Martedì 26 Novembre 2024

Dalila Di Lazzaro choc: "Sono rimasta a letto per 11 anni, senza mai alzarmi. Neanche per lavarmi"

 
 
Dalila Di Lazzaro arrives for La Scala opera house’s gala season opener, Giuseppe Verdi’s opera ’Attila, at the Milan La Scala theater, Italy,7 December 2018. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO
 
 
 

Dentro ad un tunnel lungo qualcosa come 11 anni. Dalila Di Lazzaro ha raccontato il lungo periodo buio della sua vita:

"Sono rimasta a letto ferma per 11 anni. Senza mai, mai, mai alzarmi. Neanche per lavarmi. Mangiavo stesa". Così l'attrice confessa a Mara Venier, nell'ultima puntata di "Domenica In", parlando del trauma subito in seguito ad un incidente: "Venticinque anni fa ho chiuso i giochi. I medici non mi hanno creduto. Non so per quale motivo, ma non mi hanno creduto e questa è una cosa gravissima perché all'epoca non parlavano del dolore cronico e questa è una cosa terribile. Io mi ero rotta l'atlante, in modo non scomposto. Non mi hanno fatto una lastra importante, che si vede solo dalla bocca. Continuavano a farmi lastre dal collo in giù...".

L'incidente 25 anni fa

L'attrice si trovava in sella al motorino quando cadde a terra rovinosamente per colpa di una buca. Un incidente che le provocò diverse fratture e un dolore divenuto nel tempo cronico. "All'epoca non si parlava di dolore cronico. Sono dovuta andare in Arizona e sono rimasti stupiti che in Italia non se ne parlasse". Ma questa lunga fase non è ancora terminata: "Purtroppo non è finita. Io vorrei non avere la pietà della gente. Io sono combattiva, forte, voglio aiutare migliaia di persone che lottano contro il dolore cronico. Con la mia forza, vorrei portare avanti questo problema", ha dichiarato Dalila r Mara Venier è intervenuta dicendole: "Circa un anno fa mi avevi detto: "Non ce la faccio a fare i viaggi, a prendere la macchina, il treno, l'aereo" e invece sei arrivata a Roma. Io sono strafelice, vuol dire che ce l'hai fatta. Ti sei alzata da quel letto, da quel divano. Ogni volta che vengo a casa tua, tu sei sempre lì".

leggi l'articolo completo