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Prigionieri... del lusso: quando le carceri diventano hotel a 5 stelle (unico rigore? Il comfort!) FOTO

Erano prigioni. Luoghi nei quali si viveva costretti, stretti in regole rigide, ristretti in spazi senza conforto. Oggi sono un inno alla libertà di rinnovare, recuperare e riqualificare un patrimonio suggestivo e perciò attraente. Posti senza limiti, dove quella conformazione architettonica pensata per separare si trasforma in opportunità di aggregare. Nel nome di una creatività e di un certo lusso senza "sbarre".

Dall'Europa agli Stati Uniti d'America, c'è un oceano di strutture convertite al bello, nelle quali è "obbligato" trascorrere soggiorni al sapore di storia, conditi da cucine stellate e coccole di ogni genere.

Ad esempio? Giusto per citarne alcuni...

C'è il Lloyd Hotel di Amsterdam. Prima carcere, poi rifugio per gli ebrei russi, quindi ancora prigione durante la Seconda Guerra Mondiale. E ora luogo magnifico per concedersi piaceri sfrenati. Oppure The Thief, l'hotel di Oslo con i suoi enormi portoni in acciaio a memoria del tempo in cui confinava i prigionieri nell'Island, in quella che un tempo era la zona più pericolosa della città. E ancora, il Liberty Hotel di Boston, l'ex Charles Street Jail che, dopo una ristrutturazione milionaria, ha reso panoramiche le feritoie delle celle e da sogno ciascuna camera. O il Four Season di Istambul, nel quale fu rinchiuso il prigioniero politico Nazim Hikmet.

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