Sanremo 2022. Il terzo Festival di Amadeus, l 'Ariston di nuovo pieno, le prime 12 canzoni in gara. Le sensazioni al primo ascolto.
Achille Lauro, "Domenica" VOTO 6.5
A petto nudo, battezzato. Una coreografia di "citazioni" personali (qualcuna di troppo). Magari è riconoscibile, forse si ripete. Lui si auto-consacra, a cantare ci pensa l'Harlem Gospel Choir. "Halleluja". ESTETICO
Yuman, "Ora e qui" VOTO 5.5
Gran bella voce, l'atmosfera c'è. Lui (che ha già vinto Sanremo Giovani) "grida forte che sta bene", poi modula nel finale. Forse in inglese avrebbe avuto più luce, ma "questo è l'inizio del viaggio", domani poi si vede. BLACK
Noemi, "Ti amo non lo so dire" VOTO 6.5
C'è Mahmood nella metrica. Tra incursioni di archi, il ponte lo regge la sezione ritmica. Noemi non ha "paura di sentirsi vuota", graffia meno ma si apre di più. E' carica di parola, che è "l'unico proiettile". RINNOVATA
Gianni Morandi, "Apri tutte le porte" VOTO 7
Altro colpo della premiata ditta Jova-Gianni. Del primo l'energia, dell'altro la forza di giocarsi tutte le carte. Lampi di genio, "mantenendo rigida la scorza". Morandi non si è mai abituato a se stesso, Jova l'ha riformulato. Se non tutte, ne apre molte di porte. Vai Gianni... "stai andando FORTE"
La Rappresentante di Lista, "Ciao Ciao" VOTO 8
Veronica e Dario invadono la scena "con le mani, con i piedi, con la testa, con il cuore e con il culo". Per dire che "questa Terra sparirà" lei ci mette dentro infinite voci, lui completa lo spettacolo. Insieme sono i più indie-pendenti della gara. Ah, finalmente un vero arrangiamento. TOTALI
Michele Bravi, "Inverno dei fiori" VOTO 5.5
Sarà che è più suggestivo il titolo del resto. Sarà che c'è molta (bella) testa e meno pancia. Il risultato è più rappresentazione che sostanza. Un Michele... BRAVINO
Massimo Ranieri, "Lettera di là del mare" VOTO 7
Il pianoforte introduce e chiude il viaggio. Verso una terra che è promessa, verso una promessa che Massimo mantiene. La strofa strutturata, i violini pizzicati. Ma "col fiato a metà"... l'interpretazione steccata. MIGRANTE
Mahmood e Blanco, "Brividi" VOTO 8
Una ballad danzata, con le voci. Tra i falsetti intensi di Mahmood e le barre affilate di Blanco. Due colossi che s'incontrano, come il seguito di due così che si uniscono. Una coppia che funziona ed emoziona. E se li ami, non ti sbagli. POTENTI
Ana Mena, "Duecentomila ore" VOTO 4
Ecco, duecentomila ore. La sensazione è che il suo pezzo sia durato tanto. Ana ama, l'Italia e pure il Festival. Ma stavolta neanche Rocco Hunt la salverà. Sfonderà? A tutto volume, nelle auto coi finestrini giù. TROPPO (POCO)
Rkomi, "Insuperabile" VOTO 7
Il riff c'è e si sente. La cassa batte "a centrottantamila giri su una coupè". Mister "Taxi driver" (l'album dei record) incide, imprime il suo carattere. In questo è... INSUPERABILE.
Dargen D'Amico, "Dove si balla" VOTO 7
Gli occhiali (scuri) ci sono, la sua firma (ironica, dinamica, "impegnata") pure. Più che mai. A Sanremo Dargen fa Dargen. Con la sua "musica dance che pure un alieno la impara". Per restare a galla? "Fottitene e balla". Pa-ppararà-pararà pappa. SPINTO
Giusy Ferreri, "Miele" VOTO 5-
È "come un treno preso di domenica, certe volte non c'è un perché". Tra il depresso e il represso, musica che parla di una Giusy meno estiva. Ma anche col megafono, il pezzo è un po' strozzato. NUVOLOSA
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