Martedì 26 Novembre 2024

I 75 anni di Patty Pravo anticonformista e ribelle: "La prima volta a 14 anni, ho avuto 5 mariti"

 
 
 
 
 
 
 

Ha compiuto 75 anni 'la minaccia bionda' Patty Pravo. Anticonformista, divina, ribelle, è rimasta sempre fedele a se stessa. All'anagrafe Nicoletta Strambelli, l'ex ragazza del Piper è una icona di stile. Con i suoi look, oltre che con la sua inconfondibile voce, è stata indiscussa protagonista della scena musicale italiana dagli anni '60 a oggi, vendendo milioni di dischi. "Non chiedetemi date, vivo scatti di memoria, ritrovo un profumo, un colore, un gesto e mi ritrovo in un momento della mia vita, non frequento il passato, non programmo il futuro, respiro, esisto e mi emoziono ascoltando musica, davanti a un quadro, alla pagina di un libro, allo sguardo di qualcuno che incontro nelle mie passeggiate. Sono in movimento", scrive Patty Pravo nel libro biografico pubblicato di recente. E si schermisce cosi' : "Non conservo quasi nulla della mia carriera, non tengo foto incorniciate, manifesti, dischi d'oro o di platino, premi, copertine. A questo ci pensano i miei collezionisti". "La cambio io la vita che non ce la fa a cambiare me", cantava al Festival di Sanremo del 1997, nel brano scritto per lei da Vasco Rossi e Gaetano Curreri 'E dimmi che non vuoi morire'. Quella frase le è rimasta attaccata addosso come un tatuaggio rappresentando pienamente il suo modo di essere. E quella frase è diventata anche il titolo di un'altra sua biografia in cui scriveva "Se vuoi essere libera devi pagare. Pago ma anche ricevo e tanto". Ribelle fin dall'infanzia, adolescente in quei "favolosi" anni Sessanta che cambiarono il mondo, la società, le relazioni interpersonali, il rapporto con il sesso, l'artista veneziana, ha vissuto pienamente i suoi anni fuggendo prima a Londra, poi a Roma dove tuttora vive. 'Ragazzo triste', 'La bambola', 'Pazza Idea', 'Pensiero Stupendo' sono solo alcuni dei tantissimi successi di Patty Pravo. Del suo privato si sa che ha amato molti uomini, sposandone cinque, Gordon Faggetter nel 1968, Franco Baldieri nel '72, Paul Jeffery nel '76, Paul Martinez nel '78 e John Edward Johnson nell'82, più il matrimonio in Scozia con rito non riconosciuto in Italia con Riccardo Fogli nel 1974. Ha attratto artisti e musicisti come Leo Ferré, Vinicius de Moraes, Lucio Fontana, Tano Festa e Mario Schifano, mentre con Mick Jagger andava a fare shopping in incognito e con Jimi Hendrix passò una notte romana su una Cinquecento avvolta in una nuvola di fumo, e poi ci sono i momenti di intimità con Frank Sinatra e David Bowie, l'amicizia con Robert Plant. Un mito vivente, ma di sè dice: "Sono la persona più normale che conosco".

L'intervista al Corriere

Intervistata da Alzo Cazzullo sul CorSera, Patty Pravo ha raccontato diversi aneddoti ed episodi anche legati alla sua infanzia. «Ho tre anni, sono piccolina e tento di suonare i tasti neri del pianoforte. Andavo a scuola da una nobile veneziana decaduta, la Mazzincrovato, che aveva una casa piena di gatti. Prendevo anche lezioni di danza dalla maestra Turiddu, che insegnava alla Fenice».

A questo punto Cazzullo le chiede cosa facevano i suoi genitori: «Papà Aldo portava i motoscafi, mia mamma stava a casa. Si chiamava Bruna, ma era biondissima. Ebbe un parto difficile, era sempre in cura. Non ho ricordi della prima infanzia. Stavo dai nonni paterni». Severi? Chiede Cazzullo «Al contrario. Nonno Domenico era il direttore dei Tabacchi, nonna Maria una tabagista convinta; io a 10 anni fumai la prima sigaretta, e non ho mai smesso. Mi davano 50 lire per la gondola, io andavo a scuola a piedi e le spendevo per le Nazionali super; poi sono passata alle Marlboro rosse. A 14 anni anziché a scuola sono stata a fare l’amore».

Cazzullo le chiede "Con chi?" «Non glielo dico. Ai nonni ho raccontato: “Sono stata a fare l’amore e mi è piaciuto molto, posso tornare a farlo oggi pomeriggio?”».

Sui nonni ha raccontato ancora: «Erano persone libere e mi hanno sempre fatto vivere libera. La nonna usciva di notte per comprare la prima copia del giornale e tornava all’alba».

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