Lunedì 25 Novembre 2024

"Dovevamo sposarci e invece…", adesso Angelo è un prete e Paola una suora

 
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La storia di Angelo e Paola è una di quelle storie d'amore che sembrano uscite da un romanzo, ma che in realtà sono la testimonianza di due anime che hanno sentito la vocazione religiosa e hanno deciso di seguirne il richiamo. Angelo e Paola si sono conosciuti da adolescenti nella provincia di Napoli, e da quel momento non si sono più lasciati. Hanno trascorso nove anni insieme, sognando il futuro e programmando il matrimonio. Ma improvvisamente, il destino ha preso una piega inaspettata: prima Angelo, poi Paola hanno sentito la chiamata divina, la vocazione religiosa che li ha portati lontano dalla vita che avevano immaginato. Angelo ha deciso di diventare un sacerdote, e ha studiato per diventarlo in Germania. Paola, invece, ha sentito la vocazione a diventare una suora di clausura, e ora vive come suor Maria Giuseppina dell'Amore Incarnato nel Monastero del Carmelo di Napoli. La decisione di abbracciare la vita religiosa non è stata facile per nessuno dei due, soprattutto perché stavano per sposarsi e avevano già fatto dei piani per il loro futuro insieme. Ma il richiamo interiore era così forte che non potevano ignorarlo. Angelo ha raccontato su Facebook cos'ha provato quando ha sentito la vocazione: "Il Signore mi ha chiamato e ho risposto con tutto il cuore. Ho detto sì alla sua chiamata e mi sono messo a servizio della Chiesa". Anche Paola ha seguito il suo cuore e la sua vocazione religiosa. In una lettera scritta alla famiglia e agli amici poco dopo aver deciso di diventare una suora, ha scritto: "So che questo non sarà facile, ma ho sentito il richiamo del Signore e non posso ignorarlo. Voglio donare la mia vita a Lui e alla Chiesa".
Questo il racconto su Facebook di don Angelo Agosta: 
"Ecco l'opera del Signore: una meraviglia ai nostri occhi. Salmo 117
Dovevamo sposarci e invece…
Qualcuno me lo ha chiesto e quindi scrivo per condividere con voi tutti e per dare gloria a Dio. Ci provo a raccontare quello che Dio ha “combinato” nella mia vita. Partiamo da quello che sono, sacerdote da quasi 10 anni, il 21 aprile 2013 venivo ordinato presbitero dall’allora cardinale Sepe nella cattedrale di Napoli. Fino a qui sembra quasi tutto nella norma se non fosse per il fatto che la mia ex fidanzata, Paola, siamo stati insieme nove anni, è entrata in clausura nel monastero del Carmelo ai Ponti Rossi a Napoli. A detta di qualcuno dopo che ha conosciuto te ha pensato meglio andarsi a chiudere se sono tutti così ma su questo bisognerebbe chiedere a lei…
Comunque adesso è monaca di clausura, carmelitana scalza, con il nome di suor Maria Giuseppina dell’Amore incarnato, io entravo in seminario e lei in clausura. Ci siamo fidanzati o messi insieme come si diceva ai nostri tempi, precisamente il 29 dicembre del lontano 1996, io 16 anni e lei 15, due pargoletti insomma. Il primo anno come sempre tra tira e molla, veramente venivo mollato sempre io eh, comunque dopo il primo siamo poi filati lisci fino all’ottobre del 2005, quasi nove anni. Nel 2001 sono partito per il servizio militare e una volta terminato da lì in poi sono sempre stato fuori per lavoro, in Toscana come elettricista industriale.
Gli anni passarono in fretta e verso gli ultimi arrivò nella parrocchia vicino casa di Paola un viceparroco giovane, don Michele Madonna, attualmente parroco nella parrocchia S. Maria di Montesanto a Napoli, che ci ha fatto incontrare con Gesù vivo. Aveva un mantra: ragazzi chiedete a Dio cosa ha pensato per voi, qual è il suo sogno su di voi! Trascinava e trascina ancora tutti, piccoli e grandi, uno che davvero ci crede, uno che davvero spende la sua vita per Gesù. Comunque noi avevamo messo in cantiere di sposarci ma Dio stava per cambiare leggermente le carte in tavola, giusto un poco. Il matrimonio si era programmato, si stava cercando casa e preparando per tempo un po' tutto quello che serviva, Paola nel mentre studiava economia. Invece proprio quando fu trovata la casa, vengo lasciato l’ennesima volta.
Questo perché andammo al convegno del rinnovamento a Rimini e Dio fece capire a lei che la voleva sua ma Paola non riusciva ad accettarlo, infatti mi lasciò come detto una prima volta a maggio ma rifacemmo pace poiché lei non riusciva a dire sì a Dio perché pensava 9 anni erano pur sempre 9 anni ma ad ottobre invece Dio vinse e mi lasciò definitivamente. Ovviamente non è stata una passeggiata ma con grande stupore dopo il primo periodo abbastanza tosto ci fu poi un’amicizia che nessuno riusciva a spiegarsi forse nemmeno noi, d’altronde dopo quasi nove anni insieme era un po' inusuale la cosa, si usciva anche da soli e le persone che ci conoscevano ci chiedevano: ma come fate? Per noi era quasi naturale o soprannaturale e in questo fu di grande aiuto e sostegno Dio per mezzo di padre Michele. Ricordo ancora quando una sera appunto padre Michele mi chiese: Angelo cosa fai stasera? Io risposi: esco con Paola, andiamo a cena fuori. Lui: che bello! Nei 9 anni che siamo stati insieme i suoi genitori mi hanno sempre trattato come un figlio e anche dopo il rapporto è rimasto ottimo come pure ora, tanto che ogni volta che mi incontrano per strada, la prima domanda è: quando passi a casa? E si ricordano ancora il mio piatto preferito, infatti poi termina la domanda: ti preparo…
Abbiamo poi ricevuto insieme un sacramento ma fu quello della cresima il 1 maggio del 2006. Comunque con la cresima si “scatafascia” tutto per me, io continuavo la mia vita lavorando ma nel cuore divento inquieto. Continuavo a lavorare, avevo uno stipendio, uscivo con altre ragazze ma tutto era insapore, tutto non mi bastava, avevo tutto eppure non ero felice. Finché una sera in Toscana, dopo aver pregato i vespri, faccio la fatidica domanda a Dio con la quale padre Michele ci aveva tartassati, insomma gli chiedo: ma perché io sto sulla faccia della terra? Che vuoi da me? Apro la Bibbia a caso e devo fare ora una precisazione, apro la Bibbia, quella Bibbia che mi ha regalato il mio padrino di cresima che scelsi in parrocchia, e lui invece di farmi uno dei tanti regali inutili, mi regalò una Bibbia, quindi se oggi sono prete è anche grazie a lui, Gianluigi Perna oggi diacono, il padrino, scelto nella comunità dove frequentavo e con il quale ancora ci sentiamo e ci vediamo quando possibile.
Dicevo ho aperto la Bibbia a caso, una delle sole due/tre volte che l’ho fatto nella mia vita, ed esce questa parola: Mi fu rivolta la parola del Signore: «Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato (Ger1,4-5), su questo passo inizio il discernimento. Entro in seminario a 26 anni, a 33 ordinato presbitero. Ed oggi, ogni qual volta sono a Napoli, dato che sono all’estero come servizio pastorale per le comunità italiane, passo al monastero da lei, e la routine non è cambiata. Da fidanzati mi beccavo le ramanzine e me le continuo a beccare pure da prete!
Ps: il tutto è stato vagliato meticolosamente da suor Maria Giuseppina per avere il suo benestare, onde evitare altra ramanzina e incorrere nella scomunica latae sententiae...".
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