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Elon Musk pensa a un nuovo social media: Twitter "non dà libertà di parola"

Elon Musk sta pensando a una nuova piattaforma di social media perchè Twitter «non rispetta il principio della libertà di parola». «Dato che Twitter de facto funziona come una pubblica piazza, il mancato rispetto dei principi della libertà di parola mina dalle fondamenta la democrazia», ha twittato. «C'è dunque bisogno di un nuovo social media?», si chiede l’uomo più ricco del mondo.
La questione è quella innescata dai tweet del patron di Tesla quando sostenne proprio su Twitter l’intenzione di rendere privata la società di auto elettriche con un delisting da Wall Street. Musk sta cercando di porre fine alla supervisione da parte della Sec dei suoi post su Twitter, sostenendo che l’accordo viene utilizzato per «calpestare» i suoi diritti alla libertà di parola. Dopo la causa per frode da parte della Sec, Musk ha infatti dovuto accettare un accordo di patteggiamento, comunque sottoporsi a una serie di procedure previste dall’azienda nella comunicazione via Twitter e accettare di ripagare gli investitori che hanno perso denaro.
Gli ha già risposto Kim DotCom, imprenditore, famoso pioniere del digitale: «HO un concorrente pronto, basato su blockchain web3, che resiste alla censura: gli utenti possiedono i propri dati, 3 anni di lavoro. Chiamami».

Musk ha avviato un sondaggio proprio su Twitter

Musk rispondeva a un utente di Twitter che gli chiedeva se avrebbe preso in considerazione la creazione di una piattaforma di social media composta da un algoritmo open source, una piattaforma che avrebbe dato la priorità alla libertà di parola e dove la propaganda fosse minima. Prima della domanda, Musk -che in realtà "twitta" in continuazione - aveva avviato un sondaggio proprio su Twitter per chiedere agli utenti se la piattaforma si stesse comportando in conformità con il principio della libertà di espressione, un sondaggio a cui il 70% degli utenti ha votato 'nò; e sponsorizzando il suo sondaggio, aveva esortato a dare un giudizio ponderato: «I risultati di questo sondaggio saranno molto importanti. Per favore, rispondi con attenzione». Ci sono già in realtà altre piattaforme che sfidano quelle tradizionali, a cominciare da Truth Social di Donald Trump, ma nessuna finora ha preso piede.

Un "passato di ritorsioni" nei confronti di chi lo critica

Le parole di Musk hanno ovviamente innescato un vivace dibattito, anche critico con il miliardario. «Nonostante si definisca un "assolutista della libertà di parola", Musk ha al suo attivo un passato di ritorsioni» nei confronti di chi lo critica, ha reagito Business Insider, che ha ricordato alcuni episodi. «Sembra che @elonmusk sia un assolutista della libertà di parola... a meno che non riguardi problemi di sicurezza IMO», ha twittato infatti nelle scorse settimane John Bernal, un ex dipendente di Tesla, licenziato perchè aveva pubblicato sul suo canale YouTube, AI Addict, alcune recensioni delle funzioni del pilota automatico di Tesla.

Le recensioni di Bernal riguardavano solo le funzionalità per l’utente finale e ma contenevano anche filmati del disinnesto del pilota automatico dell’auto, quando Bernal ne prendeva il controllo per evitare situazioni pericolose, magari addirittura il rischio di un incidente. «Sono stato licenziato da Tesla a febbraio e il motivo proprio il mio canale YouTube. Anche se quello che carico arriva dalla mia auto persona, usata fuori dall’orario di lavoro e non dalla proprietà con un software che ho pagato», ha spiegato Bernal. E non è il solo caso di reazione del miliardario alle critiche pubbliche: Fast Company ha raccontato che Musk scovò l’identità di un blogger anonimo che aveva pubblicato un’analisi azionaria negativa di Tesla e contattò il datore di lavoro, minacciando di citarlo in giudizio; il risultato è che quello ha disattivato i suoi account sui social media e ha smesso del tutto di postare su Tesla.

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