Bottino del giovedì in chiaroscuro per le italiane impegnate in Europe e Conference League. Il Napoli ha la testa al campionato e lo ha dimostrato perdendo in casa con lo Spartak Moskow, mentre la Lazio di Sarri ha proseguito sulla falsa riga del derby battendo anche l'altra squadra russa, la Lokomotiv. Bene anche la Roma, che nell'Europa... di scorta ha rifilato un tris allo Zorya.
Europa League: Napoli-Spartak Moscow 2-3
Il tabellino
Marcatori: 1' pt Elmas, 10' st e 45' st Promes, 35' st Ignatov, 49' st Osimhen.
Napoli (4-2-3-1): Meret 6; Di Lorenzo 6.5, Manolas 5, Koulibaly 5, Mario Rui 5; Fabian Ruiz 5, Elmas 6.5 (37' st Ounas st); Politano 5.5 (29' st Lozano sv), Zielinski 6 (1' st Anguissa 5), Insigne 6.5 (42' pt Malcuit 5); Petagna 5 (1' st Osimhen 6.5). In panchina: Idasiak, Ospina, Demme, Juan Jesus, Rrhamani, Mertens, Zanoli. Allenatore: Spalletti 5.5.
Spartak Moscow (3-4-3): Maksimenko 5; Caufriez 5, Gigot 5.5, Dzhikiya 6; Moses 6.5, Umyarov 6, Litvinov 6 (28' Ignatov 6.5), Ayrton 6.5; Bakaev 6.5 (44' st Lomovitski sv), Ponce 5.5 (47' pt Sobolev 6.5), Promes 8. In panchina: Rebrov, Selikhov, Eschenko, Gaponov, Melnikov. Allenatore: Rui Vitoria 6.5.
Arbitro: Kruzliak (Svk) 6.5
La cronaca e il commento
Si è conclusa con una sconfitta casalinga per 3-2 contro lo Spartak Mosca la seconda partita del Napoli nel Gruppo C di Europa League. Sono passati appena 12 secondi e i campani hanno subito sbloccato la sfida: Petagna ha allargato sulla sinistra per Insigne, che con un cross ha scavalcato tutta la difesa ospite, il portiere Maksimenko ha sbagliato l’intervento in uscita non trattenendo la sfera ed Elmas è stato il più rapido ad arrivare sul pallone e a infilare sotto le gambe il portiere. E’ stato il primo gol tra queste due squadre che si erano già affrontate nella lontana Coppa dei Campioni 1990/1991 quando agli ottavi di finale furono i russi a passare ai rigori dopo due 0-0. Al 30' il Napoli si è complicato la vita con l’espulsione di Mario Rui: il giocatore portoghese, inizialmente ammonito per un intervento pericoloso su Moses, è stato poi espulso dall’arbitro dopo il consulto al VAR. In pieno recupero di primo tempo, Politano viene toccato nella sua area da Promes, l’arbitro Kruzliak inizialmente fischia il rigore per poi tornare sui suoi passi dopo aver rivisto le immagini al Var.
Al 10' della ripresa è però arrivato il pari dello Spartak che ha sfruttato uno sfondamento sulla destra di Moses, il nigeriano ha saltato in velocità Politano e ha messo in mezzo una palla che è finita sui piedi di Promes che ha fatto partire un destro che, in collaborazione con una deviazione involontaria di Koulibaly, si è infilata alle spalle dell’estremo difensore Meret. A dieci minuti dal termine, sorpasso Spartak: Promes ha allargato per Ayrton, che da sinistra ha servito un assist per il neo entrato Ignatov che con un perfetto rasoterra di destro ha trafitto ancora Meret. E al 90' terzo gol dei moscoviti, ancora con Promes che ha ricevuto da Sobolev e da due passi ha insaccato senza difficoltà alcuna. Ultimi sussulti in pieno recupero con Osimhen che, al 44', ha messo il pallone in rete a porta vuota su assist rasoterra da destra di Di Lorenzo tenendo vive le speranze del Napoli che però negli ultim
Europa League: Lazio-Lokomotiv Mosca 2-0
Il tabellino
Marcatori: 13' pt Basic, 38' pt Patric.
Lazio (4-3-3): Strakosha 6.5; Lazzari 6.5 (29' st Marusic 6), Patric 7, Acerbi 6.5, Hysaj 6.5; Luis Alberto 7 (15' st Milinkovic-Savic 6.5), Cataldi 6 (15' st Leiva 6), Basic 7; Felipe Anderson 7, Immobile 6.5 (40' pt Muriqi 6), Pedro 7 (29' st Moro sv). In panchina: Reina, Furlanetto, Luiz Felipe, Radu, Escalante, Akpa Akpro, Romero. Allenatore: Sarri 6.5.
Lokomotiv Moscow (4-4-2): Guilherme 5.5; Zhivoglyadov 5, Barinov 6, Pablo 5.5, Rybchinskii 5; Zhemaletdinov 5.5 (37' st Lisakovich sv), Maradishvili 6 (27' st Kerk 6), Kulikov 5.5, Beka Beka 5; Smolov 6, Anjorin 6 (37' st Petrov sv). In panchina: Khudiakov, Savin, Nenakhov, Kamano, Silyanov, Ivankov, Babkin. Allenatore: Nikolic 5.5.
Arbitro: Craig Pawson (Eng) 6
La cronaca e il commento
Sull'onda lunga del derby vinto, la Lazio coglie la prima vittoria e i primi punti anche in Europa League. Dopo lo scivolone in casa Galatasaray, il vento sembra esser cambiato, nella direzione voluta da Sarri, anche fuori dai confini della serie A. Contro una Lokomotiv Mosca spuntata e poco incisiva davanti - grazie anche all’avvio pressante della Lazio, esattamente come domenica scorsa - Felipe Anderson e compagni chiudono i conti in meno di mezzora, un uno-due firmato Basic-Patric che fissa il 2-0 finale. All’Olimpico è una serata da en plein per Sarri, che ottiene vittoria, punti, riscontri dall’esordiente Basic e fa riposare diversi titolari, in vista del campionato. Rispetto al derby di domenica, il tecnico toscano risparmia Luis Felipe, Marusic, Milinkovic Savic e Leiva. Impossibile non confermare Felipe Anderson, assoluto protagonista della vittoria sulla Roma e incontenibile anche stasera. Ma il turnover dà a Cataldi l'occasione giusta, e soprattutto a Basic - acquisto dell’estate - la chance per l’esordio assoluto. Mossa premiata dopo soli 13', quando il centrocampista di Zagabria prelevato dal Bordeaux indovina l’inserimento in area e di testa schiaccia in rete l’assist di Pedro, il cui spazio è creato da un doppio tunnel di Felipe Anderson dentro l’area della Lokomotiv. Le discese del brasiliano a destra - dove si alterna con Pedro - e il dialogo continuo con Lazzari mettono da subito in crisi la difesa russa, mentre il pressing alto dei centrocampisti impedisci ai moscoviti le ripartenze. Così l’1-0 di Basic è più che meritato. Vicino al gol vanno per due volte Immobile, con una girata in area e un gran tiro da fuori deviato, e anche Felipe Anderson, il cui destro da calcetto è deviato in angolo da Guilherme. Ma dalla bandierina il portiere russo buca sul velo di Acerbi e ci pensa di coscia Patric, sulla linea, a siglare il raddoppio. In mezzo, la Lokomotiv riesce a metter fuori dall’acqua la testa solo al 20', con una botta di Smolov su palla recuperata alla trequarti: Strakosha para, ripetendosi nel finale sul centravanti russo. Intanto Sarri ha perso Immobile, uscito alla mezzora per un dolore muscolare, quando la Lazio è già avanti di due gol. Il margine è abbastanza per abbassare i ritmi al ritorno in campo, né Muriqi subentrato a Immobile è l’attaccante più adatto a sfruttare gli spazi lasciati dall’avversario, che nella ripresa prova qualche sortita offensiva. Dopo un’ora di gioco, Sarri fa rifiatare Luis Alberto e Cataldi e manda dentro Milinkovic-Leiva. Un doppio cambio che riaccende la luce in casa Lazio, così al 19' Pedro chiude sull'assist di Felipe Anderson col destro al volo, stampato sulla traversa. Sempre lo spagnolo a cercare con maggior caparbietà il terzo gol, ma alla mezzora nel giro di pochi secondi va in onda lo spreco prima di Milinkovic sottoporta, poi di Felipe Anderson a porta spalancata. L’assist al brasiliano l’ha fornito Raul Moro, 18enne spagnolo al quale Sarri ha già previsto un futuro fuori dal normale. Nel finale, il fresco convocato dall’Under 21 iberica va anche vicino al gol.
Conference League: Zorya-Roma 0-3
Il tabellino
Marcatori: 7' pt El Shaarawy, 21' st Smalling, 23' st Abraham.
Zorya (4-3-3): Matsapura 6; Favorov 5 (47' st Snurnitsyn sv), Imerekov 5, Cvek 5, Khomchenovskyy 6; Buletsa 5.5 (24' st Cristian 6), Nazaryna 6, Kochergin 5.5; Kabaiev 6 (38' st Lunov sv), Gromov 5 (47'st Owusu sv), Sayyadmanesh 5.5 (24' st Zahedi 6). In panchina: Zhylkin, Gladkyy, Alefirenko. Allenatore: Skripnik 6.
Roma (4-2-3-1): Rui Patricio 6; Ibanez 6, Smalling 7, Kumbulla 6, Calafiori 6; Darboe 7 (25' st Diawara 6), Cristante 6; Carles Perez 6 (17' st Zaniolo 6.5), Pellegrini 6.5 (32' st Villar 6.5), El Shaarawy 7 (32' st Borja Mayoral 6); Shomurodov 6 (17' st Abraham 7). In panchina: Fuzato, Vina, Reynolds, Mancini, Bove, Zalewski, Mkhitaryan. Allenatore: Mourinho 6.5.
Arbitro: Godinho (POR) 6.
La cronaca e il commento
Zorya Luhansk-Roma: vedendo certe partite, aumentao i dubbi sul senso di una terza coppa voluta dall’Uefa. Mourinho fa turn over, e visto che in Conference la Roma c'è, cerca e trova la vittoria per confermare di essere tra le favorite. E per scacciare i cattivi pensieri del derby. Così la Roma onora l’impegno, in una trasferta in Ucraina faticosa per il viaggio più che per l’avversario, e nella lontana città di Zaporizhia batte per 3-0 lo Zorya, club impossibilitato a giocare nel proprio stadio di Luhansk a causa della guerra nell’Ucraina orientale. Per i giallorossi, oggi in maglia bianca, è stato tutto facile, così Mourinho ha potuto festeggiare con l’ottavo successo alla guida della Roma le sue 200 partite europee e può già pensare alla prossima sfida dei campionato, quella di domenica all’Olimpico contro l’Empoli dell’ex Aurelio Andreazzoli. All’inizio il tecnico ha dato spazio alle seconde linee, spostando Ibanez a terzino e schierando Kumbulla e Calafiori fra i quattro della difesa, mentre a centrocampo, confermato Cristante, ha preferito Darboe a Diawara e Villar, confermando che proprio non 'vedè questi due giocatori, peraltro entrati nella ripresa a vittoria ormai assicurata. In avanti Shomurodov ha fatto la punta centrale, con Carles Perez a destra nel tridente alle su spalle e El Shaarawy a sinistra. Proprio il Faraone, uno dei migliori in campo e già a segno contro il Cska di Sofia, ha sbloccato il risultato dopo appena sei minuti finalizzando al meglio un assist di Darboe (buona la sua prova, Mourinho orenda nota) dopo aver sfruttato il disallineamento della difesa avversaria e saltato il portiere rivale Matsapura. Sempre 'El Shà ha cercato con insistenza il raddoppio ma un paio di sue conclusioni sono finite fuori e in una circostanza ha parato l’estremo difensore dello Zorya, che peraltro ha provato a sua volta a spingere non rendendosi però mai pericoloso.
Nella ripresa c'è stata prima una grande occasione, l’unica, dei padroni di casa con Sayyadmanesh che ha inventato un passaggio filtrante su cui nessuno dei suoi è intervenuto. Poco dopo ancora El Shaarawy si è reso pericoloso, in un match dai ritmi comunque da sonnolenza. Ma all’ora di gioco gli ingressi di Zaniolo e Abraham hanno scosso la Roma che, in breve, ha chiuso la gara, prima con un bel colpo di testa di Smalling e poi con Abraham che ha realizzato il tris, in sospetta posizione di fuorigioco (ma in Conference League non c'è il Var), dopo uno scambio Zaniolo-Pellegrini-Zaniolo. Nel finale l’apparizione in campo degli spagnoli Villar e Borja Mayoral, ma a quel punto tutto era già stato deciso e ora rientreranno nei ranghi.
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