Il 2021 fu loro, con «Musica Leggerissima». Tra pochi giorni, sempre dal palco dell’Ariston, ci riproveranno. Colapesce e Dimartino sono pronti a tornare "sul luogo del delitto con il brano dal sapore battistiano "Splash" (con gli arrangiamenti degli archi di Davide Rossi, che aveva già contribuito al successo di «Musica leggerissima», 5 dischi di platino e oltre 150 milioni di streaming).
«Non sarà semplicissimo - ammettono i due artisti siciliani -, con "Musica leggerissima" è successo qualcosa di magico, ma siamo tranquilli. E non abbiamo niente da perdere, anzi. Siamo sicuri che ci porterà solo qualcosa di positivo». Ma, sarà un caso, il brano scritto dai due cantautori e prodotto da Federico Nardelli e Giordano Colombo parla proprio di come affrontare il peso delle aspettative, di come queste influenzano la nostra vita. «Ci riempiamo la vita di orpelli, perché il vuoto ci spaventa. Viviamo il lavoro come rifugio dalle avversità di tutti i giorni, per non pensare veramente a come stiamo», spiegano Lorenzo e Antonio che non nascondono di aver pescato nella storia del cantautorato italiano.
"Splash" è un tuffo, metaforico e non, nella memoria collettiva: un omaggio alla coppia Battisti-Mogol, a Domenico Modugno, a Luigi Tenco. «Da sempre camminiamo nel solco della tradizione. Battisti è stato così fondamentale che il 90% della musica ne ha risentito. Quello che cerchiamo di fare - affermano convinti Colapesce e Dimartino - è dare nuova vita al cantautorato, che si è arenato agli anni Settanta e vive di rendita sembrando sempre una copia di qualcos'altro. Attualizzarlo e rigenerarlo, nella produzione e nei temi, che sono stati troppo a lungo autoreferenziali. I giovani non ci si identificano più e il rap oggi è il nuovo cantautorato».
Il brano uscirà in una versione in vinile 45 giri che contiene anche «Cose da pazzi», la canzone che fa parte della colonna sonora della serie di Prime Video «The Bad Guy». Perché le immagini di tv e cinema hanno rapito i due. Non solo come musicisti, ma anche come attori. Il 20 febbraio arriva in sala "La primavera della mia vita", il film scritto e interpretato da Colapesce e Dimartino, che segna l’esordio cinematografico della coppia (che ovviamente firma anche la colonna sonora originale). Un viaggio surreale, intriso di poesia e leggerezza, diretto da Zavvo Nicolosi, alla sua opera prima. E’ la storia di due amici, Lorenzo e Antonio (guarda caso i nomi dei due artisti all’anagrafe) con un passato musicale in comune e un futuro tutto da scrivere. Dopo la rottura del loro sodalizio professionale e un lungo periodo di silenzio, Antonio (Dimartino) ricontatta Lorenzo (Colapesce) per un nuovo e misterioso progetto, durante il quale dovranno fare i conti con il proprio passato e con se stessi.
«I personaggi ci somigliano fino ad un certo punto, sono la nostra versione metaverso - tengono a precisare, entrambi appassionati del grande schermo -. Il progetto era nell’aria da tempo: volevamo fare un film addirittura prima di un disco. E abbiamo scelto una Sicilia inedita». La Sicilia, loro terra d’origine, al centro della cronaca di questi giorni per l’arresto di Matteo Messina Denaro. «Siamo contenti della fine della sua latitanza, ma c'è ancora molto da fare sulla questione mafia. Quando fu arrestato Totò Riina si disse che era stato dato un duro colpo, ma non fu così. L'arresto di Messina Denaro è un traguardo, ma non la vittoria».
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