Sabato 16 Novembre 2024

Tori Spelling confessa: "Mi bullizzavano per i miei occhi, mi chiamavano rana"

Tori Spelling veniva bullizzata ai tempi di Beverly Hills
Quando posò per la copertina di Rolling Stone cambiò tutto
Gli haters le davano addosso per la forma dei suoi occhi
In un lungo post sui social, Tori Spelling racconta di essere stata bullizzata
 
Il padre Aarona Spelling la aiutò molto in quel periodo difficile
La chiamavano “rana“ per la forma dei suoi occhi
Il cyberbullismo colpiva anche negli anni Novanta
Tori Spelling interpretò Donna Martin in Beverly Hills 90210
Ai tempi di Beverly Hills aveva solo 16 anni ed era molto timida

Il bullismo è una realtà con la quale bisogna fare i conti a qualsiasi età. A distanza di anni, infatti, anche l'attrice Tori Spelling, che interpretò Donna Martin in "Beverly Hills 90210", confessa di essere stata presa di mira per la forma sporgente dei suoi occhi. "Mi chiamavano rana", scrive in un lungo post sul suo profilo Instagram. La serie anni Novanta ebbe un successo che riecheggia ancora oggi e le storie dei personaggi di Beverly Hills appassionarono più di una generazione. A quei tempi gli attori protagonisti della serie erano giovanissimi e furono presto travolti dalla fama. Tra loro c'era anche Tori Spelling, che veniva bullizzata per la forma dei suoi occhi. Non solo onori insieme alla fama. Purtroppo il cyberbullismo colpiva anche negli anni Novanta. Ne sa qualcosa Tori Spelling. "Odiavo i miei occhi - ha scritto l'attrice sui social -. Quando ho iniziato a recitare in (Beverly Hills ndr.) 90210 avevo 16 anni e poca autostima. A quell'epoca i troll di internet (sì, li avevamo anche allora!) mi chiamavano rana e occhi sporgenti". Un colpo duro, che fa male anche a distanza di anni. "Essere messa sotto la lente del microscopio quando sei una ragazzina, negli anni in cui ti stai formando, è dura. Ho passato anni pregando i truccatori dei miei show e dei miei film, perché rendessero i miei occhi più piccoli". L'aiuto più grande per Tori arrivò dalla famiglia, fu il padre, il produttore Aaron Spelling a darle la forza di reagire. "Mio padre diceva sempre che gli occhi sono le finestre dell'anima. Per questo credo che mio padre non facesse quasi mai indossare gli occhiali da sole agli attori. Credeva che gli occhi trasmettessero tutto", ha continuato. "Ho cominciato a capirlo solo quando ho recitato in 'Scream 2' e ho posato per la copertina di 'Rolling Stone', ricreando l'iconica scena della doccia di Psyco. I miei occhi erano la foto, mostravano tutta l'emozione e la mia anima".

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