Il nuovo numero di Vogue Italia, in edicola da oggi martedì 6 luglio, è dedicato ai sedicenni: le loro aspirazioni, le loro "ansie", gli obiettivi di una generazione adolescenziale pronta a fare il salto verso la maggiore età. E in copertina, ecco la giovanissima Deva Cassel ritratta per la prima volta insieme alla madre, l’attrice Monica Bellucci. Un'esclusiva mondiale per Vogue Italia con l'attrice umbra classe 1964 e la sua primogenita Deva (nata il 12 settembre 2004 dall’unione con l’attore Vincent Cassel) che hanno posato insieme per la prima volta. Anzi – come racconta Monica nel ritratto firmato da Raffaele Panizza che accompagna le fotografie – in un certo senso per la «seconda»: «Ho chiesto a mia figlia perché avesse voluto questo servizio assieme, e lei mi ha dato una risposta meravigliosa: “perché l’ultima volta che ci hanno fotografate insieme ero nella tua pancia Adesso che sto cominciando il mio viaggio, mamma, desidero che accada ancora”».
La prima cover per Vogue Italia
Firmata da Paolo Roversi, questa è in assoluto la prima copertina per Vogue Italia di Monica Bellucci, più volte protagonista all’interno del giornale, ma mai sulla cover. L'attrice ha scelto una posizione più defilata dando più spazio alla bellissima Deva: «Il gesto di farsi da parte e lasciare i riflettori a Deva lo ha voluto Monica stessa. Diamogliene atto: fare spazio a chi viene dopo (una figlia, un successore) non è cosa che siamo abituati a vedere spesso», scrive nel suo editoriale il direttore Emanuele Farneti. Roversi, il fotografo delle dive e delle top, dice di Deva: «Ho percepito la stessa emozione provata davanti a Natalia Vodianova e Kate Moss. L’emozione al cospetto della pura bellezza». Sua madre, la diva del cinema italiano, però frena: «Quando gioca al gioco della moda Deva si diverte e una parte di lei s’esprime. Il fatto che metta un piede nel mondo degli adulti, frequentando al contempo la scuola che la riporta alla realtà, le sta dando equilibrio e sicurezza».
Il rapporto madre-figlia
«Io e lei non abbiamo scontri, mai. Sono una madre dolce, cerco di prenderla sempre dal verso del pelo» prosegue la Bellucci, che aggiunge di utilizzare nella comunicazione con sua figlia, nata a Roma, unicamente la lingua italiana. E di ispirarsi alla scrittrice e filosofa Elisabeth Badinter: «Alla domanda riguardo a cosa significhi essere una buona madre, l’ho sentita rispondere così: non tremare davanti alle difficoltà dei figli. Concordo». «Lei è così, libera da sempre, prende aerei da sola da quando ha 13 anni e parla cinque lingue. Ha visto come tiene lo sguardo? Non ha paura di nulla». Deva Cassel apre un numero interamente dedicato alla sua età, i sedici anni: forse la fascia di età più colpita dalle limitazioni imposte dal lockdown, è anche un eccezionale punto di osservazione sull’evoluzione dei costumi e dei consumi. «Abbiamo provato a fare i conti con ciò che è vivo e ciò che è morto nel mito degli Sweet Sixteen, perché l’idealismo deve prendere atto che la realtà oggi è dura. Abbiamo offerto pagine da scrivere a chi sedici anni li ha davvero, abbiamo parlato dei cliché di cui questa età è vittima e carnefice, delle relazione con le madri, del miraggio dell’infantilità che si confronta con l’età adulta, e soprattutto della bellezza di una nuova generazione forse per la prima volta autenticamente globale» scrive Emanuele Farneti.