«Non è né una biografia né un manifesto politico. Io l’ho immaginato come un diario. Il racconto che si fa di me è distante anni luce dalla persona che io penso di essere. Se le persone scelgono di seguirti lo devono fare consapevoli di chi sei veramente» anche delle «tue paure e le tue debolezze».
Lo dice la leader di FdI Giorgia Meloni presentando il suo libro «Io sono Giorgia» in un’intervista a Silvia Toffanin nella trasmissione Verissimo su Canale 5. «Mia madre ha scoperto di aspettare me quando la storia con mio padre stava finendo, aveva già un’altra bambina e tutti le sconsigliavano di portare avanti la gravidanza. Lei prese appuntamento per le analisi propedeutiche all’interruzione di gravidanza che si fanno a stomaco vuoto, poi arrivò in un bar, si domandò se lo volesse veramente, si rispose no e ordinò cappuccino cornetto», racconta Meloni chiosando: «L'ho scampata. A mia madre devo tutto». Meloni ha parlato della «situazione stramba» della sua famiglia d’origine: «Mio padre non c'era, mia madre lavorava sempre, io e mia sorella siamo molto legate. E’ sempre stata la mia guida, l’unica con cui resto muta».
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