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Marco Mengoni torna a Sanremo: "Voglio vivere il festival come uno spettacolo"

A dieci anni dalla vittoria con "L'essenziale" e svariate partecipazioni come ospite, Marco Mengoni torna in gara al Festival di Sanremo con "Due vite", brano firmato con Davide Petrella e Davide Simonetta. "Due vite è un pezzo venuto fuori in una sessione di scrittura per il terzo capitolo di Materia, un flusso di coscienza tra me e Davide (Petrella) che ci siamo scambiati questa nostra voglia di analizzarci", racconta Mengoni a pochi giorni dal via della 73esima edizione del Festival della Canzone italiana. "Due vite parla di parallelismo tra la parte razionale e l’inconscio, dell’alternarsi tra la parte onirica e la vita reale, di momenti che ho vissuto e cose che ho sognato. Parla di sbagli, di errori, di lasciarli andare e proseguire con l’augurio di viverne due di vite. Di essere consapevole di ciò che ci succede per non rifare, almeno, gli stessi errori", spiega il cantautore di Ronciglione, che arriva a Sanremo con il favore dei pronostici.

"Cosa penso di questa cosa? Non lo so. Fortunatamente nella mia carriera ho già una statuetta con un leone e una palma. Quest’anno vorrei essere più rilassato, non vorrei sentire la competizione, la pressione di arrivare già con una corona in testa. Credo che a prevalere sia la voglia di far parte di questo parterre di colleghi eccezionali. Non voglio vivere Sanremo come una competizione, ma come uno spettacolo". Per l’autore di "Essere umani", Sanremo "è formalmente una competizione perché è nata così. Negli ultimi anni la società si è evoluta per non andare sempre in competizione, credo che Sanremo sia lo specchio di quello che si muove nella musica e nella cultura. Che poi ci siamo il primo, il secondo, il terzo, il quarto e il quinto va bene". Una classifica nella classifica sarà quella della serata delle cover in cui Mengoni porta "Let it be" dei Beatles con The Kingdom Choir. "La serata cover è stata la più difficile da gestire. Nel 2013 portavo Ciao amore ciao, poi ho affrontato Sergio Endrigo, autori che sono pietre miliari della musica italiana", dice il cantautore che si confronterà con il classico dei Fab Four.

A Sanremo condividerà il palco con tanti giovani. "Sono felice che ce ne siano così tanti e che ognuno porti un colore diverso di questo arcobaleno che è la musica", afferma lodando la lungimiranza di Amadeus alla quale si deve anche il suo ritorno. "Credo che Amadeus abbia convinto tutti dopo il suo primo Sanremo avendo in pugno qualcosa che stava cambiando. Però su tutto a convincermi è stato Due vite, un pezzo giusto per Sanremo perché racconta qualcosa che credo sia giusto abbia una cassa di risonanza importante". A Sanremo il cantautore avrà la sua base al "Lido Mengoni", "un ritrovo che sarà un po' famiglia dove accadranno delle cose: intavoleremo dibattiti, jam session, ci verranno a trovare degli amici", compreso Fabio De Luigi con cui ogni mattina registrerà il podcast senza copione ("Mi farò trasportare") "Caffè col limone" che è pure una frase di "Due vite".

"Non ritengo Let it be una canzone, ma un inno senza tempo. Penso che chiunque avrebbe voluto scriverla, solo ascoltandola ti fa tenere per mano con gli altri. E’ un abbraccio collettivo, per sostenerla ho ho bisogno di molte voci, di potenza, per questo ho deciso di farla con il coro", spiega. "Il sogno? Ne avevo tantissimi. Chiedere a Paul McCartney di venire a fare Let it be con me, per esempio. Poi ho abbandonato l’idea perché penso abbia di meglio da fare che pensare a Mengoni. Spero, però, che ascolti questa versione soul, blues, gospel", continua rivelando di tenere il trofeo conquistato 10 anni fa all’Ariston nel suo studio e di sperare di affrontare il tanto temuto palco sanremese in maniera più consapevole. "In questi 10 anni sono cresciuto. Rispetto al 2013 sono più uomo, maturo, consapevole e spero di saper gestire l'emotività senza tarpargli le ali e permettermi quel batticuore che ti assale. Vorrei divertirmi facendo una delle poche cose che so fare. Spero di vivermela così, come fosse un mio concerto. Poi magari mi si azzera la salivazione", scherza.

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