Dopo l’annuncio della sua presenza sul palco dell’Ariston con Amadeus nella serata di giovedì 3 febbraio il suo nome è subito schizzato in testa ai trend di Twitter: in tanti plaudono alla scelta di Drusilla Foer, la nobildonna toscana, ironica e sprezzante, dalla chioma argentea, alter ego di Gianluca Gori, parlando di «rivoluzione» e sottolineando il «messaggio di inclusività». Prima conduzione "en travesti" al festival, artista, cantante, attrice e pittrice, Drusilla Foer ha recitato nel film di Ferzan Ozpetek 'Magnifica presenzà e in 'Sempre più bellò di Claudio Norza, è stata giudice di «Strafactor», lo speciale di «X Factor», poi editorialista a «Matrix Chiambretti» su Canale 5, ospite fissa a «CR4 - La Repubblica delle Donne» su Rete 4 e in «Ciao Maschio» su Rai1.
In radio ha preso parte come ospite fissa al programma «Facciamo finta che...» di Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri su R101. Tra strali satirici e note surreali, si definisce «una signora che ha la fortuna di avere a disposizione uno spazio come il palco per fare anche delle riflessioni sui temi della vita». Personaggio irriverente e antiborghese, per il popolo del web è un’icona di stile pronta ad abbracciare le cause sociali. "Finalmente un ottimo motivo per guardare Sanremo», si legge su Twitter. «Le grandi battaglie si fanno coi piccoli passi...per me Drusilla Foer a Sanremo è un passo enorme, un messaggio di inclusività che la trasmissione italiana più popolare manda al Paese. Proud #Sanremo2022», scrive un altro utente. E ancora: "Era ora che la TV in prima serata ci gratificasse di vero charme e talento», «Non abbiamo avuto il Ddl Zan ma almeno abbiamo Drusilla Foer a Sanremo». Autrice e interprete di due spettacoli teatrali, "Eleganzissima", recital fra musica e racconto, e "Venere Nemica", spettacolo ispirato alla favola di Amore e Psiche, Foer è stata lo scorso anno la voce narrante in scena dell’Histoire du Soldat di Stravinskij al Teatro Olimpico di Vicenza. Ha scritto 'Tu non conosci la vergogna. La mia vita eleganzissima (Mondadori), in cui racconta la sua «vita randagia, emozionata e combattuta. Una vita non male. Una caccia al tesoro a cui ho giocato con tutto il coraggio che mi è stato possibile.
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