Grande signora della moda giapponese, Hanae Mori, morta l’11 agosto all’età di 96 anni, è stata la prima stilista asiatica ad entrare nel serraglio dell’Haute Couture parigina, con uno stile raffinato in cui l’Oriente incontra l’Occidente in modo inedito e sofosticato.
Soprannominata «Madame Butterfly» per via del suo motivo preferito, la farfalla, ha vestito personalità di tutto il mondo, da Grace Kelly a Hillary Clinton passando per Masako, divenuta Imperatrice del Giappone nel 2019.
In qualità di capo di una grande impresa in Giappone, Hanae Mori è stata anche una pioniera nell’emancipazione delle donne nel suo paese. La stilista ha sottolineato più volte la necessità di trasmettere alle giovani generazioni «l'importanza della creazione artigianale», ritenendo che «le capacità dell’essere umano stiano scomparendo in questa era dell’informatica».
Nata l’8 gennaio 1926 in una zona rurale del Giappone occidentale, Hanae studia Letteratura alla Tokyo Women's Christian University. Poi, dopo il matrimonio con Ken Mori, un dirigente dell’industria tessile, decide di dedicarsi anima e corpo alla moda. All’età di 25 anni, nella rinascente Tokyo del Dopoguerra, apre il suo primo negozio di fronte a un cinema. Dopo un’importante anteprima, un regista giapponese vede le sue creazioni originali e gli offre di realizzare i costumi per un suo film. Hanae Mori avrebbe successivamente realizzato abiti per centinaia di film giapponesi, inclusi alcuni di registi del calibro di Yasujiro Ozu e Nagisa Oshima.
La sua attività prospera, ma all’inizio degli anni Sessanta, quando l’avvento della televisione segna la fine dell’età d’oro del cinema, decide di guardare oltre. Si reca quindi a New York e Parigi, cercando ispirazione nell’esplorazione di grandi magazzini e boutique d’alta moda.
A Parigi, si reca nel camerino di Coco Chanel che, dopo aver studiato velocemente la sua cliente del Paese del Sol Levante le suggerisce un outfit arancione acceso per contrastare i suoi capelli nero corvino. Il consiglio, che la lascia sul momento perplessa, sarà per lei una rivelazione: «Tutto il concetto giapponese di bellezza si basa sulla dissimulazione. Mi resi conto che dovevo cambiare approccio e creare abiti che aiutassero le donne a distinguersi», amava dire nelle interviste.
Nel 1965 presenta la sua prima collezione all’estero, a New York, sul tema dell’incontro tra Oriente e Occidente. Pur aggiungendo un tocco occidentale, i codici estetici tradizionali del Giappone giocano un ruolo importante nelle sue creazioni, con motivi ispirati a quelli dei kimono: fiori di ciliegio, uccelli e tante farfalle, lontana reminiscenza delle falene che danzavano sui campi della sua infanzia.
Dopo aver trasferito il suo studio a Parigi, diventa membro dell’esclusivo Chambre Syndicale de la Haute Couture a Parigi nel 1977, la prima volta per uno stilista asiatico.
Le sue attività si estendono progressivamente al pret-à-porter e alla profumeria. Ma di fronte a crescenti difficoltà finanziarie, il suo impero commerciale viene infine smantellato e venduto all’inizio degli anni 2000. Hanae Mori tiene la sua ultima sfilata di moda a Parigi nel 2004, all’età di 78 anni. Le boutique che portano il suo nome esistono ancora in Giappone e i suoi profumi sono venduti in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera ha anche realizzato divise, in particolare per le hostess della Japan Airlines, oltre a costumi per il teatro e l’opera, tra cui - inevitabilmente - «Madame Butterfly» nel 1985 al Teatro alla Scala di Milano.
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