Venerdì 22 Novembre 2024

Le dichiarazioni della nota dj Ema Stokholma "mia madre mi picchiava"

 
 
 
 
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In the photo: Ema Stokholma, Andrea Delogu
In the photo: Ema Stokholma and Andrea Delogu
 
In the picture: Ania J, Ema Stokholma
In the picture: Ania J, Ema Stokholma
 
 
 
Ema Stokholma
 
 

Ema Stokholma, ha raccontato la sua difficile infanzia nel libro “Per il mio bene”. Morwenn Moguerou, vero nome della dj, è cresciuta con una madre violenta, Dominique: “Da quando avevo quattro anni ho conosciuto la violenza fisica. Mia madre mi picchiava e mi diceva cose terribili”, ha raccontato a Silvia Toffanin nello studio di Verissimo. Ema ha raccontato che da bambina ha più volte cercato di scappare da casa ma la polizia la riportava sempre indietro. Nel salotto della Toffanin, la dj non ha risparmiato i particolari più duri: “Cominciava sempre con una doccia fredda, mi metteva nella vasca vestita. Mi colpiva con il pomo della doccia e alcune volte mi teneva con la testa sotto l’acqua. Mia madre mi ha portato su un ponte e mi ha spronato a buttarmi di sotto, poi è passato il libraio e abbiamo fatto finta di niente”.

Ema Stokholma: “Non odio più mia mamma”

A 15 anni Ema Stokholma è scappata di casa ed è arrivata in Italia, dove viveva il padre: “Ho preso un treno da Parigi a Roma, e ho visto il sole, ho visto Roma. Avevo rubato i soldi a mia madre, organizzato la cosa, e sono andata, senza un piano effettivo. Antonio, mio padre, mi ha accolto bene, ma è stato difficile, non puoi costruire un rapporto dal nulla a quindici anni. Ho provato a dirgli cosa mi aveva fatto mia madre, ma non ho avuto un gran riscontro” . Dopo essere scappata dalla Francia, Ema ha rivisto solo due volte la madre Dominique, morta tre anni fa: “Sono andata a trovarla per rispetto, nei confronti di mio fratello. Sono andata anche al funerale, ma solo per lui”. Oggi, a 37 anni, Ema Stokholma riguarda al suo passato e riconosce che la madre era una donna disperata e che non è stata aiutata da nessuno: “Io l’ho capita, non la odio più. Provo empatia”.

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