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E' morto Gino Landi, coreografo e regista. Re del sabato sera italiano in tv

E’ morto, all’età di 89 anni, il coreografo, regista teatrale e televisivo, Gino Landi. Pseudonimo di Luigi Gregori, era nato a Milano il 2 agosto del 1933. Viene scoperto da Erminio Macario mentre mette in scena Bulli e pupe con Fanfulla. Successivamente collabora anche con il cinema e la televisione, fino a divenire uno tra i più celebri registi e coreografi nel panorama teatrale e televisivo nazionale ed internazionale, lavorando con Federico Fellini, Nino Rota, Tonino Guerra, Ennio Flaiano. Tra le innumerevoli regie televisive da lui curate si ricordano quelle di alcune edizioni del Festival di Sanremo, Festivalbar e Partitissima. Il mondo del teatro, che lo ha visto nascere e muovere i suoi primi passi, gli affida regia e coreografie di numerosi spettacoli, tra i quali Rugantino e Vacanze Romane e le collaborazioni con Garinei e Giovannini.

La carriera

Per il Teatro Giuseppe Verdi di Trieste, nel teatro stabile Politeama Rossetti, debutta nel 1970 come coreografo di Al cavallino bianco con Tony Renis, Aldo Fabrizi e Sandro Massimini e nel 1971 con Il fiore di Hawaii di Paul Abraham con Daniela Mazzucato, Sergio Tedesco, Massimini e Gloria Paul; nello stesso anno debutta anche come regista di La vedova allegra sempre con Massimini; nel 1972 cura la regia di Cin Ci La con Miranda Martino, Tedesco e Massimini e la coreografia di La principessa della Czarda con Adriana Innocenti ed Elio Pandolfi; nel 1974 la regia di La donna perduta di Giuseppe Pietri con la Mazzuccato, Aurora Banfi, Massimini ed Ugo Benelli e la coreografia di Gräfin Mariza (La Contessa Mariza) di Emmerich Kálmán con Leopoldo Mastelloni e la Innocenti; nel 1975 la coreografia di Il paese dei campanelli con Elena Baggiore e Massimini e la regia di Rose-Marie di Rudolf Friml e Herbert Stothart con Massimini e Daniele Formica; nel 1976 la coreografia di Il conte di Lussemburgo con la Banfi; nel 1978 la regia di La duchessa di Chicago con Massimini; nel 1979 regia di Scugnizza con la Mazzucato. In seguito, al Teatro Lirico Giuseppe Verdi nel 1981, regia di L'acqua cheta con la Mazzucato, Anna Campori, William Matteuzzi e Massimini, nel 1984 regia Frasquita di Franz Lehár; nel 1985 la coreografia di La Bajadera di Emmerich Kálmán con Max Renè Cosotti e Massimini, Vincenzo Manno e la Mazzucato; nel 1986 la regia di La casa delle tre ragazze (Des Dreimaderlhaus) di A.M. Willner e H. Reichert con musica di Franz Schubert con Ariella Reggio; nel 1987 la coreografia di Il pipistrello con Cosotti e la Mazzucato e la regia di Clivia di Nico Dostal; nel 1994 la regia di La ballerina Fanny Elssler (Die Tänzerin Fanny Elßler) di Johann Strauss (figlio) con Tedesco ed Alessandro Safina; nel 1995 la regia di Sissi di Fritz Kreisler con la Banfi, la Mazzucato, Safina, Gian e Cosotti; nel 1999 la regia di Lo zingaro barone con Cinzia Forte; nel 2001 la regia di Les contes d’Hoffmann (I racconti di Hoffmann) con la direzione di Daniel Oren; nel 2002 la regia di Ballo al Savoy con la Mazzucato; nel 2004 la regia di Paganini di Franz Lehár e nel 2006 la regia di Il mondo della luna di Giovanni Paisiello con Bruno de Simone.

Baudo: momento di grande sofferenza

«Ho saputo della morte di Gino da un amico in comune, è un momento di grande sofferenza. L’ho sentito personalmente qualche mese fa, sapevo che stava male e parlava stentatamente e non volevo disturbare, per questo chiamavo suo figlio o Cristina, la sua assistente». «Conservo tanti ricordi e sono tutti bellissimi. Le cose più belle che ho fatto nella mia vita artistica le ho fatte con Gino Landi: aveva una esperienza internazionale, basta guardare il suo curriculum per capire che era fortissimo. Sapeva montare i balletti nel giro di due ore, aveva un’idea brillante e la trasformava in balletto. Era davvero unico». Così all’AGI Pippo Baudo commenta la morte di Gino Landi, coreografo e regista (anche) dei Festival di Sanremo con Baudo, scomparso oggi a 89 anni.

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