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Papa Francesco e il mito della giovinezza: Anna Magnani era saggia e portava le rughe

«La nostra epoca e la nostra cultura - ha affiunto Bergoglio - che mostrano una preoccupante tendenza a considerare la nascita di un figlio come una semplice questione di produzione e di riproduzione biologica dell’essere umano, coltivano poi il mito dell’eterna giovinezza come l’ossessione - disperata - di una carne incorruttibile».

«Mi viene in mente una saggia attrice italiana, Anna Magnani, che diceva "non toccare le rughe, ci ho messo tanti anni ad averle". Le rughe sono simbolo di esperienza, della vita. Di una maturità». Toglierle rende «giovani di faccia, ma quello che interessa è il cuore, la personalità, che ha la giovinezza del vino buono che migliora invecciando». Lo ha detto Papa Francesco all’udienza di oggi.

«La nostra epoca e la nostra cultura - ha affiunto Bergoglio - che mostrano una preoccupante tendenza a considerare la nascita di un figlio come una semplice questione di produzione e di riproduzione biologica dell’essere umano, coltivano poi il mito dell’eterna giovinezza come l’ossessione - disperata - di una carne incorruttibile». «Perché la vecchiaia è - in molti modi - disprezzata? Perchè porta l’evidenza inconfutabile del congedo di questo mito, che vorrebbe farci ritornare nel grembo della madre, per ritornare sempre giovani nel corpo», ha aggiunto. «Il vecchio cammina in avanti, verso la destinazione, verso il cielo di Dio. La vecchiaia perciò è un tempo speciale per sciogliere il futuro dall’illusione tecnocratica di una sopravvivenza biologica e robotica, ma soprattutto perchè apre alla tenerezza del grembo creatore e generatore di Dio».

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