Sanremo 2022 «sarà davvero il festival di tutti, ancora più degli altri anni: ci sarà leggerezza, profondità, ci sarà sempre anche un registro provocatorio, e poi avremo cinque donne importanti, ognuna con il proprio portato». Ne è convinto Stefano Coletta, direttore di Rai1, alla vigilia della 72. edizione. «Sono giunto a Rai1 a pochi giorni dallo scoppio della pandemia, intrattenimento e pandemia sono un ossimoro, ma questo ci ha dato grande tenacia nel gestire e organizzare e ideare ogni dettaglio nel rispetto di un protocollo molto serio - sottolinea Coletta - e quando poi si avvicina risultato di questo lavoro, c'è davvero grande emozione».
Il «mandato» è "consegnare uno show in 5 serate che possa andare incontro ai bisogni primari della gente». Il direttore di Rai1 sottolinea il lavoro fatto da Amadeus nella selezione musicale, «che raggiunge una maturità davvero significativa». Quest’anno «le canzoni rincorrono la voglia di innamorarci, di liberarci, di incontrarci. Gran parte dei brani segneranno questo tempo difficile che cerca disimpegno pur nella consapevolezza». Su tutti, Coletta ringrazia Fiorello, «quando l’ho visto arrivare ho ritrovato il senso della vita che non annoia, il codice dell’imprevedibilità che trasuda talento, generosità».
Coletta ha poi chiarito un punto nodale: «Ci tengo a dire che il fatto di non essere vaccinati non può essere motivo di esclusione se non per quello che le leggi prevedono. La Rai segue le leggi nazionali, fino al 15 febbraio quindi chi ha superato i 50 anni non ha un immediato obbligo vaccinale. Essere vaccinati o no è un dato sensibile, la Rai può chiedere solo di ottemperare alle regole sanitarie».
Amadeus: "Se prendo il Covid non c'è un piano B"
«Non c'è un piano B: se mi prendo il Covid restate qua con me finché non guarisco». Così Amadeus, in conferenza stampa, rispondendo a una domanda sull'eventualità che la Rai abbia predisposto un piano di riserva nel caso in cui il direttore artistico possa contagiarsi.
Fiorello mi ha detto: "cornutazzo" potevo lasciarti solo?
«Fino alla settimana scorsa ero quasi convinto che Fiorello non sarebbe venuto e proprio per questo avevo fatto preparare una sua sagoma con la quale avrei camminato». Racconta ancora Amadeus nella conferenza di apertura del festival di Sanremo. «Quando è arrivato è stata una bellissima sorpresa. Lui sa che io adoro l’imprevedibilità. Quando ci siamo incontrati, mi ha detto: "Ma secondo te, conrnutazzo, potevo lasciare il mio amico da solo?". Fiorello è una persona generosa e l’anno scorso davanti alla platea vuota è stato eroico. Quest’anno non so cosa succederà, c'è la prima serata, poi chissà, magari se ne va».
Quando lo showman è arrivato "è stata una bellissima sorpresa. Io poi adoro l’imprevedibilità. Sono felice, Fiorello è davvero generoso, se vent'anni fa mi avessero detto che sarebbe venuto tre volte a un mio Sanremo, non ci avrei creduto. L'anno scorso - ha ricordato Amadeus - lui è stato eroico e ha anche sostituito ospiti che, per motivi di salute o di paura, all’ultimo momento non sono venuti. Per chi fa il suo mestiere di comico stare sul palco senza pubblico è la cosa più difficile in assoluto. Io devo presentare le canzoni e posso farlo anche senza guardare una sala vuota. Per lui è quasi impossibile, il suo unico pubblico sono stati gli orchestrali. Avevano la mascherina, doveva capire dagli occhi quello che pensavamo". Ancora adesso, ha concluso il conduttore, "non so cosa farà e quando se ne andrà, per ora so solo che ci sarà nella prima puntata".
Amadeus come... Mattarella
Amadeus, al terzo mandato a Sanremo, si sente un p0' come il presidente Mattarella, appena confermato al Quirinale? Primo mandato un successo, secondo istituzionale perché visto il momento drammatico non si poteva non fare, ora il terzo con tanti nomi e poi esce sempre Amadeus. «Lasciamo stare il presidente che ha incarichi più importanti del mio. L’unica cosa che vorrei sottolineare è che in lui riscontro il fatto di non arrendersi alla prima difficoltà, benché grossa: sono convinto che se c'è un ostacolo nella vita va superato», risponde. «Siccome amo molto Sanremo, essendo cresciuto nelle radio fin da ragazzino, amo questo luogo e ho grande rispetto della storia di Sanremo, l’anno scorso ho chiesto di fare il festival per regalare 5 serate diverse dall’incubo che stavamo vivendo. Quest’anno - sottolinea - le difficoltà ci sono, non c'è la ancora normalità: dobbiamo fare in modo di ottenere il massimo che questa situazione ci permette».
Non ci sono star internazionali per la pandemia
«Non son in grado di dire se non ci saranno artisti internazionali ma se non dovessero esserci è colpa della pandemia. Non è né colpa loro, né nostra» ha proseguito Amadeus.
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