma e Nesli , Ghemon a cappella coi Neri per caso, La rappresentante di lista con Rettore, Noemi greffierà Neffa, Willie Peyote con Samuele Bersani.

La forma è sostanza: il coraggio di Colapesce e Dimartino, Irama e Lo Stato Sociale 

Di dire che "Non è niente/ Non è per sempre/ Perciò se è da un po' che stai così male/ Puoi finger bene/ Ma so che hai fame".

Di sapere che "Oramai lo sento/ Non ho sofferto invano/ Se mi ami come sono/ Per sempre tuo/ Cyrano".

Di ammettere che, se anche siamo una "Povera Patria/ Schiacciata dagli abusi del potere/ Da gente infame che non sa cos'è il pudore"...cambierà, sì che cambierà. "Si può sperare che il mondo torni a quote più normali, che possa contemplare il cielo e fiori e...se avremo ancora un po' da vivere, la primavera intanto tarda ad arrivare".

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