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Sanremo, le pagelle della prima serata: Mengoni totale, Ultimo ispirato, Elodie fatale

E' iniziato il Festival di Sanremo, l'edizione numero 73. Una ennesima edizione da record, a partire dal numero di artisti in gara che quest'anno, per la prima volta, saranno 28. Ieri sera, per la prima serata del Festival della Canzone Italiana, si sono esibiti 14 cantanti.

Ecco cosa ne pensiamo:


Anna Oxa - Sali (Canto dell'anima) 5
Buon lavoro di Bianconi (Baustelle) e Kaballà. Ma risultato stremato da un'interpretazione che si prende troppo sul serio, pur nell'interesse del testo e del suo senso. POLVEROSA


gIANMARIA - Mostro 6+
Il vincitore di Sanremo Giovani si mette in discussione, canta di chi non ha saputo parlarsi. E lo fa con l'accento tipico della sua generazione, un tempo sia marcato che sospeso. ONESTO


MR. RAIN - Supereroi 5.5
Il pianoforte, i bambini in coro che gli mettono le ali. Poi la tenerezza diventa cantilena, il rap ma senza barre che invertano la rotta. Un allestimento non "invincibile", piuttosto banale, ma per un festival nazionalpopolare... PETALOSO


MARCO MENGONI - Due vite 8
Ha tutto. Tutti i momenti della canzone, il crescendo, tutte le forme della sua interpretazione. Una ballata tra "due vite", pensata tra buio e luce. Portata in alto dall'intensità di una tra le più importanti voci maschili della scena. TOTALE


ARIETE - Mare di guai 6.5
Che c'è Dardust si sente subito. Che c'è pure Calcutta, subito dopo. Per il resto basta Arianna, che ha l'atteggiamento di chi davvero vuol raccontare flash d’una storia personale. Efficace. SOFFICE


ULTIMO - Alba 7
Lui comincia piano, così si sente più forte l’esplosione. Ultimo ce li ha, i bassi come gli alti, l’estensione, la scalata. Dal tramonto fino ad un’alba che fa luce su certe riflessioni, riflesse sul mare delle Eolie. ISPIRATO


COMA_COSE - L’addio 6.5
Moderni, come sempre. Lineari, nella loro complessità. Cantano di loro, di California e Fausto, d’un fuoco che («lo hanno visto tutti») mentre bruciava ha rischiato di spegnere la fiamma. Ma non è successo. INDISSOLUBILI


ELODIE - due 7
Un amore nato e già finito. Una direttrice d'orchestra donna (l'unica del Festival), che per di più canta non si vedeva dai tempi dell'ultimo Dalla con Nanì. Il potere di Elodie è saper imporre ciò che propone. FATALE


LEO GASSMANN - Terzo cuore 6
Un cuore all'arrangiamento per bene. Uno al racconto che può appartenere a tutti ma non è comune, della realtà come la sa scrivere Zanotti. E il terzo è quello che ci mette sempre lui, Leo. ACCORATO


I CUGINI DI CAMPAGNA - Lettera 22 6
Non è la solita Rappresentante di Lista (che firma il brano), non sono neppure i soliti Cugini di Campagna. E se la strofa si ripete nella melodia e il ritornello lo fa col testo... "Non lasciarmi solo" s'infila in testa e fa il suo effetto. SPERIMENTALI


GIANLUCA GRIGNANI - Quando ti manca il fiato 7
Con lui bisogna andare oltre l'intonazione, al di là dell'esibizione. È uno di quei testi che suona anche senza musica, con armonie che hanno la sua stessa complessità. Il rapporto tra padre e figlio, quando si risolve, anche se è tardi. CORROSIVO


OLLY - Polvere 5
Magari troverà spazio nelle radio. E "se fa una sbavatura" la cancella l'intenzione. Certo, falsetto ed autotune insieme, senza supporto di testo e melodia... Fortuna che ha un ritmo... CROCCANTE


COLLA ZIO - Non mi va 6.5
Loro che vengono da Area Sanremo, loro che portano aria, quella aperta e fresca della strada, a Sanremo. All'Ariston si sono portati anche una coreografia, ma pure fuori di sicuro si ballerà. ZAMPILLANTI


MARA SATTEI - Duemilaminuti 6
Suoni che evocano, parole che incalzano. I sogni di una relazione tossica che lascia i segni. Sara è portavoce di un mondo di donne che un uomo, Damiano David, ha saputo de-scrivere dal profondo. INTIMA

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