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Irrompe Drusilla: "Io ospite scandaloso? Non mi pare qui manchino. Donne al timone del Festival... Penso anche a un Papato"

«Dovevo essere la figura scandalosa di questo festival, ma non mi sembra che ne manchino, sia tra gli ospiti che tra gli artisti in gara. Alla fine io sono solo molto alta». Dopo tanta attesa, Drusilla Foer, con la sua fine ironia, è finalmente sbarcata a Sanremo, dove staserà sarà co-conduttrice al fianco di Amadeus. «Sono molto contenta di essere in questo luogo musicale che è anche un luogo di aggregazione dell’Italia che ama la musica, che ama stare insieme davanti alla tv, è una manifestazione colma di amore per la musica», ha detto l’attrice nella conferenza stampa della mattina, congratulandosi anche per i dati sul pubblico giovane, in crescita. «Sono serate colme di affettività e dove c'è affetto io mi diverto e intendo divertirmi con Amadeus», ha promesso Drusilla che si è detta contenta del fatto che «sia dagli ospiti che dagli interpreti è emersa la volontà e la determinazione di parlare di certi temi. La musica è un veicolo importantissimo. Ed è una vittoria sia per la musica che per i contenuti». E poi «avrò otto vestiti da sera... quando mi ricapita più. Grazie di avermi dato questa possibilità che mi emoziona e diverte. E provo tenerezza verso me stessa, un sentimento che mi piace».

"La favola di Zalone? Ha smosso le acque"

«Checco ha fatto un’operazione molto forte, ha voluto smuovere le acque e laddove ci sono acque smosse sono sempre contenta. Un tv di stato che permette che un artista smuova le acque è una tv irrorata di civiltà e di positività. Mi va benissimo, sono contenta che sia successo, è un segno di civiltà». Così Drusilla Foer commenta la favola scorretta di Zalone ieri sera sul palco dell’Ariston, che ha diviso la comunità lgbtq. «La mia opinione - sottolinea l’attrice - è che ognuno può esprimere la propria arte, le proprie convinzioni, il proprio pensiero. Sanremo è un luogo di grandissima visibilità, non ho un’opinione molto precisa sul lavoro di Zalone, ma se questo solleva un dibattito che porta qualcuno ad avere una convinzione, credo sia comunque un momento di valore».

"Donne al timone? Vado oltre, anche al papato"

«Donne al timone del festival? Sarebbe molto ganzo. Ammesso che questa signora sia brava nel farlo, perché io sono prima per la meritocrazia. E vado oltre, perché non un Papato donna?». Drusilla piazza già le sue zampate al festival di Sanremo, parlando di gender gap. «Certi lavori sono fatti da più tempo dagli uomini, e quindi le donne non potevano guadagnare terreno. Gli scienziati uomini per lungo tempo? Solo perché a loro era permesso studiare». «E comunque al festival vorrei vedere 12 vallettoni belli sul palco».

"Sono la bandiera di ciò che penso"

«Tante persone hanno espresso approvazione per la mia partecipazione a Sanremo perché si sentivano rappresentate da quello che sono, anzi da quello che dico e che penso: quella è diventata anche una responsabilità, ma non sono un soggettino che si sottrae dalle responsabilità. Dove trovo qualcosa che stride nel mio cuore mi espongo, e non parlo solo dei temi lgbt, ma anche della violenza sulle donne, dei diritti sul lavoro, sono la bandiera di ciò che penso e penso tante, tante cose». E’ il senso che Drusilla Foer dà alla sua presenza questa sera sul palco dell’Ariston.

"E' più importante la caccia del tesoro"

«La vita è una caccia al tesoro, bisogna tendere a qualcosa di prezioso, ma la cosa importante è la caccia che si fa, la vera caccia al tesoro siamo noi stessi e comprendere se stessi è premio più grosso. Queste esperienza - sottolinea - fa parte della voracità che ho di esperienze nella vita, della curiosità verso ciò che la vita mi mette di fronte. Sono grata di essere qui perché è un passo verso il tesoro».

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