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Ecco chi è Annalisa, tra i 26 Big in gara a Sanremo 2021

Nasce a Savona («Forse per questo senza il suo mare mi manca il respiro») il 5 agosto («Alle tre di pomeriggio: deve essere stata una storia veloce e indolore, so solo che faceva un gran caldo»), da genitori professori (mamma Maura d'inglese - «Ligure vera: contano i fatti, non i fronzoli» - e papà Elvio di matematica - «Un vulcano d'iniziative, parole, fantasia»).
Bambina «iperattiva, molto attenta, dispettosa, che le combinava sempre ma con bontà», «arrampicatrice di palcoscenici, accentratrice indomabile con la foga che gli altri l’ascoltassero», la collezione di vinili e il giradischi che avevano in casa («e le casse giganti anni Sessanta regalo di nozze dei miei») la portano dritta nelle braccia della musica («Mi sembra di appartenerle da sempre: gli album di Led Zeppelin, dei Queen, degli Abba erano quadratoni dai disegni pazzeschi, che producevano suoni magici, e divennero presto i miei giochi preferiti»).

Ma la voglia di suonare, di farla, la musica, arriva con la visione della «chitarrona rosa» di Dire Straits, in Money for nothing: «La volevo anche io». Ha poco meno di sei anni quando inizia a studiare chitarra classica e flauto traverso. Poi canto. A 13, tecnica vocale e pianoforte con la vocal coach Danila Satragno, corista e fisarmonicista di Fabrizio De André («Mio mito»).

L'adolescenza è nei pub, per locali: «Lasciavo Carcare, il paesino di montagna dove abitavamo, e via con la gavetta: i primi palchi e concorsi, le altre band erano tutte a Savona. Ci avventuravamo, ascoltavamo Joni Mitchell, Depeche Mode, Patti Smith, Sigur Ros, Police, Muse, Coldplay, Radiohead, Madonna, Björk, Portishead. C'ispiravano, senza sedarci». E poi c’è Mina: «Questa cantante pazzesca con un trucco incredibile e una voce intoccabile, su cui nessuno avrebbe mai detto nulla, che a un certo punto aveva deciso di lasciarci di lei solo quella».
La passione chiama forte, ma rischia ancora di non dare le possibilità in cui Annalisa spera, e crede. Così, nel 2009 si laurea in Fisica («la materia che più mi dava stimoli), tesi sulla pompa di calore geotermica («per dimostrare che la scienza non è qualcosa di lontanissimo e incomprensibile, ma - proprio come le canzoni - creazione del nuovo, immaginazione legata al nostro vivere terreno, quotidiano»).

Ma un camice non lo indosserà mai. Perché nel frattempo è il 2010, e viene presa ad Amici. Nella felpa della decima edizione del talent di Maria De Filippi, vince il premio della Critica. «Lì mi ricordo piccola, ingenua, guardarmi intorno tantissimo, con fame, mentre le lucine rosse delle telecamere si accendevano dappertutto e a me mancava ogni tempismo»: sarà, ma intanto duetta con Fiorella Mannoia, Mario Biondi, Christian De Sica e Alessandra Amoroso.

«Uscita di lì non capivo più niente: mi riconoscevano ovunque, ero tirata da tutte le parti, ubriaca di felicità». È il 4 marzo 2011: esce in questo trambusto il suo primo album, Nali («soprannome con cui mi chiamavano da ragazzina»), 8 brani inediti, «di cui uno è Solo, venuta alla luce scritta di mio pugno: a lei sono così legata, perché è con lei che mi sono presentata ai primi provini». La versione digitale del disco conquista subito il web (in un solo giorno è già seconda nella classifica iTunes) e l'estate è già da popstar. Viene premiata con il disco di platino in un'Arena di Verona che esplode per lei, c’è il tour di Amici, e Cuore di aliante interpretata al Festival di O'Scià di Claudio Baglioni a Lampedusa, oltre alla sua Diamante lei e luce lui che per Rockol è il Miglior videoclip italiano nella categoria emergenti.

«Dall'oggi al domani, ero diventata qualcuno. Ma non dovevo perdere la testa. Non dovevo scambiare un punto di partenza per un punto di arrivo. Ripartire come fosse da zero: quello mi serviva». E così, scrive (e il 27 marzo 2012 pubblica) il secondo album in studio che racconta proprio di questo, e già dal titolo, Mentre tutto cambia. Due inverni dopo, nel 2014, le tracce interne Tutto sommato e Non so ballare, oltre l'inedito Capirai, sbarcheranno in Olanda come colonna sonora del film Toscaanse Bruiloft - Matrimonio toscano, di Johan Nijenhuis.

Nel frattempo, il 2012 è anche l'anno della «promozione» ad Amici Big. Alla finale, sempre all'Arena di Verona, il Premio della critica è ancora una volta per lei, mentre il 21 luglio ritira a Marina di Carrara il Premio Lunezia «per il valore Musical-letterario dell'album». Saluta l'autunno con due eventi speciali, in cui il pubblico le rinnova applausi e consenso: all'Auditorium della Conciliazione di Roma e al Teatro Dal Verme di Milano. Annalisa non si ferma e continua a darsi Senza Riserva. Non a caso è proprio questa canzone a valerle il Premio Videoclip Italiano, sezione Mainstream, categoria donne.

Ma è il 2013 a sorprendere ancora. Esordisce al 63esimo Festival di Sanremo («prima di allora lo avevo sempre e solo guardato, incantandomi su Come saprei di Giorgia, La solitudine di Laura Pausini, Almeno tu nell’universo di Mia Martini»). Lei sale sul palco dell'Ariston con Scintille e Non so ballare (che diventa title track del suo terzo disco). Parte l'Anteprima tour, poi la tournée estiva, ma anche in studio di registrazione il lavoro ferve: tra maggio e settembre del 2014 escono i singoli Sento solo il presente e L'ultimo addio; dicembre è il tempo di Dimenticare (Mai) di Raige, in cui collabora con il rapper.

Siamo al 2015, febbraio: Annalisa torna al Festival di Sanremo nella sua 65esima edizione, con Una finestra tra le stelle, che - con il certificato platino per le vendite - rilucerà perfino nella via Lattea, scelta e diffusa nello spazio com'è stata dall'astronauta italiana Samantha Cristoforetti. Il brano fa parte - neanche a dirlo - di Splende (prodotto da Francesco Silvestre con Kikko Palmosi e Diego Calvetti). Intanto lei guarda alla Spagna: in particolare a Siviglia, dove registra con Vanessa Martin il duetto Si tu me olvidas e si esibisce all'Auditorio Rocio Jurado, di fronte a 8 mila persone.

Nel 2016 è ancora all'Ariston, con Il diluvio universale, che anticipa Se avessi un cuore (data di uscita: 20 maggio). Le porte della Florida si aprono invece nel 2017: partecipa al Billboard Latin Music Conference, unica cantante italiana a Miami tra grandi nomi internazionali. Lì interpreta, tra le altre, Used to you, il pezzo scritto con la popstar britannica Dua Lipa, nella versione inglese. Mentre esce Tutto per una ragione, hit estiva scritta e cantata con Benji & Fede che - doppio platino per le vendite, e oltre 52 milioni di visualizzazioni su YouTube - entrerà presto anche nella Top10 dei brani più trasmessi dalle radio italiane. «Il successo è un riconoscimento per tutto il lavoro che c’è dietro. A volte ci sono 50 persone dietro una sola canzone».

Ma nella vita di Annalisa non c’è spazio solo per il canto. «Credo al principio di indeterminazione di Heisenberg e al teorema dell'incompletezza di Gödel: nel momento in cui sei focalizzato su un aspetto irrimediabilmente distogli l'attenzione da un altro, e per riuscire a descrivere bene un sistema, ne devi essere fuori, non dentro». E così, preferisce una volta in più l'apertura alla chiusura, lo spaziare al rinchiudersi. E dopo l'esordio al cinema in Babbo Natale non viene da Nord, favola natalizia dei nostri giorni prodotta da Maria Grazia Cucinotta (2015), si fa conduttrice di Tutta colpa di Einstein - Quelli del Cern (3 puntate, Italia Uno, 2015), dove incontra le più giovani eccellenze italiane del più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, poi di Tutta colpa di Galileo (3 puntate, Italia Uno, 2016), dove intervista tra gli altri gli astronauta Samantha Cristoforetti, Paolo Nespoli, Luca Parmitano, infine Tutta colpa di Darwin (Italia Uno, 2017): «Nei documentari scientifici in Tv ho potuto tirare fuori il mio lato più nerd. Amo l’intersezione di questi due mondi, l’arte e la scienza, che hanno in comune un grande sforzo di creatività e immaginazione».

Tutor di Amici su Canale 5 («Spero di essere utile alle piccole fragilità degli allievi: io stessa le avevo»), è arrivata al terzo posto al 68° Festival di Sanremo con Il mondo prima di te, certificato ORO per le vendite. Una ballad - scritta insieme a Davide Simonetta e Alessandro Raina - che nella serata dei duetti ha interpretato con Michele Bravi, e di fatto racconta una nuova Annalisa, anticipando il suo sesto album (primo prodotto da Michele Canova), Bye Bye, con cui dal 16 febbraio saluta la vecchia sé. Direzione la vita, come recita il titolo dell'altro singolo di questo disco nuovo, «arrivato tutto insieme» e da subito in cima a visualizzazioni (milioni su YouTube) e classifiche.

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