Morcellini alla Gds Academy: il giornale, presidio culturale e antidoto “giovane” alla disinformazione
“La comunicazione è buona e vera se migliora il benessere sociale soprattutto nei momenti di emergenza, attraverso una corretta informazione”. Parole efficaci, profonde e dirette quelle che il prof. Mario Morcellini ha rivolto questa mattina ai giovani dell’università e delle scuole messinesi e calabresi, capaci di squarciare quel velo di incertezza che le nuove frontiere della comunicazione - anche a causa dello stravolgimento delle relazioni interpersonali - ha portato con se. Su “Giovani e informazione tra guerra e pandemia” si è snodato l’evento nell'ambito del progetto "Gazzetta del Sud in classe con Noi Magazine" coorganizzato da Società Editrice Sud e dall’Università degli Studi di Messina del quale l’illustre sociologo, direttore dell’Alta Scuola di Comunicazione e media digitali dell’Università telematica Unitelma Sapienza, è stato protagonista. L’evento è stato promosso nell’ambito della GDS Academy e di Unime GDS Lab, il laboratorio di tecnica giornalistica condotto in collaborazione tra SES e Unime come complemento pratico ai corsi accademici di giornalismo. “Se ci sono buone notizie non c’è ragione per non scambiarsele”, ha dichiarato Morcellini sottolineando l’importanza dei dati diffusi oggi attraverso una serie di slide - “indicatori della modernità di un Paese attraverso una corretta visione della realtà” – che hanno evidenziato la significativa inversione di tendenza da parte degli italiani rispetto alle sorgenti informative durante e dopo il Covid. Secondo una dettagliata indagine condotta recentemente da Viacom, negli ultimi anni il giornalismo di mediazione della carta stampata e televisivo ha riguadagnato audience, soprattutto fra i giovani di età compresa fra 15 e 30 anni, ridimensionando così l’eccessivo condizionamento determinato in precedenza dalle reti digitali che sembrava inarrestabile. L’83% di ragazze e ragazzi chiede alle fonti istituzionali maggiore controllo sulle fake news, attraverso un esercizio critico di selezione delle informazioni. Fra i trend positivi, anche la crescita di fiducia degli italiani nei confronti delle istituzioni - prima fra tutte lo Stato - indice di un ritrovato “senso di responsabilità e di apertura alla testimonianza dei valori autentici”. In collegamento da Roma il sociologo è stato accolto, dall’aula magna dell’Ateneo gremita di studentesse e studenti, dal prorettore vicario Giovanni Moschella e dal presidente e direttore editoriale di Società Editrice Sud Lino Morgante. Costante il richiamo, imprescindibile per chi si occupa di comunicazione, alle parole pronunciate dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la settimana scorsa a Messina per gli anniversari di Gazzetta del Sud e Fondazione Bonino Pulejo, sulla responsabilità dell’informazione, “diritto fondamentale e discriminante delle democrazie” come lo ha definito Moschella. Il presidente Morgante ha esortato i giovani a fronteggiare l’overdose d’informazioni, distinguendo sempre le fake news che spesso vengono veicolate dai social. Una questione quest’ultima sulla quale il prof. Morcellini si è soffermato ribadendo che le informazioni digitali scorrono velocemente “serpeggiando” indipendentemente dai tempi d’intervento di ognuno, mentre il giornale obbliga alla lettura e alla concentrazione, consentendo un’analisi attenta delle notizie e stimolando le riflessioni personali. “Contro la disinformazione si faccia ricorso alla carta stampata: la cultura è slow!” ha dichiarato il sociologo definendo la lettura del giornale “differenziale di formazione culturale” e plaudendo ad un progetto, come quello promosso da Gazzetta del Sud con il supporto dell’Ateneo, che diffonde la lettura e l’accesso ad informazioni “doc”. Anche il prof. Marco Centorrino, coordinatore del corso di Laurea in Scienze dell’Informazione Comunicazione pubblica e tecniche giornalistiche e responsabile didattico di Unime Gds Lab per l’Ateneo, ha fatto eco alle parole del sociologo, evidenziando il valore della comunicazione, “potente antidoto alla disintermediazione”. Tanti gli argomenti affrontati nel corso del ricco dibattito, moderato dalla giornalista della Gazzetta del Sud Natalia La Rosa, responsabile dell’inserto Noi Magazine e di Unime Gds Lab per la Ses, che ha ribadito il richiamo “necessario”, e imprescindibile nell’ambito delle attività di un progetto come quello promosso da Gazzetta del Sud, alle parole del presidente Mattarella in relazione all’investimento nella formazione dei giovani, e ad un sistema informativo che “non preclude alcuna voce ma che non subisce i falsi”, come lo stesso Capo dello Stato ha affermato dal palco del teatro Vittorio Emanuele di Messina. Tra i temi affrontati, la “guerra dell’informazione”, scatenata dall’invasione dell’Ucraina, che ha dato lo spunto per chiedere all’illustre ospite quale ruolo abbia assunto la narrazione mediatica nella trasmissione delle informazioni, che puntano anche a colpire la sfera emotiva influenzando i lettori. “In passato noi avevamo meno possibilità di accedere alla verità: mai come in questa guerra c’è la possibilità di costruirsi un’opinione autonoma, a patto di affrontare l’informazione con lo spirito libero”, ha risposto Morcellini. All’evento che si è svolto in modalità mista, disponibile per essere rivisto sul canale YouTube di Gazzetta del Sud e sulla pagina Fb dell’Ateneo, hanno partecipato oltre alle studentesse e agli studenti di Unime GDS Lab, redattrici e redattori di UniversoMe, la testata giornalistica multiforme dell’Ateneo diretta da Antonio Tavilla e coordinata dallo studente Gianluca Carbone, la coordinatrice delle Consulte studentesche calabresi Franca Falduto con Andrea Sinopoli, presidente della Consulta di Catanzaro, e Antonella D’Aloi, della consulta di Vibo Valentia, che hanno portato la testimonianza dell’impegno dell’organismo rappresentativo calabrese sul fronte della sensibilizzazione dei giovani rispetto all’emergenza umanitaria determinata dal conflitto ma anche sul fronte della pandemia, con la campagna di promozione della vaccinazione nelle scuole attraverso il riccio Riccino e lo slogan ideato per veicolare al meglio il messaggio tra i coetanei. Da remoto è intervenuta una studentessa del Liceo di San Demetrio Corone, in provincia di Cosenza, diretto dalla preside Concetta Smeriglio, mentre in aula magna sono intervenute rappresentanze della comunità scolastica messinese dall’istituto comprensivo Mazzini diretto da Domenico Maiuri con la docente Liliana Campanella, dal Collegio S. Ignazio diretto da Maria Muscherà con la docente Margherita Giannetto e dai Licei Bisazza diretto da Giovanna Messina con la docente Barbara Sisalli, La Farina diretto da Caterina Celesti con la docente Antonella Dragotto, Maurolico diretto da Giovanna De Francesco con il docente Daniele Ialacqua e Archimede diretto da Laura Cappuccio con la docente Lorena Roberti.