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Il Guardian celebra Raffaella Carrà: "Ha insegnato all'Europa la gioia del sesso"

Raffaella Carrà non è solo un’icona italiana, ma anche europea. A dirlo è addirittura il prestigioso quotidiano britannico Guardian, che dedica un lungo articolo alla 77enne cantante e ballerina, stella della televisione nostrana, dal titolo emblematico: colei che «ha insegnato all’Europa la gioia del sesso». In occasione del lancio di 'Explota explota', musical cinematografico italo-spagnolo sulle canzoni più famose della diva bionda, viene ripercorsa la sua carriera attraverso 60 anni di storia nazionale.

«E' stata una icona culturale che ha rivoluzionato l'intrattenimento in Italia e ha dato alle donne la possibilità di prendere l’iniziativa nella camera da letto», afferma senza mezzi termini il Guardian.

«Stavolta la carrambata l’hanno fatta a me!». Così Raffaella Carrà commenta il tributo riservatole dal The Guardian.

Il giornale cita quindi alcune delle sue canzoni più famose, molto spesso improntate a una liberazione ed emancipazione dei costumi sessuali degli italiani e soprattutto delle italiane, come la celebre quanto allusiva 'Tuca Tuca' o la hit 'A far l’amore comincia tu', capaci di far ballare generazioni diverse e di non perdere mai il loro 'appeal'.

«Sono sorpresa, non mi aspettavo un tale riconoscimento... mi ha davvero colpita!», sottolinea la Carrà. «E sono naturalmente onorata dal fatto che Nacho Alvarez abbia scelto proprio le mie canzoni per la sua Opera Prima... un cast sfavillante, tutti molto bravi e pieni di energia. Non nascondo che, quando ho visto il film e ho sentito le mie canzoni cantate da altri artisti, mi ha fatto un certo effetto, non capita spesso nei vari talent di sentirle riproporre. Auguro loro tutto il successo che meritano, anche perché il film esce in un momento particolare in cui sono ben altri i problemi delle persone, ma non ne hanno colpa e auguro loro che vada tutto per il meglio».

«Penso che Raffaella Carrà abbia fatto molto di più per emancipare le donne di molte femministe», ha detto al Guardian l’artista Francesco Vezzoli, che nel 2017 ha curato il progetto 'TV70', una mostra della Fondazione Prada dedicata alla televisione italiana negli anni Settanta.

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