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Roland Garros, Djokovic risorge con Tsitsipas e alza al cielo il 19esimo Slam dopo 5 set

Chiamatelo pure ND19. Novak Djokovic torna ad alzare al cielo il Roland Garros a distanza di 5 anni. Prima e dopo il primo successo sulla terra rossa transalpina, Parigi era stata monopolizzato da sua maestà Rafa Nadal, detronizzato proprio dal numero uno al mondo in semifinale, venerdì. Uno sforzo mentale e fisico enorme che Djokovic ha pagato - tutto - nelle prime ore di gare (6-7/2-6) contro il greco Stefanos Tsitsipas. Sia chiaro, il campione ellenico - 23 anni da agosto - vincerà questo e altri trofei prestigiosi, ma non oggi (la rimonta è stata completata 6-3/6-2/6-4). Perché Djokovic ha rispedito al mittente l'ennesimo attacco di quella che sta passando alla storia come la Next-Gen. Lo era anche quella dei Raonic e dei Dimitrov, che hanno finito con l'invecchiare aspettando che arrivasse il proprio momento, con quelli lì ormai sulla soglia dei 30 anni. Un po' come il capitan futuro Daniele De Rossi ha aspetto il suo - di momento - all'ombra del capitanissimo Francesco Totti. Con questi fenomeni del circuito ancora in mezzo alla scatole - Nadal è sempre lì e Federer pare non avere intenzione di mollare la presa - rischieranno di trovarsi nel pieno della maturità con le bacheche scariche anche i vari Tsitsipas, Medvedev e compagnia. Un compagnia che, da qualche mese, comprende anche i “nostri” Berrettini, Sinner e Musetti, tanto per citare i più giovani italiani della Top Ten.

Nole arranca, si stende, si scuote, fino a ritrovare quel bandolo della matassa che aveva smarrito dopo l'impresa contro Rafa. E Tsitsipas? Ci casca anche lui, come c'era cascato Musetti: rallenta un po' nel terzo parziale dopo aver incassato i primi due e si lascia travolgere dall'onda serba, convinto che il salvagente sia sufficientemente gonfio. E invece no, perché ND19 è come una scossa elettrica che non dà il tempo di realizzare cosa stia accadendo. Lo sa bene Musetti e, da ieri, ne è perfettamente consapevole anche Tsitsipas.

Il film della partita: dalla sofferenza al “trattamento” Musetti

Primo set sul filo dell'equilibrio. Non mancano sia i break che i minibreak (nel “tie” finale) ma alla fine la spunta Tsitsipas che alza i giri e costringe Djokovic a due errori che costano il primo set. Il greco è galvanizzato e strappa il servizio a Nole, non al top della condizione, anche in apertura di secondo set, tenendo lo scalino di differenza. Anzi, mettendo un altro tra lui e il suo avversario e chiudendo facile sul 6-2. Poi, d'improvviso, la macchina da guerra serba esce dal garage e sono dolori Sin dal terzo parziale Djokovic mostra i muscoli e si porta avanti 3-1 e servizio, alla quinta occasione di break nel quarto game. Da lì in poi non c'è partita. Una autentica sinfonia fino alla conquista dello Slam numero 19.

 

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