Giovedì 28 Novembre 2024

Dolci di Pasqua, perché si mettono sette strisce sulla pastiera? SIGNIFICATO E RICETTA

 
 
 
 
 
 

Tra i dolci più rappresentativi della tradizione della Pasqua italiana vi è indubbiamente la pastiera napoletana. Un dolce amatissimo dagli italiani e che ha una sua connotazione specifica. Tra le sue peculiarità quella legata alle sette strisce che ricoprono la classica pastiera napoletana.  In questo articolo vi spieghiamo il significato di questo numero ben preciso che si interseca tra religione, miti e leggende. Ci sono tre leggende principali che spiegano perchè si debbano formare sette strisce di pasta frolla per completare questo succulento dolce.

Il culto della Sirena di Napoli

La prima leggenda sulle sette strisce di pasta frolla sulla pastiera risale al culto della sirena Parthenope, che secondo la tradizione fondò Napoli. Le narrazioni riportano che che la sirena ricevette in dono sette regali: farina (simbolo di ricchezza), il grano cotto nel latte (simbolo del mondo umano e animale), la ricotta (simbolo di abbondanza), le uova (simbolo di fertilità), i fiori d'arancio (simbolo della Campania), canditi e spezie (simbolo dell'accoglienza) e lo zucchero semolato (simbolo del canto della sirena). Con i sette doni, la sirena donò al popolo proprio quel dolce, la pastiera: le 7 strisce di frolla ricordano così i sette doni, ovvero gli ingredienti, dalla quale nacque la pastiera.

La leggenda delle 7 ceste ai pescatori di Napoli

Un'altra leggenda è legata ai pescatori napoletani e alle loro mogli. Le donne donavano al mare cestini di ingredienti come simbolo di buon augurio per il ritorno sulla terraferma dei loro mariti. I miti narrano che un giorno portarono sette ceste con altrettanti ingredienti (gli stessi oggetto della leggenda della sirena Parthenope). Le onde del mare mescolarono il tutto e fecero trovare loro il dolce, la pastiera appunto.

7 strisce di frolla sulla pastiera come i Decumani e i Cardini del centro storico?

Ma l'ipotesi più accattivante sulle 7 strisce di pasta frolla sulla pastiera riguarda quella che racconta come esse rappresentino Decumani e Cardini della Napoli greco-romana: i tre decumani (Superiore, Maggiore, Inferiore) e i quattro cardini (corrispondenti ad altrettanti vicoli che intersecavano le strade principali). Ovviamente questa, al pari delle altre due, è da trattarsi appunto come leggenda.

La nostra ricetta della pastiera napoletana

Ecco come preparare la pastiera: Per la pasta frolla occorre: 1 kg di farina, 300 g di strutto, 400 g di zucchero, uova intere 4-5, mezzo cucchiaino di miele, 1 bustina di ammoniaca, 1 buccia di limone, 1 pizzico di sale. Per la crema pasticcera: 1 litro di latte, 500 g di zucchero, 200 g di farina, 6 uova (tuorli). In un tegame mettere il grano (di un vasetto che potete trovare comodamente al supermercato) con un cucchiaio di strutto e 300 g di latte e far cuocere. Quando diventa cremoso spegnere e far raffreddare. Aggiungere 700 g di ricotta, 700 g di zucchero, 7 uova intere e 3 tuorli, una busta di vaniglia, 2 fiale di fiori d'arancio, 300 g di crema pasticcera, 200 g di cedro candito. Frullare e amalgamare, stendere la frolla. Riempire con il composto e mettere a cuocere per 45-50 minuti in forno caldo a 200 gradi. Quando la pastiera diventa bionda aprire il forno e spegnerlo. Lasciare per circa un'ora affinchè si asciughi, poi quando la pastiera è completamente fredda spolverare con dello zucchero a velo.    

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