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Canti fascisti e saluti nazisti, la Francia vieta ai tifosi della Lazio la trasferta a Marsiglia

Niente trasferta a Marsiglia. Club: ok ma parole ingiustificabili

La Francia vieta ai tifosi laziali la trasferta di Europa League a Marsiglia in linea con quanto accaduto nella gara di andata all’Olimpico per i francesi. E lo fa con una motivazione dura e accuse pesanti, di fronte alle quali il club romani si indigna e invoca l’intervento della diplomazia. Lo stop è motivato dalle autorità francesi con in frequente ricorso alla violenza, «i canti fascisti» e i «saluti nazisti» da parte della tifoseria della Lazio.

Il club di Claudio Lotito si scaglia contro «le ingiustificabili motivazioni» con cui il ministero dell’Interno francese ha disposto l’ordinanza firmata dal ministro Gerald Darmanin, in cui si fa riferimento al «comportamento violento di certi gruppi di tifosi della Lazio» e a «l'abitudine» di alcuni supporters biancocelesti di «intonare canti fascisti e di fare il saluto nazista». Poco dopo l’annuncio dalla Francia, la Lazio ha pubblicato sul suo sito una nota durissima in cui si fa appello anche alla «diplomazia» italiana per una «inaccettabile offesa gratuita a tutta la tifoseria biancoceleste ed alla Società stessa - si legge - che ha sempre combattuto con azioni concrete i comportamenti violenti ed ogni tipo di discriminazione, dentro e fuori gli stadi».

In attesa di «un chiarimento da parte delle istituzioni francesi ed una presa di posizione netta della nostra diplomazia verso espressioni di qualunquismo che dovrebbero indignare tutti gli italiani», la Lazio sottolinea nella nota che «ha sempre posto in essere iniziative tese a promuovere i principi valoriali dello sport ed il superamento di tutti gli steccati di carattere sociale, culturale, economico, etnico e religioso come è stato ampiamente riconosciuto anche ai massimi livelli istituzionali», ricordando come peraltro «la violenza negli stadi è un fenomeno purtroppo ancora diffuso e preoccupante, a partire da quanto è accaduto recentemente proprio al Velodrome di Marsiglia».

Il riferimento è all’ultimo di una serie di episodi di tensione, quello che aveva visto preso di mira il calciatore del Psg Neymar costretto a battere un corner con la protezione degli scudi della gendarmeria per non essere colpito dal ripetuto lancio di oggetti al suo indirizzo. Per non parlare dei 32 feriti (quasi tutti poliziotti) e 5 arresti, del 30 settembre scorso in occasione della sfida europea con il Galatasaray. L’obiettivo del governo transalpino è evitare il rischio che certi fatti si ripetano, visti i rapporti non idilliaci fra le tifoserie laziale e dell’OM. Una decisione quindi «in linea con quanto già deciso dalle Autorità italiane nella partita d’andata», precisa la Lazio, che così conclude: «A stupire sono piuttosto le modalità di applicazione dell’ordinanza su scala nazionale e le sue ingiustificabili motivazioni».

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