Domenica 22 Dicembre 2024

Da Santa Teresa di Riva a Sanremo, è Maurizio Gugliotta mister hit parade!

 
 
 

Quattordici Festival di Sanremo consecutivi. Dentro il cuore della canzone italiana, a stretto contatto con chi la musica la produce e la diffonde: case discografiche e radio. Quattordici anni in cui Maurizio Gugliotta ha costruito la sua reputazione e quella della sua azienda messinese, di Santa Teresa di Riva esattamente, diventando top leader in Italia nel suo ramo. EarOne è l’azienda che si occupa di airplay, di raccogliere i dati sulla trasmissione dei brani in radio, stilare le classifiche e comunicarle al mondo della discografia italiana. «Sono trascorsi 13 anni da quando EarOne ha iniziato a mostrare sul proprio sito web, in tempo reale, i brani e gli artisti più trasmessi dalle radio italiane, le novità musicali della settimana e le classifiche di airplay – racconta Gugliotta, Ceo e amministratore della società – . Abbiamo letteralmente rivoluzionato il modo di consultare le classifiche di musica in radio introducendo una modalità che ha reso disponibili dati precedentemente accessibili a pochi. Ricordo che prima di noi la società che si occupava di questo comunicava i dati una volta a settimana. Adesso fate conto che le case discografiche hanno in tempo reale come stanno andando le canzoni. Anche qui a Sanremo abbiamo dei videowall nei punti nevralgici della città, o negli alberghi dove sono ospitati i cantanti e le case di produzione. Pensate quindi che rivoluzione. Tramite sistemi software monitoriamo e rileviamo tutto ciò che trasmettono le radio in Italia. A quel punto stiliamo le classifiche e le ribaltiamo». E le case discografiche principali ti riconoscono quella credibilità tanto da affidarti un ruolo così importante per il mercato. «Abbiamo elaborato in questi anni oltre 5.000 classifiche, con puntualità e precisione, contribuendo alla certificazione dei riconoscimenti assegnati nelle più importanti trasmissioni musicali televisive italiane: Music Awards, Summer Festival, Power Hits Estate. Il nostro sito è diventato la vetrina della nuova musica rilasciata in Italia, con tutte le radio date, con i comunicati ufficiali, major e indipendenti, che trovano ampio spazio». Uno strumento essenziale per chi promuove musica, per chi utilizza musica, per chi vive di musica. «È così: music label, editori, artisti, emittenti radio e TV, società di collecting, analisti, agenzie di comunicazione. Il mondo della musica gira attorno a questi dati». E allora parliamo della musica in questo Festival di Sanremo. Chi vince la 73. edizione? E chi è destinato a conquistare il mercato? «Mengoni è il grande favorito ed è anche il più ascoltato in radio. Poi ci sono in ordine Madame, Elodie, Lazza, Mr Rain, Colapesce e Dimartino – commenta Gugliotta, guardando il telefonino dove passano i dati in tempo reale – Ultimo? È a metà classifica, forse da lui le radio si aspettavano altro. Lui è un fenomeno nel live, lì è una certezza. Ma in questo momento le radio cercano altro, si preparano all’estate e si stanno proiettando sulle canzoni che potrebbero andare forte. Ecco perché Madame, Elodie, Lazza sono così in alto». Dalla musica al palco: quanti meriti ha Amadeus nel clamoroso successo di questo festival, ma anche di quelli precedenti? «Infiniti. Amadeus è un grandissimo e lo sta dimostrando. Ha rimesso la musica al centro dello spettacolo, non è un caso che i grandi, quelli che riempono gli stadi siano tornati a Sanremo. Sino a qualche anno fa era impensabile, neanche si avvicinavano all’Ariston. È il risultato delle conoscenze di Amadeus, che nella musica ci ha sempre vissuto e si vedono i risultati. In questo campo non si può improvvisare. Il Festival prima di ogni cosa è una manifestazione musicale, ecco perché spesso presentatori e autori televisivi non hanno funzionato. E poi il suo Festival è una festa, c’è tutto. Ma guardate la città, incredibile: c’è musica ovunque, tutti hanno il sorriso sul volto». Tredici dipendenti, una società leader in Italia con sede a Santa Teresa. Quanto è difficile realizzare qualcosa di grande al Sud? «Complicato. Qui fare impresa è un’impresa perché la politica non ti aiuta e la burocrazia è anche peggio. Noi aspettiamo ancora delle risposte per trasferire la nostra sede, non riesci a programmare perché non hai certezze sui tempi. Serve un profondo cambiamento culturale che deve partire dalla politica».

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