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Festival di Sanremo, Amadeus leggerà una lettera di Zelensky. Nessun video

"Sono a Sanremo da 20 giorni, ma la settimana prima e quella del festival sei straimpegnato dalla mattina presto alla notte, non dormi mai, però l’adrenalina ci tiene belli svegli. Meno male che noi delle radio abbiamo fatto tante discoteche, tanti locali e siamo abituati. Il momento più facile per me parte domani sera quando parte la sigla dell’eurovisione e lì inizia il mio divertimento perché tutto il prima, la preparazione, che è estremamente complessa sotto tanti punti di vista, finisce e magicamente tutto si concretizza in quei cinque giorni. Proprio oggi abbiamo avuto una risposta dall’ambasciata: il presidente Zelensky mi invierà una lettera che io leggerò. Non sarà in presenza". Così Amadeus, conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo, nella prima conferenza stampa della 73esima edizione. «Storicamente il festival attira polemiche, anche la politica può cercare visibilità. Ognuno esprime quello che vuole, non lo dico per sembrare democratico ad ogni costo, tutti hanno la libertà di esprimere la propria parola, il pensiero come facciamo con il calcio. Concordo sulla totale libertà, ma quando poi si accende il festival spesso le polemiche svaniscono come di colpo». Amadeus ha risposto così a una domanda sulle polemiche che hanno preceduto il festival. Il direttore artistico ha poi letto una frase tratta da un calendario: «Le parole possono giudicare ciò che dici, ma crederanno a ciò che fai».

"L'aspettativa come ascolti è alta, ma alla fine uno deve pensare al proprio festival, al proprio prodotto, in realtà io non faccio un paragone con quelli precedenti perché ogni Sanremo ha una storia diversa, in contesti diversi, i miei sono tre festival che fortunatamente sono andati molto bene, questo vedremo cosa succede. Io non penso che devo fare mezzo punto in più dell’anno scorso. L’importante - ha aggiunto - è che al momento un record c'è che è quello pubblicitario, non sono mai stati incassati 50 milioni". Alla domanda su chi vincerà il Festival, Amadeus ha chiosato: "Quest’anno è ancora più difficile del solito. No vedo l'ora di farvi ascoltare le canzoni, ce ne sono tante belle e anche scommettere un caffè sulla vittoria quest’anno non sarà facile".

Ecco intanto il programma delle due serate. Martedì canteranno Anna Oxa, Ariete, Colla Zio, Coma Cose, Cugini di Campagna, Elodie, Grignani, giaNMARIA, Leo GassmanN, Mara Sattei, Marco Mengoni, Mr. Rayn, Olly e Ultimo.

Mercoledì invece toccherà ad Articolo 31, Colapesce Dimartino, Giorgia, Lazza, LDA, Levante, Madame, Modà, Paola e Chiara, Rosa Chemical, Sethu, Shari, Tananai e Will.

Stefano Coletta: "Sarà il Festival della consapevolezza"

Sanremo 2023 «sarà un festival in sequenza con i precedenti ma molto differente, grazie al gran lavoro che Amadeus fa sulle canzoni. Abbiamo definito i precedenti tre festival sempre in funzione degli accadimenti del paese: il primo anno è stato una festa, il secondo c'è stata la reclusione, il terzo una fase ancora di incertezza. Arriva ora questo quarto festival nelle piene funzioni che l’espressione artistica finalmente può portare». E’ l’analisi di Stefano Coletta, direttore dell’Intrattenimento di prime time della Rai. «Sarà un festival non tanto della rinascita, perché forse siamo già rimati - ha spiegato Coletta - ma un evento che vuole portare festa e consapevolezza nelle case degli italiani. Nei testi delle canzoni ho trovato questa urgenza di dire, di non perdere tempo, c'è desiderio di raccontarsi senza pudore, specie giovani nei artisti che hanno vissuto una fase complicatissima, il silenzio relazionale e allora si mettono in gioco con leggerezza e profondità». In cinque serate Amadeus «ha saputo creare - secondo Coletta - una narrazione democratica in tutte le direzioni, davvero ce n'è per tutti come il servizio pubblico deve fare, sintonizzandosi con il paese, dalle fasce più giovani alle più anziane. Sarà una grande festa fatta di memoria, commozione, allegria, sobrietà e semplicità che contrassegnano questo padrone di casa, accompagnato da un artista come Morandi che ha fatto la storia della musica».

 

 

 

 

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