Loretta Goggi compie 70 anni. Nata a Roma il 29 settembre 1950, ha conquistato generazioni di spettatori televisivi. Esuberante, enfant prodige, presentatrice, imitatrice, doppiatrice, cantante, ballerina, attrice, showgirl e chi più ne ha più ne metta. Nella sua carriera ha cambiato spesso look, ma ha sempre "bucato" lo schermo, ripercorriamo in queste foto alcune tappe della sua vita lavorativa.
«L'aspetto più divertente dei miei 70 anni è che quando ero giovane non potevo avvicinarmi al cinema perchè mi chiedevano di spogliarmi, adesso mi dicono di vestirmi, sono molto coperta e finalmente con ruoli più vari, da madre, nonna, malata di Alzheimer, o da suocera pettegola, come in 'Burraco fatale'».
Loretta Goggi osserva con Agi che invecchiare ha giovato alla sua carriera: «Quando ero una bambina (ha esordito a dieci anni ndr) negli sceneggiati tv interpretavo sempre la malata, l’orfana, la moribonda, la faccenda era un po' monotona». Impegnata al cinema e in tv da giudice di 'Tale e quale show' su Raiuno, lontana dal sentirsi appagata e tirare i remi in barca Goggi punta a migliorarsi ancora: «Sto scrivendo il libro '70 volte Loretta' che racconterà la mia vita, pieno di memorabilia, con foto di oggetti raccolti dai fan ma anche di aneddoti privati». Ed è in arrivo, annuncia anche un doppio disco con le sue esibizioni e i vari duetti televisivi.
Il sogno dei 70 anni è però, spiega, scrivere sceneggiature, aspirazione per la quale tornerà umilmente anche a scuola perchè chiarisce «non mi piace chi improvvisa, ho molte idee ma non la penna giusta». Vuole scrivere storie «che parlano del mondo femminile della mia età, delle donne che oggi, comprano, vanno a teatro, al cinema e in vacanza, molto più dei giovani che attraversano invece un momento di difficoltà. «Ha iniziato a mettere giù qualcosa con sua sorella Daniela: «Non è detto che saremo noi a interpretarla - premette - è la storia di una donna della mia età che si ritrova a ricominciare dopo grande batosta, e a 70 anni è più difficile ricominciare che a quaranta».
L’artista che ha sempre puntato sul suo talento, coltivandolo, ha qualche sassolino da togliersi sull'andazzo contemporaneo delle giovani colleghe di cinema e tv: «Rispetto al 'femminilismo' come ho sempre preferito chiamarlo io, nel mondo dello spettacolo vedo dei passi indietro - spiega - troppe ragazze affrontano il mondo dello spettacolo basandosi essenzialmente sulla gioventù e sulla bellezza, virtù effimere e passeggere. Trovo deleterio cercare di basare tutto sull'aspetto fisico, a meno di non voler accettare di essere un prodotto con la scadenza come al supermercato».
Lei ha giocato le sue carte diversamente: «Ho sempre pensato di voler rimanere sul palco fino a che le gambe mi reggevano e quindi ho puntato sul talento e sullo studio, non risparmiandomi mai».
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