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Amadeus è da 9, Morandi iconico, Ferragni sufficiente, Blanco da 2

AMADEUS 9
Ormai in modalità pilota automatico alla quarta edizione consecutiva, anche di fronte agli imprevisti. Una sicurezza, una certezza. Il suo manager, il cosentino Lucio Presta, gli regala la presenza del presidente Mattarella e di Benigni e lui la trasforma in oro (non serviva l'impresa) con una serata da record: 62% di share. Fa sorridere pensare ai dubbi sollevati da tanti quattro anni fa.

GIANNI MORANDI 9
A volte spaesato, a volte distratto, il Gianni nazionale si fa amare per la sua spontaneità. Non aggiunge molto allo show, ma la sua presenza fa simpatia, come quello zio un po' fuori dalle righe che rallegra alle riunioni di famiglia. Non è Fiorello ovviamente, ma alla sua "età" non ci sono freni inibitori. E allora va da "vai bro" detto a Grignani alla sua immagine con la scopa in mano dopo il disastro Blanco. Resterà immagine iconica di questo Festival. E poi lui ride. Il Festival ha ottenuto il 62% di share, non accadeva dal 1995. E in quel festival Morandi c'era. Come ha detto lui in conferenza stampa: "Traete voi le conseguenze".

CHIARA FERRAGNI 6
Attesa al suo debutto tv, con la schiera dei 28,5 milioni di follower, l’imprenditrice digitale supera la prova. Non particolarmente originale nel suo monologo e un po' troppo autocelebrativa, ma è anche vero che c'è ancora bisogno che quelle parole qualcuno le dica. Non abbiamo ancora capito se ci ha convinto o se ci siamo sentiti presi in giro. Per intenderci: è uscita lei da Instagram o siamo diventati noi follower?

ROBERTO BENIGNI 8
La Costituzione è un suo grande amore. Riesce a far sorridere ed emozionare anche il presidente Mattarella. Rende facile ciò che è complesso. Artista dalla cifra impressionante.

BLANCO 2
Il giovane cantante torna sul palco da solo. E si becca i fischi del pubblico per aver distrutto gli addobbi sul palco per problemi audio. I rocker maledetti non vanno più di moda (vedi anche alla voce Maneskin dopo aver distrutto gli strumenti a fine tour). L'età, 20 anni, non giustifica simili scene di violenza. L'arte, non ce ne voglia nessuno, è altro. Il rispetto anche. Meno capricci, meno bimbi che credono di potersi permettere tutto. Ha chiesto scusa, ma un po' di tempo in castigo non fa male. Coltivi due rose.

POOH 8
Dovrebbero essere dichiarati patrimonio dell’umanità. Senza tempo, senza età. Anche senza Stefano D’Orazio, che compare in video per il giusto omaggio a più di due anni dalla sua scomparsa. Karaoke e commozione in una botta sola. Sull'esecuzione meglio sorvolare ma chissenefrega.

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