Eurovision Song Contest, sfilano a Torino le 40 delegazioni in gara. Look "genderless" per Mahmood
Un tappeto turchese nel Gran parterre juvarriano, il giardino settecentesco della Reggia di Venaria, ha accolto le quaranta delegazioni dell'Eurovision Song Contest, dando ufficialmente il via alla kermesse con una sfilata reale di duecento metri. Dalla Citroniera alla Galleria di Diana sulle orme della storia, per portare al mondo il messaggio nobile e universale della musica: quello della pace invocata tanto dagli artisti sul Turquoise Carpet quanto dagli organizzatori e dalle istituzioni presenti. Acclamati dal pubblico, che sventola le bandiere dei diversi Paesi, gli artisti sfilano nelle loro originali mise: da Emma Muscat in versione dea greca, ai 'pirati' della Georgia, dai 'lupi gialli' norvegesi al total red della spagnola Chanel. Tra i più applauditi Mahmood e Blanco, accolti da una vera e propria ovazione sulle note di Brividi . I vincitori dell'ultima edizione di Sanremo si sono fatti notare anche per lo stile, in particolare il cantante di Soldi, alla sua seconda partecipazione all'Eurovision, ha stupito con una gonna rosa che consacra una moda genderless e super trendy già inaugurata sul palco dell'Ariston
Le reazioni
Da martedì sera si inizia a fare sul serio, con la prima semifinale al PalaOlimpico. "Sono prontissimo", dice Achille Lauro, anche lui applauditissimo ed in gara per San Marino, nella sua esibizione monterà un toro meccanico. "Cantare live è una delle cose che più mi piace", osserva Blanco, che con Mahmood sfila per ultimo. "Anche se ho già fatto l'Eurovision, mi sembra un po' la prima volta - conclude il due volte il vincitore di Sanremo - Siamo super felici di farlo nel nostro Paese: qui ci fermano, ci caricano, sentiamo una grande adrenalina".