Primo selfie dallo spazio dalla missione Bepi Colombo. A meno di 24 ore dal lancio, il veicolo diretto su Mercurio nati dalla collaborazione tra le agenzie spaziali di Europa (Esa) e Giappone (Jaxa) ha inviato a Terra la prima immagine di uno dei suoi grandi pannelli solari. Lo rende noto l’Esa. Un lancio spettacolare per una missione ambiziosa e affascinante: il bagliore che ha accompagnato la partenza dell’Ariane 5 Eca che ha segnato l’inizio della missione Bepi Colombo diretta a Mercurio ha emozionato tutti nella base europea di Kourou (Guyana Francese) e mentre il razzo saliva gli italiani gridavano «Vai Bepi vai». Raggiungere il pianeta più piccolo e più interno del Sistema Solare è l’obiettivo della missione, nata dalla collaborazione fra l’Agenzia Spaziale Europa (Esa) l’agenzia spaziale giapponese Jaxa. In questa nuova avventura l’Italia gioca un ruolo chiave sia con la ricerca, attraverso Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Istituto Nazionale di Astrofisica (inaf) e università Sapienza di Roma, sia con l’industria, grazie al Gruppo Leonardo. Sono italiani quattro dei 16 strumenti della missione, come le tecnologie che proteggeranno gli strumenti dalle temperature altissime di Mercurio. C'è molto lavoro italiano anche dietro a questo lancio perfetto perché il propellente dell’Ariane 5 è stato preparato dall’azienda Regolus (60% Avio-40% Ariane Group) nei suoi stabilimenti di Kourou, e i razzi ausiliari sono stati assemblati, sempre a Kourou, dalla EuroPropulsion (50% Avio-50% Ariane Group). «E' solo il primo passo e molte cose ancora possono andare storte in questa missione complessa, ma siamo molto fiduciosi», ha detto subito dopo il lancio il direttore generale dell’Esa, Ian Woerner. E’ comunque incoraggiante che le fasi iniziali più delicate della missione siano state perfette, dal lancio all’acquisizione del segnale dalle stazioni di Terra e al dispiegamento dei pannelli solari. «E' un momento magico - ha osservato il direttore dell’Asi, Roberto Battiston - perché dopo 20 anni di lavoro questa missione è finalmente partita alla volta di un pianeta misterioso». Soddisfatto anche Stephane Israel, amministratore delegato di Arianespace, la società che gestisce i lanci. Il viaggio di Bepi Colombo verso Mercurio durerà sette anni e non sarà semplice perché, dopo aver preso la spinta dai passaggi ravvicinati alla Terra e a Venere, il veicolo si troverà costretto a frenare per non essere trascinato dall’enorme forza di attrazione del Sole. «Ora comincia una fase di test che durerà tre o quattro giorni e nel frattempo Bepi Colombo cercherà di scattare il suo primo selfie», ha detto il direttore delle attività scientifiche dell’Esa, Guenther Hasinger. «Lo scopo principale della missione è capire la storia e la formazione di Mercurio», ha aggiunto il coordinatore dei programmi scientifici dell’Esa, Fabio Favata. «E' l’inizio di un’avventura scientifica che durerà a lungo: ai sette anni del viaggio se ne aggiungeranno due di raccolta dei dati, che arriveranno numerosissimi e che richiederanno tantissimo tempo per essere studia