Era il febbraio 2020 quando Leo Gassmann vinceva il festival di Sanremo tra le Nuove Proposte. Un successo «inaspettato, quando mi hanno premiato non sapevo cosa dire». Poi però le cose non andarono come previsto. Come nessuno aveva previsto. «Solo qualche settimana dopo - racconta il giovane, oggi 24enne - ci hanno chiuso per la pandemia. E' stato come vedere il paradiso e poi riscendere bruscamente». Tre anni, che però non sono passati inutilmente. «Sono stati intensi. Mi sono laureato, sono maturato umanamente e artisticamente, ho lavorato al disco La strada per Agartha che uscirà il 24 febbraio e a un docufilm. Tre anni dediti totalmente alla musica, mi sono fatto accompagnare dalle melodie».
Un percorso che ora lo riporta all’Ariston, tra i Big, in gara con il brano Terzo cuore, che porta la firma di Riccardo Zanotti (oltre che la sua, quella di Marco Paganelli e Giorgio Pesenti). «Non nascondo che ci avevo riprovato subito, ma evidentemente non avevo il brano giusto. E rispetto le scelte di Amadeus, che ci mette il cuore nel festival - dice ancora Leo Gassmann -. Questi anni mi sono serviti per crescere e sono stati il regalo della vita». In un mondo che consuma tutto a velocità impensabili fino a poco tempo fa, sparire dai radar per un po' può essere pericoloso, ma il Gassmann aspirante cantautore - come si diverte ad autodefinirsi «perché cercherò sempre di non sentirmi arrivato e di non perdere la magia della scoperta, provando a rimanere un po' bambino » - non sembra preoccuparsene.
«Non ho fretta, faccio musica per amore e per passione. Per vivere un’esperienza bellissima, e non importa quanto tempo io ci metta. La vita non va come un treno e le esperienze accadono. Nel frattempo vivo e viaggio, nel pieno delle mie capacità». Nel suo percorso di crescita ha incontrato «tante guide e maestri, che mi hanno regalato esperienze impagabili». Il primo che cita è proprio Riccardo Zanotti, cantante e autore dei Pinguini Tattici Nucleari. «Le nostre strade si sono incrociate a Forlì qualche tempo fa, durante i rispettivi tour in acustico. Terzo cuore è la testimonianza di un’amicizia di due persone che cercano di portare amore in quel che fanno. Le canzoni possono passare, le amicizie sono eterne, ed è questa la cosa più importante». Zanotti firma per Gassmann anche un altro brano (Volo Rovescio) che sarà nel disco in uscita. «E' il secondo album che faccio dopo Strike, ma è come se fosse il primo per quanto cuore, anima e sangue ci ho messo». Un lavoro con molte collaborazioni eccellenti, come quella con Edoardo Bennato, con il quale duetta in «Io vorrei che per te» e che, secondo gli ultimi rumors, lo accompagnerà sul palco dell’Ariston nella serata delle cover. «Un altro regalo che mi ha fatto la vita. E' anche più di un maestro. E’ il nostro Bob Dylan ed è anche un artista a 360 gradi, in cui io mi rispecchio. Lui come anche Gianna Nannini hanno dedicato a me, che sto muovendo i primi passi, del tempo: la cosa più preziosa che ci sia». In La strada per Agartha figurano anche Giovanni Caccamo come autore, Massimo Dapporto come attore e la band britannica Will & The People in Without You. Il risultato è un dico multiculturale e con varie influenze musicali. «Ma è anche un concept album, raccontato come una fiaba». E fiabesco è già il titolo che si rifà al romanzo «Il dio fumoso» di Willis George Emerson, racconto di un viaggio fantastico di un marinaio che scopre una civiltà sotterranea di giganti che vivono di musica e agricoltura, in totale pace e armonia. Agartha è il felice centro del mondo. «Per me rappresenta la speranza per un mondo migliore, un futuro migliore per me, e per quelli che saranno i miei figli. Una meta e un obiettivo da raggiungere per essere libero dal punto di vista artistico. E’ un invito a inseguire i propri orizzonti, senza paura di sbagliare». Amore e ricerca della bellezza «per far sentire al caldo le persone, per farle scappare dai loro problemi e dalle loro paura».
Al festival farà il tifo per Gianluca Grignani, ma apprezza Marco Mengoni, Giorgia, Ultimo. «Auguro a tutti il meglio. E sono felice che ci siano così tanti giovani, come Ariete che si è fatta spazio e merita di essere lì, o Lazza che ha dimostrato grande coraggio perché non è da tutti fare il disco più venduto dell’anno e poi andare a Sanremo. Tutti hanno già vinto in partenza».
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