5 Aprile 1998: Inaugurato il ponte sospeso più lungo del mondo: Una sfida contro le forze della natura e un nuovo corso dato all'ingegneria delle costruzioni. Con il Ponte di Akashi Kaikyō il Giappone creò uno snodo di collegamento cruciale per le quattro principali isole dell'arcipelago, ottenendo con esso un primato mondiale, tuttora imbattuto.
I primi significativi esempi di ponti sospesi si ebbero a partire dal XIX secolo, con gli Stati Uniti nel ruolo di pionieri. Nel 1883 venne realizzato il Ponte di Brooklyn, prima grande struttura in acciaio e al momento della sua inaugurazione il ponte sospeso più lungo al mondo. Primato che gli USA conservarono per lungo tempo con i successivi Golden Gate Bridge (1937) e il Ponte di Verrazzano (1964), scalzati nel 1981 dall'inglese Humber Bridge.
I collegamenti interni tra le principali isole dell'arcipelago nipponico rappresentarono una priorità nei governi degli anni del boom economico (1953-1972). Nel caso dello stretto di Akashi, che divide l'isola di Honshū (la più grande del Giappone, che comprende la capitale Tokyo) dall'isola di Awaji (formata da piccoli villaggi di pescatori), si profilò una vera e propria emergenza dopo il tragico incidente dell'11 maggio 1955: la collisione di due traghetti, per via della fitta nebbia, provocò la morte di 168 persone, tra cui decine di bambini in gita scolastica.
L'episodio indignò l'opinione pubblica che richiese a gran voce la costruzione di un ponte. Un obiettivo impossibile per la tecnologia di allora, che richiese circa trent'anni di ricerche per arrivare a un'opera fattibile. Verso la fine degli anni Ottanta le premesse c'erano tutte per passare dalla teoria alla pratica ma restavano forti ostacoli legati alle caratteristiche climatiche e geologiche dell'area. Oltre ad essere denominato la "cintura dei tifoni", con venti che raggiungono i 290 km/h, lo stretto di Akashi è ad alto rischio sismico.
Come se non bastasse, l'intenso traffico marittimo (circa mille navi al giorno) imponeva una soluzione che non limitasse lo spazio di navigazione. Per gli ingegneri del Sol levante si presentava una sfida senza precedenti nella storia delle costruzioni: tenere in piedi una struttura lunga circa 4 km e realizzarla nella maniera più resistente e leggera possibile. Il vero banco di prova venne superato con la realizzazione delle fondamenta, resa complicata dal fondale profondo e instabile del tratto marino.
L'ostacolo fu aggirato posizionando sul fondale due anelli d'acciaio, destinati a fare da base ai cilindri che dovevano reggere il ponte. L'operazione spettacolare, seguita con il fiato sospeso dai progettisti, andò secondo i piani, partendo da un ristrettissimo margine d'errore di 2 centimetri. Dopo dieci anni di lavori, che impegnarono 2 milioni di operai, il Ponte di Akashi Kaikyō venne inaugurato ufficialmente il 5 aprile del 1998.
In quel frangente, si accertò il raggiungimento di tre primati mondiali nella storia dei ponti sospesi: il più lungo con 3.911 metri di lunghezza; il più alto grazie ai 280 m di altezza; il più costoso per via dei 4,3 miliardi di dollari investiti nella sua realizzazione. Vanto dell'ingegneria giapponese, con le sue sei corsie stradali (tre per ogni senso di marcia) rappresenta oggi una cruciale via di comunicazione con il centro economico del Paese, favorendo nello stesso tempo l'economia turistica dell'isola di Awaji.
4 Commenti
GENNARO TERMINE
05/04/2022 11:37
LA NOTIZIA FA VERAMENTE "INCAZZARE" PERCHE' RENDE IDIOTE LE SCUSE PER L'IRREAZZABILITA' DEL PONTE SULLO STRETTO. SONO STATO IO IN GIAPPONE NEL 1979 E RITENGO SIA LA NAZIONE PIU' PROGREDITA AL MONDO, ATTESO CHE HO POTUTO IO METTER PIEDI NEI CINQUE CONTINENTI !! NON PARLIAMO, POI, DEI GIAPPONESI : IL POPOLO PIU' SERIO E PRECISO E FATTIVO E LABORIOSO .... DELL'UNIVERSO !!!!
Cesare Morone
05/04/2022 20:48
Italiani cialtroni, ciarlatani, evanescenti, chiacchieroni e poco costruttivi. Un popolo di bla, bla dove tutti devono dire la loro . Ogni italiano sà tutto di tutto e si intende di tutto e di tutti.... QUESTO È IL MALE DEGLI ITALIANI.... mancano di modestia e nessuno si mette seriamente giù, a capo fitto, a lavorare con devozione, serietà e con coscienza costruttiva.
Rosario Cammalleri
05/04/2022 23:11
In Giappone hanno l'acqua corrente e non ci sono rifiuti sparsi dappertutto...quando in Sicilia?
alias
07/04/2022 15:57
Con tutto il rispetto c’è poco da incazzarsi. Il ponte Ponte Akashi Kaikyō non ha nulla a che fare col progetto del Ponte di Messina della Webuild ex Impregilo. Innanzitutto il ponte giapponese ha una campata molto più piccola: parliamo di 1.991 metri dell’ Akashi Kaikyō contro i 3.300 mt del ponte calabro-siculo, 1.309 metri di differenza che, ingegneristicamente parlando, non sono una bazzecola. Inoltre l’articolo omette un particolare non indifferente: nell’ Akashi Kaikyō non passa la ferrovia. Inizialmente era stato progettato proprio come ponte ferroviario, poi stradale e ferroviario, alla fine sul ponte Akashi Kaikyō fu solo stradale. In nessun ponte sospeso a grande campata, superiore a 1.408 metri passa la ferrovia, neppure nei più recenti e realizzati dai blasonati maestri cinesi. In Turchia la Webuild ex Impregilo ha realizzato nel 2016 un ponte con la stessa tecnologia del ponte di Messina. E’ l’Osman Gazi. Più che un gemello del viadotto calabro siculo è un bonsai in quanto la sua campata (1.550 mt) è inferiore alla metà rispetto a quella prevista per il ponte di Messina e neppure qui passa una tratta ferrata. Nel più lungo ponte sospeso d’Europa, il Great Belt (1.624 mt di campata), autostrada e ferrovia corrono parallele fino al momento del ponte ma il treno prende la via di un tunnel sottomarino e sul ponte ci passa solo l’autostrada. Mi pare evidente che parlare di realizzare un ponte sullo stretto per fare arrivare l’alta velocità ferroviaria in Sicilia è una bufala. Concludo segnalando la più importante rivista dell’Ingegneria Pontistica mondiale: “The Innovative Bridge Design Handbook: Construction, Rehabilitation, and Maintenance. Ed 2021”, autentica bibbia dell’ingegneria pontistica che esclude la possibilità in atto di realizzare ponti sospesi con campata di 2000 e oltre metri. Per inciso il progetto della Webuild ex Impregilo manco lo cita.
Ivan
02/01/2023 22:19
Infatti non non lo cita e soprattutto non parla mai di impossibilita di realizzazione ma di un ponte senza precedenti.....che è un concetto totalmente differente