Inter - Milan 1-1
Derby elettrico, emozionante, ma al tirar delle somme, il pareggio non ha mosso nè i cuori, nè le passioni e nemmeno la classifica. Una serata di vana adrenalina. Forse l'occasione l’hanno persa i nerazzurri. Due rigori (uno segnato dall’ex milanista Calhanoglu, l’altro parato da Tatarusanu a Lautaro) per l’Inter, un autogol (De Vrij), salvataggi sulla linea, parecchie occasioni: un derby che non ha tradito certo le attese. Ma dopo tanta roba, nel primo tempo il risultato è rimasto inchiodato sul pari. I nerazzurri hanno avuto forse più occasioni, ma il Milan non ha giocato male. Non pervenuti Ibra e Dzeko, i giocatori teoricamente più pericolosi. Teoricamente. Nella seconda parte della gara meno emozioni (occasioni per l'Inter), ma l’adrenalina è finita e tutti sono tornati a casa convinti di aver dominato e di essere stati beffati dal destino cinico e baro. Da un palo di Saelemaekers nel finale e dall’arbitro (quelli del Milan). Un pareggio, questo del derby, che non ha fatto perdere il primato al Milan, visto il pareggio del Napoli, e non ha fatto bene alla classifica dell’Inter, rimasta a -7 dalla vetta.
Lautaro (non al primo errore) ha tirato sula destra di Tatarusanu che ha salvato con un gran balzo. Leao ha chiamato in causa Handanovic: tiro forte ma non angolato. Mezz'ora di fuoco, poi un salvataggio sulla linea di Ballo-Tourè, su tiro di Barella a colpo sicuro, poi un tiro di Lautaro fuori. Bel primo tempo. Nella ripresa, dopo alterne vicende, Lautaro ha superato Tomori e poi ha tirato: deviazione di Kessie. L’argentino con una rasoiata di destro ha poi messo a lato da buona posizione. Un sinistro del redivivo Ibrahimovic di poco fuori e Kalulu ha salvato due volte sui tiri di Vidal. Ibrahimovic ha costretto Handanovic a un salvatagglio. Vano l’assalto finale del Milan: Saelemaekers ha colto il palo alla destra di Handanovic. Tatarusanu merita un voto alto per il rigore parato. Continuo l’apporto di Tonali. Nell’Inter, Darmian e Barella fra i migliori. Bella partita, emozioni, ma tanto rumore per nulla. La classifica è rimasta immutata.
Napoli Verona 1-1. Segna ancora Simeone
Festeggia il Verona, si rammarica il Napoli per l’1-1 maturato al Maradona nel giorno della memoria del Pibe de Oro, omaggiato con una speciale maglia. I gol arrivano entrambi nella prima frazione: sblocca Simeone, pareggia Di Lorenzo. Il match inizia con un Verona subito arrembante che all’11’ sfiora il vantaggio con un tiro dal limite di Caprari. E’ il preludio al gol del vantaggio degli scaligeri che passano due minuti dopo con un tap in del solito Simeone, abile a sfruttare un perfetto assist di Barak. Per il Chilito nono centro stagionale. La reazione degli azzurri non tarda ad arrivare e al 18′ è subito pari: Ruiz serve Di Lorenzo in area di rigore che tutto solo calcia in diagonale sorprendendo Montipò. Il match è vivo ed entrambe le squadre offrono un buon calcio. Al 32′ ancora il Verona pericoloso, questa volta con Barak che si mette in proprio, ma Rrahmani salva. Poco dopo la mezzora azione corale del Napoli concluso da Insigne, Montipò è attento e devi in corner il sinistro forte e preciso del 24 azzurro, prima che l’arbitro decreti l’offside. Prima di andare al riposo altro squillo della squadra di Spalletti e grande spavento per gli uomini di Tudor: Osimhen si gira rapidamente in area e calcia di sinistro, palla sul palo. Nella ripresa i ritmi si abbassano e le occasioni diminuiscono. Al 68′ ci prova il Verona con Barak, ma davanti ad Ospina il fantasista gialloblù spreca. Nei minuti finali succede di tutto: un doppio giallo a Bessa all’88’, un clamoroso palo di Mertens e un altro doppio giallo per gli scaligeri, questa volta per Kalinic. Ma finisce così: Napoli-Verona 1-1.
La Lazio vince 3-0 e risale in classifica
La Lazio porta a casa una netta vittoria contro la Salernitana per 3-0 nella 12ª giornata di Serie A. Le reti di Immobile e Pedro nel primo tempo e il punto esclamativo di Luis Alberto nella ripresa stendono i granata, anche sfortunati con due legni colpiti. Il primo tempo si mantiene su binari piuttosto equilibrati, con una discreta gestione del gioco da parte della Salernitana e diversi guizzi della Lazio. Non vanno a buon fine, però, il tiro di Luis Alberto e le due occasioni di Immobile e Milinkovic-Savic, murate dall’attento Gyomber. Il miglior marcatore nella storia biancoceleste (161 reti) alla mezzora segna la svolta. Al 31′ Immobile inzucca di testa in rete il passaggio di Pedro, sull’azione partita da Milinkovic-Savic dalla destra, Belec non può arrivare all’angolino. La Lazio si sblocca, passano pochi minuti e al 36′ è lo spagnolo a salire in cattedra, beffa Gyomber in copertura, e imbuca il 2-0 prima del finire della prima frazione.
A inizio ripresa smuove le acque il neo entrato Djuric, che centra la traversa e riaccende le speranze granata. Ci si mette anche la sfortuna quando Ribery colpisce il palo, il secondo legno della gara per i suoi. La reazione della Salernitana, però, si spegne con il colpo del ko, siglato al 69′ da una perla di Luis Alberto per il 3-0, propiziato dall’assist di Felipe Anderson. Negli ultimi minuti Immobile sfiora il poker e la doppietta personale centrando in pieno il palo. Il successo permette alla squadra di Sarri, ora quinta a quota 21, di superare in classifica la Roma, mentre gli uomini di Colantuono restano inchiodati al penultimo posto con appena 7 punti.
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