Martedì 24 Dicembre 2024

La morte di Niki Lauda, la Formula 1 dà l'addio ad una leggenda - Foto

Lauda con la moglie Birgit al Laureus Sport Awards a Berlino, in una immagine del 2016
Lauda posa durante la presentazione del suo libro
Lauda in una recente immagine
Clay Regazzoni e Niki Lauda
Con Flavio Briatore al Gran Premio di Formula Uno Spagna-Montmelo del 2007
 
Il pilota della Ferrari Jody Scheckter e Lauda ai tempi della Brabham-Alfa Romeo
 
 
 
 
 
 
Niki Lauda con Diego della Valle
Niki Lauda sulle nevi di Gstaad
Con Sergio Pininfarina e Luca Cordero di Montezemolo
 
Una foto del 2013 con Lewis Hamilton

Pilota, imprenditore e dirigente sportivo. Un addio che ha fatto il giro del mondo quello a Niki Lauda, il tre volte campione del mondo morto questa notte morto in una clinica svizzera all'età di 70 anni. La Formula 1 ha perso uno dei campioni più grandi della sua storia: Niki Lauda. I suoi successi unici come sportivo e imprenditore sono e rimarranno indimenticabili», hanno comunicato i familiari in una nota inviata agli organi di stampa. Era nato a Vienna il 22 febbraio del 1949. E’ stato campione del mondo di Formula 1 nel 1975 e nel 1977 con la Ferrari e poi nel 1984 con la McLaren. Ha fondato e diretto due compagnie aeree, la Lauda Air e la Niki e dal 2012 era presidente esecutivo della scuderia tedesca Marcedes Amg F1. Era soprannominato «il computer» per la sua meticolosità e la sua capacità di individuare anche il più piccolo difetto della vettura che guidava. Di lui molti ricordano il drammatico incidente sul circuito del Nurburgring nell’agosto del 1976 che gli lasciò il volto sfigurato. Ma poco dopo è tornato in pista sottolineando come la l’auto si «guida con il sedere» e non con la faccia. E’ considerato tra i migliori piloti di sempre. Nel corso della sua carriera ha disputato 171 Gran Premi vincendone 25 e segnando 24 pole position e altrettanti giri veloci. Il padre di Niki, Hans Lauda, ricco uomo d’affari, non ha mai sostenuto la passione del figlio. Così, nel 1968, il rampollo dell’alta società austriaca abbandonò gli studi universitari prendendo in prestito del denaro per finanziare la sua carriera. Partecipò al campionato di Formula Vee e successivamente passò alla Formula 3, ma la sua attività da professionista prese il via grazie a un altro prestito bancario, coperto da un’assicurazione sulla vita, che gli consentì di ottenere un posto presso il team March in Formula 2. Il suo esordio in gara avvenne il 15 agosto 1971, quando debuttò nel Gran Premio d’Austria a Zeltweg, ritirandosi quasi a metà. La coppia Niki Lauda e Ronnie Peterson non conseguì buoni risultati nel campionato di F1, ma Lauda dimostrò il suo talento come pilota regolare in F2. Dopo aver ottenuto un altro prestito, l’austriaco decise di spostarsi presso la BRM in F1, dove fece coppia con Clay Regazzoni per la stagione 1973. Tornato alla Ferrari, Regazzoni mise una buona parola su Niki Lauda con Enzo Ferrari, che decise di convocare l’austriaco a Maranello. Durante la stagione 1974, Niki Lauda esordì in Argebtuba con un secondo posto in sella alla Ferrari 312 T, e vinse il suo primo gran premio a Jarama, in Spagna. Dopo aver vinto anche in Olanda, ebbe l’opportunità di competere per il titolo mondiale con Regazzoni, Emerson Fittipaldi (McLaren) e Jody Scheckter (Tyrrell). Un’agguerrita rivalità ma anche una leale amicizia passata alla storia quella tra il pilota inglese James Hunt e Niki Lauda tanto che il regista Ron Howard ha deciso di celebrarla in un film 'Rush' uscito nel 2013. Lauda e Hunt «sono due persone diverse ma accomunate dalla folle corsa per raggiungere il livello più alto possibile», osservò Howard presentando la pellicola sui due campioni, l’istintivo playboy Hunt e il suo metodico avversario Lauda. Hunt è morto il 15 giugno del 1993.

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